Silenzio in sala, luci. La prima sfilata senza re Giorgio è quella di Emporio Armani, che in questa terza giornata di Milano Fashion Week porta con sé il peso della più grande delle assenze, per la prima volta nella storia: quella di Giorgio Armani, venuto a mancare proprio lo scorso 4 settembre.
La collezione Emporio Armani Primavera-Estate26 – chiamata Ritorni - diventa così il continuum, un filo rosso che rimanda inevitabilmente all’energia creativa dell’indimenticabile stilista di Piacenza, portavoce dell’eleganza italiana nel mondo e di quel Made in Italy che ha sempre onorato con devozione.
Momentaneamente priva di direttore creativo, la casa di moda Emporio Armani porta in passerella il lascito di chi alla sua guida c’è stato per oltre trent’anni. La cifra stilistica è ancora quella: distinguibile, chiara, attenta al dettaglio. Non è altro che la mano di Giorgio Armani, quella che oggi – per la prima volta nelle decadi di storia della settimana della moda di Milano – non era in backstage con le sue modelle, ad aggiustarne lo styling, a conferire quel tocco in più, di magia, di fascino, di bellezza.
Eppure, nelle silhouette fluide e nei tagli sartoriali avvitati, nei dettagli luminosi realizzati con paillettes e cristalli, così come nella scelta dei tessuti – come le sete dalla finitura luminosa – l’imprinting di Giorgio Armani è ancora qui, vivo e tangibile. L’eredità stilistica continua anche senza di lui, e ancora continuerà quando il Gruppo Armani comunicherà le successive scelte in merito alla poltrona attualmente scoperta.
La collezione Emporio Armani Primavera-Estate26 è intrisa di quella freschezza giocosa e al tempo stesso eterea che ha sempre contraddistinto l’ethos del marchio. L’immagine della femminilità è più contemporanea che mai, pur se vestita di capi dal fascino senza tempo. C’è il lontano Oriente, con tutti i suoi riferimenti più autentici e puri: i colletti orientali, presi in prestito dal tradizionale cheongsam cinese, così come le maxi-cinture obi giapponesi, plasmano il sogno onirico di un viaggio lontano. Di un mondo nel quale Giorgio Armani ci ha più volte condotto attraverso il suo archivio.
I capispalla sono lunghi, fluidi, avvolgenti. La seta stampata viene accompagnata da tessuti sensuali e dall’effetto vedo-non-vedo. I corsetti fasciano la figura femminile esaltandola. I mini-dress con profondi scolli a V, invece, rimandano allo spirito moderno della donna Emporio Armani, tra contrasti cromatici in cui il blu navy incontra il celeste e accenti di tonalità magenta vivide e ricche.
Cristalli e paillettes caratterizzano i top bikini e i crop top, portati con pantaloni a vita alta dal taglio dritto ma morbido. C’è voglia di glamour e di eleganza, ma senza rinunciare allo spirito pratico e concreto che ha sempre incarnato la donna Emporio Armani. Una promessa di stile – e di italianità – che prosegue il suo corso. Anche adesso, senza il suo re.
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