Chi è Bhavitha Mandava e perché tutti ne parlano?
Per rispondere al successo mediatico che ha letteralmente sommerso la prima modella indiana ad aver aperto una collezione Chanel è necessario comprendere che cosa sta ridefinendo i canoni di bellezza nel mondo della moda.
A conquistarci infatti non è solo l’eleganza esotica della venticinquenne scoperta per caso da Matthieu Blazy in metropolitana (e l'esilarante reazione dei genitori condivisa sui suoi social), ma soprattutto quel suo look “new normal” che le conferisce un fascino che piace perché nel suo essere comune permette a tutte di noi di rispecchiarsi.
Ecco perché, per andare a fondo dell’argomento e scoprire quali saranno le new faces che conquisteranno le passerelle del prêt-à-porter nell’anno a venire, ci siamo rivolte a Emilie Cloez, responsabile dell'International Model Scouting and Development dell’agenzia di Model Management Elite Paris, che da anni si occupa della selezione di alcuni tra i volti più affermati del fashion business, cercandoli tra le strade delle nostre città e tra i feed dei tanti social network.
" Ciò che mi ha davvero colpito quest'anno è la grande diversità a cui abbiamo assistito sulle passerelle… Anche nei cast delle maison più altisonanti, benché si continui a veder sfilare una bellezza più classica, cresce la presenza di modelle e modelli caratterizzati da tratti fisici distintivi forti. Questo accade perché la moda oggi ricerca autenticità non solo apparenza… Una bellezza che si vive, che si racconta".
"Diciamo che lo ha affinato. L'occhio di un talent scout è sempre vigile ovunque si trovi, anche fuori dagli orari lavorativi, ma stare al passo con le tendenze del momento è fondamentale per restare in sintonia con ciò che i brand oggi desiderano comunicare.
Personalmente sono sempre rimasta affascinata dalle bellezze non convenzionali, quelle che non si adattano immediatamente a una tendenza ma che potrebbero benissimo crearne una successiva… Per me tutto comincia da uno sguardo, da un'emozione".
"Vedo emergere bellezze ancora più eterogenee e di razza mista, molto radicate nella realtà odierna, soprattutto se pensiamo alle grandi metropoli in cui la moda “si fa in strada”.
Anche le modelle non percepiscono più questo lavoro come qualcosa di legato semplicemente alla propria fisicità, anzi sono sempre più decise a esprimere la propria personalità".
"La moda scegliendo cast sempre più eterogenei (non solo a livello estetico) è alla ricerca di più emozioni, più spontaneità… Pensate ad un semplice sorriso in passerella…era una cosa estremamente rara dieci anni fa!
Oppure all'ascesa di profili più maturi a cui, ad esempio, abbiamo assistito in questi anni…. è qualcosa di entusiasmante: ha finalmente aperto nuovi orizzonti nel mondo dello scouting".
"Direi innanzitutto la curiosità creativa. I brand non cercano più solo un volto: vogliono qualcuno che capisca il loro mondo, che vi si sappia immergere.
In secondo luogo, l’adattabilità: ovvero essere in grado di passare da uno shooting minimalista a una scenografia molto più complessa, pur rimanendo fedeli a se stessi... questo sono sicura che farà davvero la differenza".
"Sì, diversi… Tutti sono accomunati da quell'eleganza naturale che non si può insegnare …e che un look può solo che sublimare.
Quando riconosco in un ragazzo o in una ragazza quella luce che facilmente si può sposare con l'estetica dei grandi brand con cui lavoriamo non ho dubbi!
Non è facile percepire un solido potenziale ma quando questo accade la capacità che certe persone hanno di evolversi e risplendere mi sorprende… Poi dipende: la moda ricerca particolarità, mentre il settore beauty caratteristiche più universali, che siano comprensibili un po’ a tutti…. Questo per uno scout è estremamente stimolante perché ci spinge a trovare volti capaci di incarnare più stili mantenendo una forte identità visiva".
"Sì, ma in una versione reinventata.
C'è sicuramente un desiderio di naturalezza, ma una naturalezza contemporanea: più libera, più cinematografica, con un'eleganza innata piuttosto che impostata…
Questa evoluzione rende il nostro lavoro ancora più interessante perché ci porta a navigare tra tradizione e modernità… E sebbene non sia semplice, è sicuramente molto stimolante!".
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