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lifestyle05 novembre 2025

La tempesta dell’amore torna di moda

In un’epoca di sentimenti filtrati dagli schermi, il ritorno di Cime tempestose riaccende la nostalgia per le emozioni. E il vento di Emily Bronte torna a soffiare anche sulle passerelle...
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Laurence Olivier, Merle Oberon, "Wuthering Heights", 1939 - Credits AGFLaurence Olivier, Merle Oberon, "Wuthering Heights", 1939 - Credits AGF

Catherine torna con il vento della brughiera. Complice l’hype attorno al nuovo Cime tempestose, in arrivo nel 2026 con Margot Robbie e Jacob Elordi, l’eroina più inquieta della letteratura risale dalle pagine di Emily Brontë per riaffacciarsi nel nostro immaginario — e nel nostro guardaroba.

In un’epoca di sentimenti filtrati dagli schermi, dove le relazioni si consumano a colpi di notifiche e risposte lasciate in sospeso, il ritorno di Cime tempestose riaccende la nostalgia per le emozioni assolute. Ma attenzione: quella di Catherine e Heathcliff non è una storia d’amore, almeno non nel senso in cui siamo abituati a raccontarla. È una tempesta emotiva, un legame che divora invece di nutrire. Continuare a leggerla come una favola romantica significa perpetuare l’idea tossica che l’amore debba consumarci per essere vero.

Ritratto di Emily Brontë - Credits Getty Images Ritratto di Emily Brontë - Credits Getty Images

Nella brughiera di Emily Brontë

Tra vento, fango e silenzi, Emily Brontë ha scritto uno dei romanzi più misteriosi e rivoluzionari di sempre. Wuthering Heights, uscito nel 1847 sotto lo pseudonimo di Ellis Bell, è insieme poema e tempesta, visione e disastro. Non racconta una storia d’amore, ma l’impossibilità dell’amore stesso. Catherine e Heathcliff non si uniscono mai davvero, se non nel vento che soffia sulle colline dello Yorkshire, nei rami che graffiano le finestre, e nei sogni che si trasfigurano in fantasmi.

È un libro che mette in guardia, che mostra quanto la passione, se non trova misura, si trasformi in ossessione e violenza. Dietro la sua trama gotica, c’è la furia di una giovane donna che osserva un mondo maschile e patriarcale e ne smaschera i meccanismi: l’amore come possesso, la donna come riflesso dell’altro, la natura come unica forma di libertà. Emily Brontë scrive tutto abbandonandosi alla poesia e alle metafore naturali: “Il mio amore per Heathcliff assomiglia alle rocce eterne che stanno sotto gli alberi”.

Emily Bronte scrive tutto questo molti decenni prima della nascita della psicanalisi, ma come diceva Tomasi di Lampedusa che rimase folgorato dal romanzo “Non a Shakespeare mi fa pensare Emily, ma a Freud (…) Si tratta di una fosca vicenda di odi, di sadismo e di repressione di passioni, narrate con uno stile teso e corrusco spirante, tra i tragici fatti, una selvaggia purezza”

Attraverso un percorso squisitamente letterario che passa attraverso generi e archetipi ha anticipato e definito le derive più terribili, infruttuose e – diciamolo! - demoniache dell’amore quando non è accettazione e accoglienza dell’altro, ma qualcosa di tossico, narcisistico, crudele e violento.

Max Mara FW25 - Credits Launchmetrics.com/Spotlight Max Mara FW25 - Credits Launchmetrics.com/Spotlight

La moda della tempesta

Ma il vento di Cime tempestose soffia anche sulle passerelle. Dopo anni di minimalismo e funzionalità, la moda torna a parlare di passione, dramma e romanticismo ruvido. È successo a Milano con Max Mara, dove Ian Griffiths ha trasformato le sorelle Brontë in muse contemporanee. Cappotti in cashmere color fumo, redingote decostruite, gonne a cattedrale e scialli oversize raccontano una femminilità che non chiede di essere leggera, ma complessa. “Ho pensato alle Brontë e al loro modo di camminare controvento”, ha spiegato lo stilista. E in effetti, quella di Max Mara è una Catherine moderna: lavora, domina, ma dietro la compostezza nasconde il desiderio di lasciarsi travolgere. Una donna che indossa la logica come corazza, ma sa che la tempesta è interiore.

Sull’altra sponda dell’Atlantico, Ralph Lauren ha firmato a New York un “Romanticismo Moderno” fatto di velluto, jabot di pizzo e pelle vissuta. Un’estetica che mescola aristocrazia vittoriana e sensualità americana, tra richiami equestri e dettagli da dandy d’altri tempi. Le sue modelle sembrano uscite da un romanzo di Brontë riscritto da Fitzgerald: orgoglio, grazia e inquietudine. La palette scura — cammello, bordeaux, verde bosco — e i materiali intensi raccontano lo stesso dualismo che abita Catherine: forza e vulnerabilità, controllo e desiderio.

Le brughiere del North Yorkshire vicino a Haworth - Credits Getty ImagesLe brughiere del North Yorkshire vicino a Haworth - Credits Getty Images

Tutti nello Yorkshire!

Il ritorno di Wuthering Heights accende anche il turismo letterario. Nel 2025, lo Yorkshire è più che mai meta di viaggiatori affascinati dal mito delle Brontë.

Haworth: il cuore pulsante

Il villaggio di Haworth, arroccato sulle colline del West Yorkshire, è la tappa imprescindibile. Qui si trova la canonica oggi trasformata nel Brontë Parsonage Museum, dove Charlotte, Emily e Anne hanno scritto i loro romanzi. La mostra 2025 “From Haworth to Eternity” (fino al 31 dicembre) racconta l’impatto culturale delle sorelle tra adattamenti, conferenze e laboratori.

Un viaggio a vapore

Il villaggio è collegato alla Keighley & Worth Valley Railway, linea ferroviaria a vapore dell’Ottocento perfettamente restaurata. Salire a bordo significa immergersi in un’Inghilterra gotica fatta di stazioni vittoriane e paesaggi nebbiosi.

Brontë Way

Un sentiero ufficiale lungo 69 km attraversa le brughiere amate dalle Brontë. Si arriva fino a Top Withens, rovina isolata che avrebbe ispirato la casa di Heathcliff. Si passa da Oakwell Hall, Roe Head School, Ponden Hall — oggi bed & breakfast — e Gawthorpe Hall.

Saltaire e l’era vittoriana

A pochi chilometri, il villaggio modello di Saltaire, Patrimonio Unesco, racconta l’utopia sociale dell’Inghilterra vittoriana. L’ex filanda ospita oggi una galleria dedicata a David Hockney.

Gli altri luoghi delle Brontë

Scarborough, dove è sepolta Anne. Thornton, il luogo di nascita delle sorelle, oggi centro culturale. Roe Head, la scuola dove Charlotte insegnò.

Il suono della brughiera

Nelle orecchie, durante questo viaggio, non si può non ascoltare “Wuthering Heights” di Kate Bush. Firmata nel 1978, quando la cantante aveva appena 18 anni, è una delle prime hit scritte e interpretate interamente da una donna a raggiungere la vetta delle classifiche britanniche.

Un’eco potente che attraversa generazioni: Emily Brontë aveva 27 anni quando pubblicò Cime tempestose nel 1847. Entrambe sono nate il 30 luglio, con 140 anni di distanza. Due giovani donne, capaci di trasformare un romanzo gotico in un’ossessione culturale, una canzone in un inno eterno.

E proprio a Haworth, il 27 luglio 2025, centinaia di persone vestite di rosso hanno danzato sulle note della canzone nel cuore del villaggio, per rendere omaggio alla scrittrice e alla sua musa musicale. Un evento corale, organizzato per sostenere Women's Aid, che offre servizi contro la violenza domestica, e per difendere Top Withens e le brughiere circostanti da nuovi progetti di impianti eolici su zone di torba ecologicamente fragili.

La brughiera, dopotutto, continua a parlarci ancora.

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