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fashion26 novembre 2025

Stile ad alta quota, tutte le tendenze da sfoggiare sulla neve

Tra sport, cinema e mito, oggi come ieri, le maison continuano a guardare alla montagna come a uno scenario privilegiato, tra piumini voluminosi, colori fluo e occhiali oversize. Un’estetica invernale che oltre le cime innevate sconfina nel prêt-à-porter urbano
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Chanel Paris Fashion Week Womenswear Fall/Winter 2019/2020 - Credits Getty Images Chanel Paris Fashion Week Womenswear Fall/Winter 2019/2020 - Credits Getty Images

Dai primi outfit tecnici alle capsule collection immortalate sulle piste, negli ultimi decenni la montagna è passata dall’essere esclusivamente un luogo di avventura sportiva a un palcoscenico privilegiato per la moda e, complice l’imminente arrivo della stagione sciistica e dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, le maison del prêt-à-porter tornano ad alta quota alla ricerca di un territorio di sperimentazione di vecchie e nuove tendenze.

Un viaggio nell’evoluzione dello stile ad alta quota

Tutto inizia tra gli Anni 60 e 70, quando il turismo invernale vive un boom senza precedenti. Le prime collezioni da sci “civili” funzionali, ma già attente allo stile, introducono un nuovo modo di vestire: i giubbotti imbottiti diventano più leggeri, gli scarponi si colorano, i pantaloni da sci si assottigliano.

Mirja and Gunter Sachs at the Swiss a St. Moritz nel 1970 - Credits Getty ImagesMirja and Gunter Sachs at the Swiss a St. Moritz nel 1970 - Credits Getty Images

Negli Anni 80, poi, la montagna esplode come fenomeno culturale e, con la complicità di una certa cinematografia, segna il trionfo di colori fluo, occhiali oversize e di quei piumini voluminosi che oggi definiremmo city icons e di cui marchi come Moncler s'impadroniscono per dar vita ad un’estetica invernale che oltre le cime innevate sconfina nel prêt-à-porter urbano.

Le grandi maison eleggono alcune località come loro luoghi simbolo trasformandole in vere e proprie “cattedrali alpine” dove lanciare collezioni, organizzare shooting o aprire boutique stagionali, da Courchevel a St. Moritz, da Cortina d’Ampezzo a Zermatt.

Lady Diana con il principe William e il principe Harry durante una settimana bianca in Austria - Credits Getty ImagesLady Diana con il principe William e il principe Harry durante una settimana bianca in Austria - Credits Getty Images

Con l’avvento del nuovo millennio materiali riciclati, tecnologie termiche intelligenti e filati naturali che riducono le impronte ambientali ridefiniscono la produzione dell’abbigliamento sportivo, che fa il suo ingresso anche nell’Haute Couture, dando vita a passerelle indimenticabili.

Una modella nel backstage della sfilata Moncler Genius durante la Milano Fashion Week Autunno/Inverno 2019/20 - Credits Getty ImagesUna modella nel backstage della sfilata Moncler Genius durante la Milano Fashion Week Autunno/Inverno 2019/20 - Credits Getty Images

Come l'ultimo defilé di Karl Lagerfeld per Chanel, che portò all'interno del Grand Palais di Parigi gli chalet innevati di Aspen, mentre sulle note di David Bowie regine delle nevi passeggiavano in scarponcini da montagna in shearling.

Chanel Paris Fashion Week Womenswear Fall/Winter 2019/2020 - Credits Getty Images Chanel Paris Fashion Week Womenswear Fall/Winter 2019/2020 - Credits Getty Images

Ma anche grazie a collezioni pensate per momenti più ludici e sociali legati al rituale dell’après-ski che, in vista delle prossime Olimpiadi, troveranno un nuovo spazio espressivo, tra passato e presente, anche nel capoluogo lombardo.

I capi iconici che definiscono lo stile alpino

Tra sport, cinema e mito, oggi come ieri, le maison continuano a guardare alla neve come a uno scenario privilegiato, dove la moda può raccontarsi nella sua forma più autentica: libera, potente e irresistibilmente glamour.

Haute Couture per la collezione Grenoble presentata a Saint Moritz nel 2024 - Credits Getty Images Haute Couture per la collezione Grenoble presentata a Saint Moritz nel 2024 - Credits Getty Images

Oltre ai piumini che Moncler ha elevato a oggetto di culto, alcuni capi iconici tornano di stagione in stagione e diventano un simbolo di statement, come i maglioni jacquard, un classico dell’artigianato alpino “cozy-luxury” interpretato da brand come Dior, Chloé e Loewe.

Anche il mondo degli accessori conosce una nuova vita a valle nelle capitali della moda. Basti pensare agli iconici Moon Boot che dal 1969 calzano ai piedi dei fashionisti e vantano collaborazioni un po' con tutte le maison, o agli occhiali da sci oversize che Gucci per questo 2025/2026 ha reso irresistibili.

Jannik Sinner per Gucci FW25 - Courtesy Press OfficeJannik Sinner per Gucci FW25 - Courtesy Press Office

Così la maison fiorentina, ora diretta da Demna, tra paesaggi innevati mozzafiato celebra il debutto della collezione di abbigliamento sportivo invernale 2025/2026 con una campagna con protagonista il campione di tennis e Global Ambassador del brand, Jannik Sinner, che indossa due nuove creazioni eyewear: una maschera da sci dal design distintivo, con fascia elastica logata e placca metallica, e un paio di occhiali da sole avvolgenti dalle linee geometriche e contemporanee. Quasi fosse uno sguardo al futuro radicato nel passato di certe icone montane.

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