Più ci si avvicina alle festività natalizie, più si presentano occasioni mondane per esibire outfit eleganti. Abiti dall’aura principesca cadono a pennello per presenziare a cene e feste in cui nessun dettaglio deve essere lasciato al caso, ma c’è un altro stile che conquista cuore e mente delle fashioniste che non vogliono passare inosservate: quello del look mannish.
Giacche, camicie e pantaloni (alcune volte anche gonne, ma senza mai allontanarsi troppo dallo stile maschile) compongono il match per splendere agli eventi più importanti, sprizzando sensualità ed eleganza da ogni centimetro di tessuto. Il tocco sexy e sofisticato? Il papillon.
Da accessorio indossato prettamente dagli uomini a chicca di mises da sogno portate dalle donne, il fiocchetto rigido che si staglia sul collo abbracciandolo con un nastro è un must-have dei guardaroba più ricercati - dal cinema fino alle passerelle - il cui carattere misterioso e lo charme androgino lo posizionano sul podio dei dettagli più chic.
X-Style vi racconta la sua storia, dandovi qualche consiglio su come sfoggiarlo per brillare con look fantastici.
Tutto ebbe inizio da una cravatta. Questa striscia di tessuto dalla sagoma asimmetrica si diffonde alla fine del 1600. Ecco così che un elemento delle divise militari diventa un accessorio di moda. Come? Merito di alcuni esponenti dell’élite francese che iniziano a copiare i particolari delle uniformi dei propri soldati, imitate a loro volta osservando quelle dell’esercito croato, utilizzate durante la Guerra dei 30 anni, svoltasi dal 1618 al 1648.
Da qui, ecco che gradualmente si spiana la strada per la nascita di quell’accessorio che simula la forma di una piccola farfalla che svolazza sotto il mento - il papillon - e che dall’inizio del 1800 inizia a catalizzare l’attenzione in outfit charmant e raffinati destinati al guardaroba maschile, attraversando i secoli e mantenendo la propria allure sofisticata, pur essendo protagonista di leggere variazioni. Tra poeti, scrittori, medici o imprenditori, nell’alta società è papillon mania. Anche lo scrittore Gustave Flaubert ed il poeta Victor Hugo sono soliti indossarli.
L’anno che funge da spartiacque nella storia del papillon è il 1886, quando il piccolo ma sorprendente fiocchetto diventa quel quid che non può mancare all’interno dello smoking - un completo nato sempre nel XIV secolo - composto da giacca con un solo bottone, revers a lancia o a “scialle” rivestiti di raso e pantalone senza pinces. Le nuances? Nero o blu notte.
Tutto merito di Pierre Lorillard IV, erede dell’azienda Lorillard Tobacco Company, che decide di farlo diventare parte integrante dell’abbigliamento formale necessario per rispettare il dress code del suo Tuxedo Club, situato nei pressi di New York, tanto da portare lo smoking ad essere chiamato anche Tuxedo e rendendolo l’abbigliamento chiave da indossare per le occasioni più importanti.
Con il trascorrere del tempo, il papillon entra a far parte del set di accessori indossati anche dalle donne e - grazie anche al suo aspetto scenografico - catalizza l’attenzione del mondo del cinema, soprattutto tra gli Anni ’20 e '30, quando le grandi attrici iniziano a vestirsi, fuori e dentro il set, con abiti di stampo maschile, tra cui tailleur, cappelli e l’immancabile papillon.
Con la sua forma divertente ed elegante allo stesso tempo il papillon non poteva non catturare l’attenzione del mondo del cinema. Nell’abbigliamento maschile, il nastro annodato a forma di farfalla conquista, tra gli atri, personaggi come Fred Astair o la spia per eccellenza James Bond, ma è per merito di grandi attrici come Marlene Dietrich se questo accessorio diventa iconico anche all’interno del guardaroba femminile.
Nel 1930 per il suo debutto ad Hollywood nel film Marocco, diretto da Josef von Sternberg, colei che era definita “la donna che anche le donne possono adorare” interpreta il ruolo di Amy Jolly - una cantante di cabaret - e lo fa indossando uno smoking. Un outfit elegante che fa splendere ancora di più la figura di Marlene e su cui spicca un fiero papillon.
Gli anni passano, ma l’amore per il papillon no. E anche la raffinata Audrey Hepburn - la dolce interprete, tra i tanti ruoli, della tanto amata Holly Golightly nel film Colazione da Tiffany del 1961 - non può rinunciare ad indossare il “farfallino” durante un’uscita nella Londra degli Anni ’50. Femminile ed elegante, la bellezza di Audrey non ha bisogno di scollature o giochi maliziosi per lasciare a bocca aperta. Bastano un look mannish ed un papillon che mette in risalto il viso con occhi da cerbiatta. Mises da palcoscenico per la cantante Cher, radiosa in uno scatto del 1975 dove l’abbigliamento ispirato al guardaroba maschile è protagonista.
E anche le celebrità degli ultimi tempi non sono da meno. Dalle attrici Lily Collins, star della serie TV Emily in Paris, fotografata nel 2022 per le strade di New York City splendida in uno smoking nero con camicia bianca ed immancabile papillon corvino, ad Andie MacDowell, che sul red carpet del film Mission Impossible - The Final Reckoning alla 78esima edizione del Festival del Cinema di Cannes 2025 sorride davanti ai fotografi in un tuxedo firmato Mugler. Palette chiara che va dal bianco all’avorio per la cantante Madonna, che in occasione del Met Gala 2025 calca i gradini della famosa scalinata con uno smoking Tom Ford che strizza l’occhio ai gangster Anni ’20, con annesso papillon. La più ribelle? Melanie C, in un completo Toga, che porta il “farfallino” slacciato su una giacchetta-camicia bianca e pantalone nero. Un look “due in uno”: non si sa mai che l’ex Spice Girl voglia provare ad annodare il papillon…
Accessorio perfetto per la vita mondana sui red carpet o durante le uscite serali della vita privata, il papillon - nella sua personalità classica o nelle diverse reinterpretazioni - resta un must-have dei guardaroba più glamour.
Il fashion system è caratterizzato da stili differenti che si concretizzano in outfit che fanno sognare, anche grazie agli accessori più diversi sempre dotati di grande personalità. Il papillon è tra questi.
Nel mondo dell’alta moda Re Giorgio Armani vince nel portare in passerella mises dall’allure androgina e dall’eleganza irresistibile. Giacche in velluto, broccate o ricamate con le rifiniture più raffinate danno vita a una bellezza signorile e dalla sensualità sussurrata attraverso scolli a “V” su cui regnano papillon che prendono vita grazie a tessuti preziosi e spesso impalpabili.
Anche il prêt-à-porter non rinuncia al papillon. Ci sono quelli di Andreas Kronthaler per Vivienne Westwood, che rispettano lo stile classico e che arricchiscono camicie bianche in pieno stile mannish. Falcata dopo falcata il famoso fiocchetto avanza con stivali neri e bluse argentate che ricordano quasi l’armatura di un cavaliere. Farfallino nero dalla texture rigida e dalle linee più geometriche per Helen Anthony, che dà vita a smoking total black dove giacche dal taglio ampio, revers larghi e linee tonde vanno a braccetto con immancabili camicie bianche. Il tutto abbracciato da un lungo cappotto in finta pelliccia nella nuance del grigio. Blazer miniabito che seguono la silhouette incantano da Ungaro: su di esse si stagliano fantasie broccate che si uniscono perfettamente a nastri di raso nero annodati intorno al collo, a proporre una reinterpretazione diversa e graziosa del papillon.
Dal cinema alle passerelle fino ai look da indossare durante le festività: il papillon, ormai, è un vero passe-partout di eleganza.
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