fashion
11 luglio 2025

Haute couture: le sfilate e le creazioni da ricordare

All’ombra della Torre Eiffel finiscono e iniziano nuove ere: tra l'ultima volta di Demna per Balenciaga e la prima di Glenn Martens per Maison Margiela

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A Parigi si cambia, tra chi resta, chi arriva e chi va.

C'è da perdersi nell’infinito valzer delle poltrone dei direttori creativi che sta facendo piroettare il mondo della moda di questi ultimi mesi. Ognuno di loro inizia un nuovo viaggio, con un bagaglio pieno di idee, ispirazioni, ricordi e studi fatti negli archivi delle maison.

Chi arriva...

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Celine SS26 Credit Launchmetrics.com/Spotlight

La prima novità è stata l’esordio - fuori calendario per la Primavera/Estate 2026 – di Michael Rider alla direzione creativa di Celine, con una collezione che, da una parte è un omaggio a chi l'ha preceduto, dall’altra lascia intravedere la sua nuova visione del brand del gruppo LVMH. Il risultato è fresco, elegante e molto parigino.

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Margiela SS26 Credit Launchmetrics.com/Spotlight

E poi l’atteso debutto di Glenn Martens, già al timone di Diesel e ora nuova anima stilistica di Maison Margiela dopo l’era John Galliano. Se lui ha preferito non parlare nel backstage, lo ha fatto la sfilata: una Wunderkammer di ricordi e ispirazioni, tra silhouette gotiche che ricordano architetture fiamminghe e vestiti in plastica come nuvole sul corpo.

Chi va...

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Balenciaga SS26 Credit Launchmetrics.com/Spotlight

Tempo di addii in casa Balenciaga, che dopo dieci anni ha salutato Demna con la sua ultima sfilata per la maison parigina, prima dell’approdo a Gucci. Per il suo debutto nella label fiorentina, però, bisognerà attendere il 2026: “Mi serve tempo per studiare il marchio”, ha detto il designer georgiano nel backstage della sua ultima couture. Un defilé che è stato un viaggio attraverso le sperimentazioni di questi anni, indossate dalle sue muse di sempre: Isabelle Huppert, Kim Kardashian, Naomi Campbell. Ad applaudirlo, tra la commozione generale, c’era anche Pierpaolo Piccioli, suo successore e amico.

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Chanel SS26 Credit Launchmetrics.com/Spotlight

È in attesa del nuovo corso anche Chanel che sotto le volte del Grand Palais ha presentato l'ultima collezione disegnata dall’ufficio stile, prima del debutto del nuovo direttore creativo Matthieu Blazy. Un’ode a Mademoiselle Coco, con i suoi tweed, la spiga di grano e i tailleur bouclé.

Chi resta...

Nessuna rivoluzione (per ora) in casa Schiaparelli, Giambattista Valli e Armani Privè, con la prima collezione dopo 20 anni a Parigi in cui non è stato presente Giorgio Armani, ancora in convalescenza dopo un ricovero, alla vigilia del suo 91esimo compleanno.

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Armani Privé SS26 Credit Launchmetrics.com/Spotlight

Nell'ultima giornata da Elie Saab a dominare è stata l’opulenza. In un regno veli, ricami ed eccessi di velluto, il corsetto francese diventa irrinunciabile strumento di seduzione: lavorato a coste, scolpito in capolavori metallici o abbinato a cascate di pizzo. Una palette macaron – nude, rosa, azzurro acqua e menta – contrasta con l'oro e il nero imperiale, quello che ha aperto il defilé con tre modelli total black interpretati da Lara Stone, Sasha Pivovarova e Isabeli Fontana.

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Elie Saab SS26 Credit Launchmetrics.com/Spotlight

A tutto volume i look di Viktor & Rolf, rigonfiati, spropositati, come se ogni capo dovesse prendere il volo. Il segreto sono le piume: i creativi del marchio del gruppo Otb di Renzo Rosso ne hanno realizzate oltre 10mila in tessuto, usandole per imbottire vestiti e opera coat, e per farle svolazzare qua e là. Poi la sorpresa: in passerella arriva anche la versione “svuotata” dei look, perché il volume cambia tutto.

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Credit Getty Images

A chiudere il sipario è stato Germanier, lo stilista svizzero rivoluzionario dell’upcycling - quel processo di trasformazione di materiali scartati che tornano in vita in forma di alta qualità. Il designer 33enne che si sta affermando nella nuova scena parigina questa volta ha stupito con pompon giganti, corpi nudi ricoperti di glitter, maxi perle e persino un look interamente creato con palloncini allungati.

Germanier SS26 Credit Launchmetrics.com/Spotlight
Germanier SS26 Credit Launchmetrics.com/Spotlight

Non solo addii e ritorni, ma anche assenze. Se Thom Browne, Mugler e Fendi mancavano nel calendario già dalle scorse stagioni, questa volta si sono presi una pausa anche Jean Paul Gaultier, Christian Dior e Valentino. Au revoir Paris!

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