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lifestyle23 dicembre 2025

Podcast per il 2026: cosa ascoltare per allenare la mente

La pausa natalizia può diventare un allenamento morbido per la mente: ecco una playlist di podcast per ritrovare lucidità, energia e direzione per iniziare al meglio il 2026
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Credits: Courtesy Press OfficeCredits: Courtesy Press Office

Siamo abituati ad ascoltare i podcast ormai ovunque nella routine quotidiana. Ma le vacanze possono rivelarsi un momento ancora più importante per trasformare la pausa in un periodo di recupero attivo, una sorta di allenamento morbido per arrivare al 2026 con lucidità strategica anziché con il classico senso di smarrimento post-panettone. Dopo aver preparato una lista di podcast per sopravvivere alle feste, abbiamo pensato ora di costruire una palestra mentale in sette ambienti. Non un elenco, ma un percorso vero e proprio: da una sala all’altra, ogni podcast diventa un attrezzo, un gesto tecnico, un muscolo da risvegliare. Basta indossare le cuffie: il resto lo fa l’audio.

Sovranità finanziaria: qui si costruisce l’equilibrio: decisioni, calma, visione

La prima sala della nostra palestra è dedicata alla gestione del denaro. Non per ossessione, ma per libertà. Qui entra in scena The Bull, il podcast edito da Corax che ha cambiato il modo di parlare di soldi in Italia. Riccardo Spada lavora sulla psicologia dell’investitore, smonta l’idea del “colpo vincente” e introduce concetti come interest compounding — cioè la crescita progressiva del capitale nel tempo. È l’allenamento delle fondamenta: pochi movimenti, eseguiti bene.

Per chi vuole un peso più tecnico c’è Rational Reminder, che porta la finanza nel suo ambiente naturale: la ricerca accademica. Si parla di factor investing (strategie basate sui fattori che generano rendimento), di portafogli che resistono alle crisi, della regola del 4% testata attraverso simulazioni globali. Un po’ come passare dagli affondi alla pesistica olimpica.

Accanto ai pesi massimi della divulgazione, in questa sala troviamo due strumenti preziosi per chi sta muovendo i primi passi. Finanza Amichevole, con la voce di Alessandro Fatichi, funziona come un ingresso morbido nel mondo del risparmio: linguaggio semplice, esempi concreti, nessuna intimidazione tecnica. È il “gateway” ideale per capire come si muovono i soldi prima ancora di iniziare a investirli davvero.

Da sinistra: The Bull, Rational Reminder, Finanza amichevole – Credits: Courtesy Press OfficeDa sinistra: The Bull, Rational Reminder, Finanza amichevole – Credits: Courtesy Press Office

Consapevolezza geopolitica: il muscolo della realtà: orientamento, contesto, lucidità

Dalla finanza entriamo nella stanza della complessità globale. Le pareti sembrano mappe luminose e il rumore di fondo ha la consistenza delle notizie che scorrono troppo veloci. Qui, Stories di Cecilia Sala è il tapis roulant che ti fa sentire il mondo sotto i piedi. Le sue storie dal conflitto israeliano o dal Sudan trasformano i macro-eventi in vite concrete.

L’audio ambientale, più di una lezione, è un’immersione: sembra di essere lì, ma con la protezione della distanza narrativa. Nello stesso ambiente, un attrezzo completamente diverso: il podcast di Limes. Freddo, razionale, cartografico. Qui non si corre: si studia. La geopolitica viene analizzata attraverso rapporti di forza, interessi, geografia. La rivalità tra Cina e India o le fratture europee non sono drammi, ma equazioni. È il momento degli addominali: servono disciplina e calma.

Da sinistra: Stories, Limes – Credits: Courtesy Press OfficeDa sinistra: Stories, Limes – Credits: Courtesy Press Office

Integrazione dell’intelligenza artificiale: comprendere, adattarsi, sperimentare

La terza stanza è ipertecnologica. Schermi, algoritmi, voci digitali. Non serve saper programmare: serve capire come l’IA stia riscrivendo il lavoro. Algoritmi, del collettivo DataPizza, funziona come un coach tecnico. Spiega in modo chiaro cosa cambierà nei ruoli professionali, perché gli AI Agents — sistemi autonomi che svolgono compiti complessi — diventeranno parte della nostra quotidianità e cosa significhi sovranità tecnologica, ossia la capacità di un Paese di non dipendere dai giganti americani o cinesi.

Poi c’è Hacking Creativity, che lavora sulla parte più ingenua e coraggiosa del cervello: la creatività aumentata. Qui l’IA non è un rischio, ma un acceleratore. Gli host provano strumenti, testano scenari, sperimentano senza timore. È come allenarsi davanti allo specchio: capisci come ti muovi davvero.

Da sinistra: Algoritmi, Hacking Cretivity – Credits: Courtesy Press OfficeDa sinistra: Algoritmi, Hacking Cretivity – Credits: Courtesy Press Office

Radicamento filosofico: senso, prospettiva, lucidità emotiva

Ogni palestra ha la sua sala silenziosa. Qui togliamo le scarpe. Il progetto Tlon lavora sulla disintossicazione dalla “società della performance”. Maura Gancitano e Andrea Colamedici insistono su un punto semplice: non siamo macchine da ottimizzare. La filosofia, qui, diventa un kit di sopravvivenza: domande da ripetere come mantra per ritrovare spazio mentale.

Accanto, Daily Cogito funziona come una barra per trazioni cognitive: logica, argomentazione, pensiero critico. Rick DuFer usa l’attualità per insegnare a non reagire in automatico. È un allenamento sottilissimo, quasi invisibile, ma potentissimo. E poi Gianluca Gotto, che porta un vento diverso: nomadismo digitale, buddhismo, lentezza. È un allungamento muscolare, un invito a considerare alternative esistenziali senza retorica.

Da sinistra: Tlon, Daily Cogito, Gianluca Gotto – Credits: Courtesy Press OfficeDa sinistra: Tlon, Daily Cogito, Gianluca Gotto – Credits: Courtesy Press Office

Architettura della longevità: energia, salute, prevenzione

Questa è la sala luminosa, piena di indicatori biometrici e tabelle di performance. A Tavola con Iader, il podcast di Iader Fabbri lavora sulla cornice nutrizionale: glicemia, infiammazione, rapporto mente-metabolismo. Il cheat meal — il pasto libero — diventa una strategia psicologica, non una trasgressione. Gli episodi dedicati al biohacking introducono l’idea di usare scienza e tecnologia per migliorare il funzionamento del corpo: respirazione, esposizione al freddo, allenamento specifico.

Accanto, Spazio Ongaro del Dott. Filippo Ongaro aggiunge una dimensione più ampia: epigenetica, gestione dello stress, psicologia del cambiamento. È il passaggio dall’allenamento estetico all’allenamento dell’intelligenza biologica. La parte più tecnica della palestra. Infine, Salute e Biohacking di Vanessa Bertinotti esplora protocolli avanzati — dal freddo alla luce rossa — spiegando sempre cosa ha basi solide e cosa no. È il banco degli strumenti specialistici.

Da sinistra: A tavola con Iader, Spazio Ongaro, Salute e Biohacking – Credits: Courtesy Press OfficeDa sinistra: A tavola con Iader, Spazio Ongaro, Salute e Biohacking – Credits: Courtesy Press Office

Capitale di personal branding: identità, credibilità, presenza

La palestra mentale non può ignorare il mercato del lavoro. In questa sala lavoriamo sulla capacità di raccontarci. Storie di Brand, di Max Corona, trasforma le biografie aziendali in romanzi industriali: Nike, IKEA, Aiazzone, Mivar. Le crisi, i successi, le intuizioni diventano metafore perfette per chi deve costruire la propria immagine professionale. Un racconto ben fatto non cambia solo il modo in cui gli altri ci vedono: cambia come ci vediamo noi. Poi ci sono Dario Vignali e Marco Montemagno, che forniscono strumenti tattici: comunità, metriche, imprenditoria digitale, strategie. È l’angolo degli esercizi rapidi ma indispensabili, come fare stretching prima di una riunione importante.

Da sinistra: Storie di Brand, Dario Vignali, Marco Montemagno - Credits: Courtesy Press OfficeDa sinistra: Storie di Brand, Dario Vignali, Marco Montemagno - Credits: Courtesy Press Office

E alla fine della palestra? Si esce più leggeri, non più stanchi

Il viaggio attraverso queste stanze non è un obbligo: è un invito. Le feste non servono solo a riposare. Possono diventare una parentesi luminosa in cui aggiorniamo il nostro sistema operativo mentale, riorganizziamo le idee e alleniamo competenze che ci accompagneranno nell’incertezza del 2026. La playlist c’è (anche quella musicale). Gli attrezzi ci sono. La palestra è aperta. Basta premere play.

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