Chi vive il Natale come un esercizio di stile e non solo di tradizione sa che uscire dai soliti codici cromatici può cambiare completamente l’atmosfera della tavola. Scostarsi dagli intramontabili rosso e verde non è un vezzo, ma un modo per creare un set fuori dagli schemi, più personale, quasi scenografico: luci soffuse che incontrano vetri traslucidi, ceramiche grafiche, cristalli iridescenti e oggetti che diventano piccoli accenti di carattere. È un’estetica più notturna, più evocativa, che punta sulla sorpresa visiva senza perdere eleganza. Ed è proprio in questa direzione che si muovono due palette capaci di trasformare ogni dettaglio: blu notte e viola couture, protagonisti delle mise en place che seguono.
Per chi non è scaramantico: il viola. Sofisticato, magnetico, couture. È il colore che entra in scena quando la tavola smette di essere solo “festiva” e diventa dichiarazione d’intenti.
Dior Maison apre la scena con la collezione Ranelagh firmata Cordelia de Castellane, ispirata al giardino d’inverno di Christian Dior e ai suoi motivi floreali danzanti. Piatti, sottopiatti e oggetti decorativi costruiscono un paesaggio raffinato, quasi onirico, perfetto per chi ama un Natale più immaginifico che letterale.
Al centro, l’alzata per torta Prestige di Luisa Beccaria, in vetro viola e trasparente con finitura iridescente, funziona come fulcro della tavola: può ospitare dolci, monoporzioni, piccoli dessert o diventare un piedistallo per candele e composizioni floreali. In ogni caso, cattura la luce e la rimanda in riflessi cangianti.
Per i brindisi, l’ensemble di sei bicchieri Old Fashioned di Griffe Montenapoleone by Vetrerie di Empoli, in cristallo al 24% dipinto a mano, è un esercizio di equilibrio tra forma e colore: volumi importanti, tonalità profonde, un’allure da salotto milanese anni Sessanta aggiornata al presente.
Chiude la scena il piatto da portata Pavone di Villari, in porcellana viola con decori in rilievo e riflessi cangianti: una creazione che mescola suggestioni orientali e couture, perfetta come piatto centrale o come “pezzo unico” da lasciare a vista.
Il risultato è una tavola che parla di incanto e carattere, viola come la notte, come la creatività che osa. Una mise en place per chi vuole che il Natale sia anche, dichiaratamente, un atto estetico.
Blu come il cielo d’inverno, come il vetro che cattura la luce, come un pensiero calmo nel mezzo della festa. Qui il Natale abbandona gli stereotipi e si avvicina a un immaginario più rarefatto, quasi lunare.
La mise en place firmata Casarialto si illumina con la lampada da tavolo a LED Trilli Farfalle, una sfera di vetro soffiato con due farfalle trasparenti sospese all’interno. Ricaricabile, poetica, perfetta per una cena a lume di magia, sostituisce o affianca le candele e ridisegna la luce sul tavolo.
Al centro, il piatto Arcano della collezione Abracadabra di Bitossi Home, disegnato dallo studio La Tigre (Luisa Milani e Walter Moltoni), gioca con grafismi e simboli ironici, trasformando ogni portata in un piccolo rito. È il dettaglio che dà ritmo alla mise en place e la sposta immediatamente su un registro più contemporaneo.
Accanto, il Pumo di Kartell firmato Fabio Novembre reinterpreta il portafortuna pugliese come scultura di luce: un bocciolo che parla di memoria, rinascita e buon auspicio, perfetto come elemento centrale o come segnaposto maxi.
Per brindare, il bicchiere da vino Noemi di Bloomingville, in vetro blu profondo, riflette la luce della lampada e chiude la scena con calma ed eleganza. Il risultato è una tavola che non grida, ma incanta: blu come il mare al tramonto, come un sogno che resta anche dopo l’ultimo brindisi.
Una proposta pensata per chi vuole che il Natale racconti una storia diversa, fatta di luci soffuse, dettagli scelti e un colore che non ha bisogno di spiegazioni.
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