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entertainment16 dicembre 2025

Quali sono le tre influencer che hanno definito il 2025 con il loro linguaggio (e stanno già orientando il 2026)

Sofia Richie Grainge, Camille Charrière ed Emili Sindlev non sono semplicemente creator: nel 2025 si sono affermate come figure chiave nella costruzione di nuovi codici visivi e culturali, capaci di orientare il gusto, il linguaggio e le priorità di un’industria della moda sempre più attenta al significato – oltre che all’immagine. La loro influenza ha attraversato social, red carpet, fashion week e strategie dei brand, modificando i linguaggi e preparando il terreno per il 2026
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Da sinistra Sofia Richie Grainge, Camille Charrière, Emili Sindlev - Credits AgfDa sinistra Sofia Richie Grainge, Camille Charrière, Emili Sindlev - Credits Agf

Ordine e precisione per Sofia Richie Grainge, pensiero e profondità per Camille Charrière, energia e sperimentazione per Emili Sindlev. Tre approcci diversi che hanno superato la dimensione social per entrare nei processi decisionali dell’industria: dai moodboard degli stylist alle strategie dei brand, fino alla costruzione dell’immagine dei nuovi talenti globali. Queste tre donne non stanno inseguendo le tendenze: stanno contribuendo a costruire il linguaggio del presente. Ecco perché, in forme diverse, il 2026 continuerà a parlare anche la loro lingua.

Sofia Richie Grainge, l’architetta del quiet luxury contemporaneo

Il percorso di Sofia Richie Grainge ha conosciuto un punto di svolta netto nel 2023, con il matrimonio celebrato all’Hôtel du Cap-Eden-Roc nel sud della Francia con il produttore musicale Elliot Grainge. Gli abiti Chanel indossati dalla 27enne durante il wedding weekend e la narrazione visiva estremamente controllata dell’evento hanno attirato un’attenzione globale, diventando uno dei momenti più commentati della moda recente. Da lì, l'immaginario minimalista della modella statunitense si è consolidato come un linguaggio riconoscibile e replicabile.

Nel 2025, questa estetica ha trovato una formalizzazione ulteriore con il lancio del suo brand SRG / Sofia Richie Grainge, segnando il passaggio da musa a imprenditrice con una progettualità concreta. Palette neutre, linee pulite, materiali sofisticati e una gestione quasi architettonica del dettaglio sono diventati i pilastri di uno stile che dialoga apertamente con il concetto di quiet luxury. Più che inventare questa tendenza, Richie Grainge l’ha resa accessibile, pop e desiderabile, contribuendo a trasformarla in uno standard aspirazionale globale. La sua presenza a eventi chiave – dal Met Gala 2025 ai principali appuntamenti mondani e fashion – ha rafforzato un’idea di lusso silenzioso come nuova forma di status: sobrio, misurato, apparentemente semplice ma altamente costruito. Un’estetica che nel 2025 è entrata stabilmente nel vocabolario visivo di stylist, brand e celebrities, e che continua a orientare il mercato.

Sofia Richie Grainge ai Met Gala 2025 - Credits AgfSofia Richie Grainge ai Met Gala 2025 - Credits Agf

Camille Charrière, la voce critica che dà profondità alla moda

Se Sofia Richie Grainge ha offerto ordine e rigore visivo, Camille Charrière ha incarnato il bisogno di significato, consapevolezza e racconto. Nata a Parigi e cresciuta tra cultura francese e britannica, Charrière, 39 anni, ha una formazione giuridica – ha studiato all’Università Paris Nanterre – e un passato professionale nel mondo legale e finanziario a Londra, prima dell'approdo al mondo della moda.

Il suo blog Camille Over the Rainbow prima, e il suo lavoro come writer, creator e podcaster poi, l’hanno resa una delle figure più credibili e rispettate del settore. Il suo stile fonde moda di lusso e marchi emergenti, ma soprattutto si distingue per la capacità di raccontare il dietro le quinte dell’industria, senza mitizzazioni. Attraverso il podcast Fashion No Filter, co-condotto con Monica Ainley, Charrière ha contribuito ad aprire un dialogo più onesto sul sistema moda, intervistando figure di primo piano del mondo culturale e creativo e affrontando temi come potere, identità, aspettative e contraddizioni del settore.

Le sue collaborazioni con brand internazionali – da Chloé a Reformation, fino a Tommy Hilfiger – si inseriscono sempre in una narrazione coerente, dove l’estetica non è mai separata dal contenuto. Nel 2025, Camille Charrière rappresenta una delle poche voci capaci di coniugare stile, pensiero critico e autorevolezza, diventando un riferimento non solo per il pubblico, ma anche per addetti ai lavori e media.

Camille Charrière ai V&A Summer Party 2024 - Credits Agf Camille Charrière ai V&A Summer Party 2024 - Credits Agf

Emili Sindlev, l’energia del colore come atto creativo

All’estremo opposto del minimalismo si colloca Emili Sindlev, stylist 29enne e creative consultant danese che ha riportato il colore al centro del discorso moda con un approccio radicale, intuitivo e profondamente personale. Le sue apparizioni alle fashion week internazionali sono diventate un punto di riferimento per lo street style contemporaneo: layering audace, contrasti cromatici spinti, silhouette che sfidano le regole tradizionali ma funzionano per equilibrio e narrazione visiva. Sindlev ha costruito un’estetica immediatamente riconoscibile, spesso raccontata dai circuiti editoriali e street style internazionali, e ha collaborato nel tempo con diversi brand globali attraverso progetti creativi, styling e contenuti digitali.

In più occasioni ha spiegato come il colore, per lei, non sia decorazione ma linguaggio, uno strumento per raccontare storie, emozioni e libertà espressiva. Le sue ispirazioni dichiarate – da Prada all’immaginario Anni 90 di Madonna – convivono con una sensibilità contemporanea che ha contribuito a riaccendere l’interesse per il colore in una fase storica dominata da neutri e minimalismo. Nel 2025, Sindlev è diventata il simbolo di una moda che osa di nuovo, senza nostalgia ma con consapevolezza.

Emili Sindlev arriva alla sfilata di Stella McCartney, Paris Fashion Week - Credits AgfEmili Sindlev arriva alla sfilata di Stella McCartney, Paris Fashion Week - Credits Agf

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