Se è vero che l’oro in bocca si vede dal mattino, allora, senza dubbio, il momento più sfavillante della giornata è la colazione. C’è chi non vede l’ora di svegliarsi per farla e chi, ancora tra le coperte, sogna già cosa troverà da lì a breve sul tavolo. Perché è in un gesto semplice, ma carico di significato che si nasconde una scelta importante: decidere come nutrirsi, come apparecchiare, quanto tempo concedersi.
La colazione del nuovo anno è diventata un piccolo manifesto personale, lontano dall’eccesso delle feste, vicina a una nuova idea di benessere. Per un inizio di 2026 più lento, forse più pigro, ma sicuramente molto vicino a un abbraccio caldo. Tempo dilatato, nessun senso di colpa, solo il piacere di rallentare e di prendersi gli attimi giusti per celebrare una nuova routine. La tavola resta essenziale: lino naturale, ceramiche materiche, posate vissute. La luce è quella morbida del mattino d’inverno. Tutto parla di calma, di un lusso silenzioso che non ha bisogno di ostentazione.
Il dolce non scompare, ma si trasforma. Addio torte pesanti e glassature eccessive, sì a lievitati soffici, profumati, rassicuranti. Banana bread, plumcake agli agrumi, pan brioche tostato, croissant semplici da farcire al momento, tutti quei dolci comfort che fanno stare bene e mettono allegria. La parola chiave è sempre e comunque equilibrio. Oltre ai dolci, c’è sempre lo yogurt greco o vegetale, arricchito con frutta fresca, semi oleosi e granola fatta in casa. Una dolcezza misurata, che coccola senza appesantire. Da California Bakery a Pavé a Milano, sono molte le bakery in giro per l’Italia che propongono questo tipo di colazione.
Che sia una baguette appena sformata a Parigi o una pagnotta di pane pugliese gustata in una masseria poco cambia. C’è un tipo di colazione che non passerà mai di moda: quella di un buon pane caldo e fumante. A lievitazione naturale, con crosta spessa e mollica viva. Il pane diventa protagonista, accompagnato da burro montato, burro salato o alternative vegetali, miele artigianale e confetture a basso contenuto di zuccheri. È una colazione che sa di casa, di memoria, ma con una nuova consapevolezza nella scelta delle materie prime. Se vorrete concedervi il piacere di questo pasto “delle origini”, potrete andare dal Forno Brisa a Bologna e Milano, dove troverete pane etico, burro e marmellate fatte in casa. Da provare anche Le Levain a Roma, una bakery francese amatissima e popolare.
Non più solo un’abitudine capace di dare energia, ma anche e soprattutto un gesto che diventa rituale. Cresce la voglia di estrazioni lente: filtro, V60 e aeropress. Preparazioni che richiedono tempo, attenzione, quasi una forma di meditazione fumante e domestica. E per chi preferisce un’alternativa alla caffeina si può optare per tè matcha, infusi detox, golden milk o chai speziati, perfetti per scaldare il corpo e rallentare la mente. Dove si può godere un’esperienza del genere? Da Orsonero Coffee a Milano: il tempio del caffè filtro e da Ditta Artigianale a Firenze e Milano, dove è possibile provare miscele d’autore e colazioni curate.
Ormai un classico tra le nostre colazioni. Smoothie bowl, pancake vegetali, latte d’avena o mandorla, burri di frutta secca. Non più una nicchia, ma una scelta trasversale, che conquista anche chi non è vegano. È una colazione colorata, luminosa, che parla di leggerezza e ascolto del corpo, perfetta per iniziare l’anno senza eccessi. Provate quella di Nepà, in via San Gregorio, la pasticceria vegana a Milano per eccellenza: naturale, elegante, coerente con una visione consapevole. Se avete voglia invece di un brunch vegano sempre nella città meneghina, un altro indirizzo da non perdere è RosebyMary, lo splendido bistrot di Giuliana Mannucci.
Sempre più persone scelgono di restare a casa e trasformare la colazione del nuovo anno in un’esperienza da boutique hotel. Tovagliette in lino, fiori secchi, una playlist soft in sottofondo, candele accese anche di giorno. Il vero lusso è il tempo: restare in pigiama, leggere qualche pagina, guardare fuori dalla finestra senza fretta. Prendersi il giusto tempo. E sui social spopola l’hashtag #newyearbreakfast, tra estetica nordica e comfort italiano.
La colazione del nuovo anno quindi non è solo un momento da raccontare. È una promessa gentile che ci si fa senza proclami: rallentare quando possibile, scegliere meglio, concedersi cura. E se il resto dell’anno sarà pieno, veloce, complesso, almeno il primo mattino resta così. Intimo. Essenziale. Bellissimo.
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