Milano Fashion Week SS26: in scena Luisa Beccaria, Missoni ed Etro
La settimana della moda milanese prosegue tra sfilate ed eventi. Il secondo giorno porta con sé abiti romantici, look che esaltano il comfort e creazioni dinamiche
La Milano Fashion Week Spring-Summer 2026 continua ad incantare con i defilé dei brand più prestigiosi. Ieri in passerella, tra i grandi nomi, hanno brillato l’allure aggraziata di Luisa Beccaria, il beach mood di Missoni e lo stile gipsy di Etro.
L’estate romantica di Luisa Beccaria
Nel principesco cortile di Palazzo Bovara va in scena la collezione Primavera-Estate 2026 di Luisa Beccaria, dal titolo Soul in Bloom - Atelier d’Été, un susseguirsi di creazioni delicate e luminose che sembrano poesia in movimento.
Con la linea resort le proposte per vivere il giorno sono sempre più ampie, ma il punto cardine del marchio resta l’insieme dei meravigliosi abiti nati per partecipare ad eventi e cerimonie. In entrambi i casi, la nuova collezione è un augurio di positività e gioia.

Ogni capo ispira romanticismo, conservando sempre l’allure rétro - segno distintivo dell’Heritage di Luisa Beccaria - che si conferma, anche questa volta, il sentiment principale alla base dell’opera creativa.
Avanzano, falcata dopo falcata, i tailleur composti da giacche e gonne - al ginocchio, alla caviglia, ampie o aderenti alla figura - nell’ottica di una mise morbida e aggraziata. Emergono i tessuti più corposi e strutturati - come il taffetà, il moiré o il broccato - negli abiti lunghi o mini, realizzati con materiali ricamati e ricchi di decori, anche definiti da giacchini o mantelli che coprono delicatamente le spalle.
I vestiti che scendono lungo le linee del corpo accarezzano e fanno danzare chiffon, sete ed organze, accompagnate da ruches, nastri e fiocchi. Questi dettagli esaltano anche top a fascia e corsetti - più o meno lavorati - abbinati a pantaloni lunghi o capri e a skirt dai tagli differenti. Un insieme di stoffe impalpabili che conquistano giorno e sera dando vita ad abiti da favola.
Un mondo quasi onirico quello presentato da Luisa Beccaria e Lucilla Bonaccorsi, dove - insieme a colletti, maniche a tre quarti e particolarità che mimano i petali di un fiore - anche la palette colori racconta una fiaba: dal giallo sole a diverse gradazioni di verde fino all’azzurro e al bluette, passando per il lilla ed il pervinca e arrivando al rosa, che sboccia in tante sfumature. Presente il black dress passe-partout, che gioca con le trasparenze, e lo swimwear raffinato e rilassato, sfoggiato con un costume intero.
All’interno di un universo fatto di tulle impalpabili, chiné leggeri e tweed intrecciati, grande spazio è lasciato alle stampe e al loro reinterpretare la fioritura primaverile: alcune sono piene ed avvolgenti, tanto da sembrare la tela di un quadro che abbraccia il corpo, altre più diffuse e astratte. Non mancano le righe, i micro-pois o le tinte unite.
Il cappello – l’accessorio classy chic per eccellenza – è protagonista del defilé: pensato per aiutare a proteggersi il viso dalla luce del sole, è disegnato per essere ripiegato su se stesso ed essere messo facilmente in valigia.
Ai piedi scarpe graziose e delicate come quelle di Cenerentola. Tra le proposte della collezione sandali bassi con fascetta a rete o décolleté a punta chiusa o aperta - rigorosamente con cinturino in caviglia e realizzate in collaborazione con il marchio artigianale La Scarpetta di Venere - completano e definiscono ogni mises donando ai look un’aria sempre più bon ton. Per tutte coloro che sognano il C’era una volta, splendendo tra veli e paillettes.
Da Missoni vince la vita da spiaggia
Voce del verbo accorciare. Il corpo, pur arricchito da capi eleganti e raffinati, è in vista ed è il vero fulcro della collezione Primavera-Estate 2026 disegnata da Alberto Caliri per Missoni. Con la mente – e con i look – ci si allontana gradualmente dalle costrizioni della vita frenetica della città e ci si tuffa in quella della spiaggia.

In passerella sfila la quotidianità, espressa attraverso una sensualità che nasce in modo naturale e riflessa nei gesti e nelle abitudini più spontanee: quelle legate al vestirsi in un giorno di bella stagione, come arrotolarsi la manica di un maglioncino e di un blazer o portare con sé più borse – di diversa grandezza - per non farsi mancare nulla del proprio necessaire. Telo di spugna, presente.
Il designer porta sulla catwalk una grande ricerca materica e di colore, missonizzando ogni istante della vita ed ogni angolo dell’armadio, grazie ai tessuti e ai pattern che, da sempre, caratterizzano il marchio italiano e che sono divenuti, ormai, tratti iconici della sua Brand Identity.
Un mix and match di elementi anche contrastanti – nuovi oppure pescati dall’armadio della nonna - che diventano uno specchio della propria personalità grazie ai piccoli dettagli che li rendono nostri, come un nodo fatto ad una felpa in tinta unita abbinata a un microshort svolazzante, un bottone slacciato in più nel cardigan a righe o la pancia lasciata scoperta.
Giacche impermeabili cadono su camicie e gonnelline, t-shirts dai vari tagli si trasformano in miniabiti, blazer abbondanti e che si spalmano sulle spalle con volumi Anni ’80 abbracciano costumi interi con ampi, ma raffinati, scolli a “V”, maglioni e cardigan sbuffano sopra a bermuda morbidi e che comunicano comfort e funzionalità.
La tavolozza colori è ampia e rispecchia le nuances che, da sempre, caratterizzano le creazioni della Casa di moda fondata da Ottavio e Rosita Missoni nel 1953. Dal bianco al cognac, fino all’azzurro e al blu scuro, passando per diverse sfumature di verde e giallo. Le varie tonalità si stagliano nette sui capi o invadono fantasie e mélange iconici della Maison. Le righe restano un marchio di fabbrica, a zig zag, orizzontali, oblique o verticali: non c’è Missoni senza l’emblematico pattern.
Una collezione che, passo dopo passo, racconta l’estate, grazie anche ad accessori sbarazzini come i piccoli baschi, che rendono originale ogni look. Stivaletti bassi e morbidi – in pelle o tessuto traforato - sembrano rubati a Peter Pan e sandali aperti in punta e con cinturino sul retro sono perfetti per scappare in fretta e furia dalla città e correre al mare.
Il tocco che sdrammatizza? I gioielli maxi e appariscenti che poggiano sulle creazioni simbolo di una quotidianità che si svela con grazia.
Etro, il fascino gipsy
Una moda in movimento e all’insegna della libertà quella presentata da Etro per la prossima bella stagione. La collezione Primavera-Estate 2026 disegnata da Marco De Vincenzo si ispira al mondo gipsy, con abiti ed accessori che sembrano nati per abbracciare il corpo e permetterci di cambiare e rinnovare noi stessi ogni volta che lo desideriamo.

Etro racconta le nuove creazioni con un defilé accompagnato dalle note della cantante La Niña, una presenza magnetica che, con la sua voce calda, porta nello show barlumi di Sud Italia. Un sound che fa da sfondo al racconto di un prêt-à-porter vibrante e romantico allo stesso tempo.
Nascono così silhouette che si allontanano dalle formalità e si sentono libere di esprimersi nella loro leggerezza, fluttuando e facendo danzare le grandi protagoniste di questa collezione, le frange. Borchiate, con perline o solo di tessuto, questi accessori esaltano biker jacket, cappottini in camoscio, gonne ed abiti facendoli sembrare onde che si infrangono sulla sabbia.
Ad amplificare l’effetto agitato dei capi, i volant, anch’essi main topic della collezione, con un guardaroba stravagante, ma basato sulla grande maestria del tailoring firmato Etro. De Vincenzo invita a scoprire l’esistenza umana in maniera profonda e, per farlo, si lascia andare anche all’uso di pizzi, crochet, giochi di trasparenze e scollature audaci.
La sensazione di movimento che fuoriesce da ogni mise viene incalzata anche dalla scelta di nuances e fantasie. Il mondo gipsy va si mostra con capi dalle stampe iconiche del marchio, come l’Arnica, o con fantasie astratte e naturalistiche, ma che veicolano sempre un’idea lontana dalla sedentarietà. Creazioni in jaquard dall’effetto metallico e riflettente si uniscono a motivi geometrici, dando vita a un mix visivo energico che accende occhi e mente.
La palette colori è terrosa, ma anche vivace. Presente il nero passe-partout - che dà un leggero freno al costante movimento - il marrone scuro, l’ocra ed il beige. Non mancano il blu scuro e l’azzurro, con le loro sfumature (tra cui quella naturale del denim), il color cachi, l’arancione, il rosso ed il giallo. Le righe si mischiano a fantasie. Conquistano gli intarsi policromi e i broccati fioriti.
Catturano l’attenzione i cappelli a falda larga. I piedi alloggiano in sabot in pelle dal tacco arrotondato e irregolare con fibbia gioiello, in sandali alti alla schiava o in altri bassi ed impreziositi da pietre.
Spiccano i gioielli ispirati alla natura: tra camaleonti e conchiglie con grandi perle tutto si rifà al movimento e all’essenza dell’essere.
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