La sciarpa è da sempre protagonista dell’inverno. Il modo in cui la si indossa, però, ha il potere di stravolgere totalmente la percezione di un look. Il gioco quest’anno si fa, poi, ancora più duro perché tra i modelli più di tendenza ci sono quelli maxi che si portano come coprispalle. Dalle passerelle e dallo street style arrivano diversi input e un’unica certezza: la sciarpa va messa come un accessorio che dialoga con il corpo e con i volumi di giacche e cappotti, aggiungendo tridimesionalità e movimento.
La sciarpa coprispalle intercetta, poi, il desiderio di comfort senza rinunciare alla costruzione del look. Ampia, morbida, spesso oversize, viene indossata come elemento strutturale dell’outfit, capace di sostituire una stola, di completare un cappotto sartoriale o di dare carattere a un knitwear essenziale.
Ecco una miniguida per indossarla con stile.
La sciarpa coprispalle va scelta ampia e morbida, con una lunghezza sufficiente a coprire le spalle senza creare accumuli eccessivi sul collo. Il modo più efficace di indossarla consiste nell’appoggiarla sulle spalle e lasciarla cadere lungo il busto, mantenendo le estremità libere o leggermente sovrapposte sul davanti. Questo metodo funziona bene con cappotti aperti, blazer sartoriali e maglieria essenziale, perché introduce una linea verticale che accompagna la figura e bilancia i volumi. Per un tocco di styling in più, se sufficientemente lunga, potete fermarla in vita con una cintura.
Un’altra soluzione pratica prevede di posizionare la sciarpa su una sola spalla, lasciandola scendere lateralmente, un’estremità davanti e una indietro. Questa tecnica è adatta alle sciarpe di lana super lunghe e si sposa perfettamente con cappotti lineari, trench e capispalla strutturati, perché spezza la simmetria dell’outfit senza appesantirlo. La sciarpa resta ferma grazie al peso del tessuto e non richiede nodi o fissaggi, risultando stabile anche durante l’uso quotidiano.
Quando la sciarpa è molto ampia, meglio se sottile, può essere utilizzata come stola, appoggiata sulle spalle e leggermente raccolta sotto il collo, senza stringere. Incastrata all’interno del cappotto chiuso o annodando le estremità come un foulard. In questo caso funziona meglio su cappotti sartoriali, abiti in maglia o completi minimal, dove sostituisce un capo aggiuntivo e contribuisce a definire l’insieme. Con outfit più casual, la stessa sciarpa può essere lasciata più morbida, quasi scivolata sulle spalle, mantenendo un effetto rilassato ma ordinato.
Un’altra tendenza sempre più diffusa è quella di recuperare un pullover di lana spessa, meglio se a trecce o comunque in maglia grossa, da appoggiare sulle spalle, allacciando le maniche intorno al collo.
Forse pensando proprio di risolvere un problema e venire incontro a chi non ha la manualità dello stylist, alcuni brand hanno proposto cappotti con sciarpa integrata. In questo caso l'accessorio nasce insieme al capo e diventa parte del design dell’outfit completo. Il risultato è un outerwear essenziale, pulito, pensato per essere indossato senza ulteriori aggiunte e già perfetto così.
C’è il modello a cappa di Alberta Ferretti, più corto quasi come fosse un unico maxi scialle. Ferragamo lavora su volumi più decisi e su motivi grafici, integrando la sciarpa nella costruzione del cappotto come elemento visivo centrale. Soeur e Ròhe propongono interpretazioni più morbide e quotidiane, spesso con sciarpe coordinate o parzialmente staccabili, pensate per accompagnare il movimento del corpo e adattarsi a diversi contesti d’uso. Tommy Hilfiger ne fa un’interpretazione classica in cui i due capi sembrano quasi separati, ma rigorosamente tono su tono.
Il principio resta lo stesso: la sciarpa come parte integrante e fondamentale del look.
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