Ha chiuso con un dipinto vivente in movimento la prima giornata delle sfilate della Haute Couture parigina Giambattista Valli.
Lo stilista romano fa salire in passerella ninfe e muse, e in un attimo sembra di essere finiti dentro un quadro settecentesco di Jean-Antoine Watteau, una fête champêtre dove si sentono il profumo dei giardini e le risate a bordo lago.
Gli abiti sono principeschi, ma senza strutture, sempre fluidi e leggeri, fatti di strascichi infiniti, fiocchi che si aggrappano come edera, fiori che sbocciano dalle maniche. Ogni drappeggio, ricamo e svolazzo è scolpito a mano, l'arte dell'Atelier nella sua massima espressione.
Complessità resa semplice, questo è il paradosso al centro della Couture N°29 pensata da Valli per l’autunno/inverno 2025/2026: le poids de la légèreté – il peso della leggerezza.
Fuori dalla sfilata spiccava il caschetto dorato di Anna Wintour, fresca di dimissioni dalla direzione di Vogue America (anche se continuerà a collaborare con Condé Nast in qualità di consulente globale)
E poi Anna Dello Russo e la musa (e amica di sempre) Bianca Brandolini D'Adda. Composit Dida:
Lo stilista romano, già insignito del titolo di Chevalier, prima della sfilata è stato promosso nei suoi atelier Haute Couture a Officier de l’Ordre des arts et des lettres dal ministro della Cultura francese, un’onorificenza che ha premiato il contributo del designer nel mondo della moda, ma anche il suo ruolo culturale come ponte tra l’Italia e Francia, il Paese che lo ha adottato e fatto diventare quello che è oggi.
Leggi anche:
Haute Couture al via. Gli archivi del futuro (tutti da scoprire) di Schiaparelli
Demna, tutto quello che c’è da sapere sul nuovo stilista di Gucci
Haute couture: cosa succederà a Parigi tra arrivi, emozionanti debutti e clamorose assenze