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entertainment21 dicembre 2025

Dieci film (alternativi) da vedere a Natale per chi ama il design, l’atmosfera e il cinema d’autore

Non solo grandi classici, ma anche pellicole cult, dalle inquadrature attente all’estetica e al colore. Ecco i titoli per chi, anche durante le feste, cerca atmosfere curate, regie autoriali e scenografie indimenticabili
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Non solo luci e decorazioni, ma anche design, mood e, soprattutto, visione cinematografica. Pellicole dove il Natale è un passaggio, una ispirazione, una pausa o una ripartenza. Ecco la nostra selezione per una visione alternativa, fatta di atmosfera, bellezza visiva e scene che rimangono nell’immaginario.

A Very Murray Christmas – Sofia Coppola, 2015

Una tempesta di neve blocca New York e impedisce a una sfilata di star di raggiungere il Carlyle Hotel, dove Bill Murray dovrebbe registrare un “Christmas special”. Solo e rassegnato a un Natale senza pubblico né spettacolo, si rifugia nella sua suite. Tra vip improvvisati e crisi personali, è un blackout a spegnere tutto: telecamere, luci e aspettative. Senza corrente né copione, Murray è costretto a inventarsi un Natale con quello che ha – e con chi ha. I pasticcieri diventano una band, la cameriera una crooner, uno sposo abbandonato un batterista improvvisato. Bill canta, riconcilia, beve (molto) e cade in un sonno alcolico. Desto o forse sognante, si ritrova in uno studio immaginario, addobbato a festa: un pianoforte bianco, George Clooney in smoking, Miley Cyrus in mini abito rosso. Tra grandi classici, spiriti natalizi e ironia sottile, la notte si chiude sullo skyline silenzioso di New York.

Carol – Todd Haynes, 2015

New York, 1952. Due donne si incontrano tra le vetrine natalizie di un grande magazzino. Sotto la superficie scintillante scorre una storia d’amore proibita e silenziosa. Haynes filma tutto con rigore pittorico: cappotti avvolgenti, vetri appannati, palette smorzate. Il Natale è desiderio trattenuto, una promessa fatta di sguardi, treni e distanze. Un film prezioso come un oggetto d’arredo: elegante, fragile, essenziale.

Frame dal film Carol di Todd Haynes, 2015 Frame dal film Carol di Todd Haynes, 2015

The Royal Tenenbaums – Wes Anderson, 2002

Una casa da romanzo illustrato, personaggi stralunati, outfit iconici, luci basse e carte da parati indimenticabili. Il Natale nei Tenenbaum è solo accennato, ma il suo spirito è ovunque: nei maglioni identici, nei ritorni, nei tentativi maldestri di riconciliazione. Wes Anderson costruisce un’estetica maniacale, fatta di simmetrie, accessori e malinconie. Tutto è fragile e tutto è calcolato, come in certi cenoni di famiglia.

Dal film The Royal Tenenbaums di Wes Anderson, 2002Dal film The Royal Tenenbaums di Wes Anderson, 2002

Piccole donne – Greta Gerwig, 2020

Il grande classico di Natale riletto con grazia e consapevolezza. Greta Gerwig fonde il romanzo di Louisa May Alcott con una visione moderna e femminista, tra sorellanza, vestiti da rattoppare, torte da condividere e desideri da affermare. Il Natale è centrale: apre e chiude la storia, segna la crescita delle sorelle March. La regia alterna tinte calde e fredde, pieni e vuoti, luce naturale e case abitate come scenografie intime.

Frame dal film Piccole donne di Greta Gerwig, 2020Frame dal film Piccole donne di Greta Gerwig, 2020

Edward mani di forbice – Tim Burton, 1991

In cima a una collina, un ragazzo con delle lame al posto delle mani scolpisce la neve. Tim Burton costruisce una fiaba gotica e visivamente inconfondibile, dove la diversità diventa creazione e la solitudine si trasforma in poesia. Il Natale è un frammento di meraviglia: la danza del ghiaccio, l’illuminazione calda contro l’inverno, un amore impossibile. Un classico natalizio sulla necessità di capire ciò che sembra lontano e diverso.

Dal film Edward mani di forbice di Tim Burton, 1991Dal film Edward mani di forbice di Tim Burton, 1991

L’amore non va in vacanza – Nancy Meyers, 2007

Due donne si scambiano casa per fuggire da una delusione amorosa: una villa californiana luminosa e un cottage inglese innevato. Nancy Meyers dirige una commedia sentimentale con grande cura per gli interni, i tessuti, i paesaggi emotivi. Il Natale è pausa e ripartenza, tempo per ripensarsi e riscriversi. Il design è protagonista: tappeti, tazze, coperte e una playlist di emozioni invernali. Per chi cerca rifugio nella bellezza e una spinta a ricominciare.

Dal film L’amore non va in vacanza di Nancy Meyers, 2007Dal film L’amore non va in vacanza di Nancy Meyers, 2007

La La Land – Damien Chazelle, 2016

Un amore che nasce a dicembre, tra jazz club semivuoti, vetrine illuminate e cene a lume di sogno. Ryan Gosling e Emma Stone interpretano un musicista jazz e un'aspirante attrice che si innamorano mentre sono entrambi impegnati a inseguire le proprie ambizioni. Così Chazelle reinventa il musical con movimenti fluidi, coreografie leggere e una tavolozza di colori saturi. Il Natale è un passaggio, un istante perfetto destinato a svanire. Los Angeles diventa un set malinconico e il sentimento un’illusione luminosa, forse un po’ come il Natale. Per chi ama commuoversi sotto l’albero.

Frame dal film La La Land di Damien Chazelle, 2016Frame dal film La La Land di Damien Chazelle, 2016

Dickens – L’uomo che inventò il Natale – Bharat Nalluri, 2017

Londra, 1843. Charles Dickens è in crisi: senza soldi, senza ispirazione, senza idee. In sei settimane scrive A Christmas Carol, dando forma a uno dei racconti più celebri di sempre. Il film racconta la nascita del Natale moderno come rito di redenzione e immaginazione. L’estetica è vittoriana, teatrale, ricca di lampade a gas e carta da parati scura. Qui il Natale diventa una storia di fantasmi in cui tutti si possono riconoscere. In una delle più interessanti trasposizioni cinematografiche di Canto di Natale.

Dal film Dickens – L’uomo che inventò il Natale di Bharat Nalluri, 2017Dal film Dickens – L’uomo che inventò il Natale di Bharat Nalluri, 2017

L’Appartamento – Billy Wilder, 1960

Bud Bexter presta il suo appartamento ai dirigenti per i loro affari extraconiugali, in cambio di favori e promozioni. Tutto cambia quando si innamora della fragile Miss Kubelik. La commedia più amara (e perfetta) della storia del cinema: si ride, si riflette, ci si commuove. Wilder smaschera l’ipocrisia aziendale e racconta con precisione chirurgica un mondo in cui i piccoli gesti valgono più delle feste in sé. Le scene natalizie sono tra le più indimenticabili mai girate.

Fanny e Alexander – Ingmar Bergman, 1982

Il più grande classico di Natale per chi ama il cinema d’autore. Il film si apre con una lunga sequenza festiva, sontuosa e ipnotica: candele accese, tavole imbandite, velluti rossi, lampadari. Poi il tono cambia. Il Natale è teatro, apparenza, incanto che si incrina. Bergman costruisce un’ode alla fantasia e alla vita, un’opera totale che unisce tragedia, commedia, dramma borghese, romanzo d’appendice, soprannaturale, magico, grottesco e sogno. Un film-mondo, dove ogni dettaglio è carico di senso e bellezza.

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