Ci sono oggetti che nascono per una ragione e finiscono per diventare popolari per un’altra… È successo ai computer come ai Moon Boot, pensati per dare supporto al primo passo dell’uomo sulla luna, cresciuti sulle piste da sci e diventati protagonisti dello streetwear contemporaneo, un po’ come gli occhiali da sci.
Icone senza tempo, simbolo di comfort e calore, i Moon Boot oggi sono l’accessorio invernale a cui il mondo del fashion non sembra saper rinunciare anche lontano da scenari alpini, iscrivendo negli annali della moda collaborazioni di stile emozionanti.
L’ispirazione da cui provengono ci riporta ad un’immagine che tutti quanti abbiamo scolpita nella memoria: l’allunaggio degli astronauti Buzz Aldrin e Neil Armstrong dell’Apollo 11 con indosso dei calzari voluminosi e avveniristici.
Un’immagine che colpì anche il giovane imprenditore italiano Giancarlo Zanatta che nel 1970 trasformò quella visione di potere ed immaginazione in un oggetto quotidiano: un boot tecnico in nylon e schiuma di poliuretano sorprendentemente pop, con linee arrotondate, imbottiture generose, colori sgargianti e proporzioni volutamente “sovradimensionate”.
Il loro arrivo sulle piste da sci coincise però con l’esplosione della montagna come location del jet-set invernale, della nascita dei primissimi cinepanettoni e della democratizzazione degli sport su neve.
Con gli anni ’80 i Moon Boot entrano definitivamente a far parte dei look e del lessico da “settimana bianca glam”: si indossano con tute da sci brillanti, maglioni jacquard, piumini futuristici e piacciono un po’ a tutti perché sono caldi, comodi, riconoscibili ed emblema dell’ottimismo che pervade la società di quegli anni.
Con l’avvento del Nuovo Millennio e il consolidarsi di quella estetica che ha pervaso anche tutto il 2025 denominata Y2K, i Moon Boot sconfinano delle piste per arrivare in passerella dando vita a uno “snow-chic” che trae linfa vitale dalle numerose collaborazioni con i grandi brand del prêt-à-porter che hanno trasportato l’iconica calzatura dalla moda al cinema, sugli schermi dei nostri smartphone e persino sui red carpet, dando vita ad un fenomeno di lifestyle riconosciuto a livello internazionale tanto da essere esposto al Louvre tra i 100 simboli del design del XX secolo.
Tra gli incontri che in questi anni abbiamo apprezzato c’è sicuramente quello tra Moon Boot e Moncler che, per la stagione in corso a Grenoble, hanno messo in scena una sfilata glaciale ed emozionante capace di raccontare tanto lo stile di montagna quanto quello di città, ri-codificando estetiche del passato per lanciare trend che guardano al futuro della moda con grande attenzione alla sostenibilità.
Ma i Moon Boot non hanno fatto breccia solo nel cuore di marchi dall’animo sportivo come Moncler, o Nike, bensì hanno conquistato i sentimenti anche di maison insospettabili.
Basti pensare all’inverno del 2021 quando l’allora direttrice creativa di Chloè, Gabriela Hearst, li portò in passerella in pelle di vitello e maglia nei toni del Luminous Ochre e Tannish Brown, o quando Dior con una certa nostalgia li ripose in versione bianco ottico, o ancora quando Jacquemus li vestì prima in lana cotta e poi a mo’ di Yeti.
E se contare le collaborazioni iconiche che hanno trasportato questa calzatura comfort-first e genderless per natura in un’icona di stile, diventa di anno in anno più difficile… Una cosa è certa: qualunque sia il vostro stile esiste un Moon Boot capace di interpretarlo.
Il nostro consiglio è quello di armarsi di pazienza e fantasia per scovare on-line il pezzo unico che meglio vi rappresenta!
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