Fino all’11 gennaio 2026, Palazzo Reale ospita Andrea Appiani. “Appiani. Il Neoclassicismo a Milano”, un’importante mostra dedicata ad Andrea Appiani, interprete della pittura tra l’Illuminismo e l’età napoleonica. Attraverso un’accurata selezione di oltre 100 opere, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e straniere, la mostra ricostruisce il percorso artistico di Appiani, restituendo al pubblico la ricchezza e il dinamismo della Milano neoclassica, di cui fu pittore simbolo.
Un percorso, suddiviso in nove sezioni, racconta l’evoluzione dell'artista, dal pittore di soggetti sacri all’interprete del potere imperiale, fino ai ritratti più intimi.
Particolarmente suggestiva la sezione dedicata ai cartoni preparatori, che rivela la precisione maniacale e la costruzione geometrica delle sue composizioni.
Appiani fu il volto più raffinato del Neoclassicismo italiano. Nato a Milano nel 1754, formatosi tra Brera e l’ambiente illuminista, trovò la sua dimensione ideale nel dialogo con la classicità e la filosofia dell’armonia.
Le sue figure femminili, delicate e solenni insieme, incarnano quell’idea di bellezza “razionale” che a fine Settecento si opponeva all’eccesso barocco. Ma dietro al rigore c’è un artista moderno: Appiani amava l’emozione trattenuta, la luce che accarezza, il colore che sussurra. La sua pittura è una conversazione sottovoce tra l’ideale e il reale.
Nel pieno dell’età napoleonica, Appiani divenne “Primo Pittore del Regno d’Italia”, autore dei celebri ritratti ufficiali di Napoleone e Giuseppina Beauharnais.
Nei suoi volti l’eroe diventa simbolo, ma anche uomo: Appiani non dipinge solo il potere, ne indaga il volto umano.
È in questo equilibrio tra forza e grazia che risiede il suo fascino ancora attuale, la stessa tensione che ritroviamo oggi nelle collezioni di moda che rileggono l’antico in chiave contemporanea, tra drappeggi scolpiti e silhouette marmoree.
Visitare la mostra significa anche riscoprire la Milano di fine Settecento: una città in fermento, elegante e colta, dove le idee dell’Illuminismo dialogavano con l’arte, l’architettura e la moda.
È la Milano che guarda a Vienna e a Parigi, ma che conserva una propria identità borghese e discreta, un tratto che ancora oggi ne definisce lo stile.
“Appiani. Il Neoclassicismo a Milano” è più di una mostra: è un invito a rallentare.
Appiani ci ricorda che la grazia è una forma di forza e che il vero stile, come l'arte, nasce sempre dal controllo, mai dall’urlo.
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