Con il tempo che dolcemente si dilata nelle sue giornate infinite, l’estate fa emergere da sempre la parte più spirituale che c’è in noi.
È tempo di fissare l’orizzonte con la brezza tra i capelli, tempo di ascoltare l’insistente canto delle cicale nei pomeriggi roventi. Uno stato d’animo leggero, eppure carico di riflessione e significato, una sorta di preghiera silenziosa, che quest’anno ritroviamo anche nelle collezioni Primavera/Estate 2025.
L’estetica austera e spirituale ha il colore del porpora, del nero e del bianco puro, la consistenza di tessuti strutturati e le forme architettoniche che ricordano le vesti religiose.
Non un defilé, ma una processione di chierichetti e porporati scandita dal suono delle campane. Ecco che a imporsi è lo stile clericale fatto di cappe e abiti-vestaglia tempestati di croci dorate. La camicia è senza collo e in raso di seta viola, la giacca è doppiata in pizzo bianco con i piccoli bottoni dei talari, mentre le cinture sono annodate o alte come quelle dei sacerdoti. A completare il look ci sono le mantelle inraso e ci sono le pettorine gioiello.
«Nel disegnare la collezione ho rivistoThe Young Pope di Paolo Sorrentino - ha raccontato Domenico Dolce, che con Stefano Gabbana si è spesso accostato al mondo del sacro nelle collezioni del loro brand - ho una fede profonda, sono religiosissimo e tutto il mio amore per questo mondo l’ho riversato in un’opera a cui pensavo da tempo”.
È lo specchio di una perenne ricerca tra sacro e profano la collezione Haute Couture di Valentino, con le tuniche dalle linee pudiche lunghe fino ai piedi ma rese sensuali da oro e trasparenze, con le cappe ecclesiastiche ma realizzate in plissé, con gli abiti casti e squadrati ma abbinati a gioielli dark che coprono l’intero viso.
Le linee rigorosamente pulite di Jil Sander sono da sempre un inno alla spiritualità moderna: tagli netti, bianco assoluto o grigio perla. Gli abiti in stile "clergy chic" hanno maniche extra lunghe e sono impreziosite da una tempesta di pietre colorate sulle spalle, mentre i pantaloni abbinati alle bluse con l’alto cinturone incorporato richiamano la forma della tonaca.
Ann Demeulemeester celebra lo stile monacale mantenendo l'impronta gotica tipica del brand. Il nero predominante e le silhouette ben definite ricordano la semplicità di alcuni abiti clericali, come la cappa-mantello, abbinata però a pantaloni cargo. Poi c’è la purezza del bianco, con il rever della giacca che si allunga fino a diventare un collarino e con le gonne lunghe fino ai piedi.
Non poteva sottrarsi il re del dark-spiritualismo. Anche per l’estate 2025 Rick Owens si riferisce all'estetica cupa, quasi monastica, che caratterizza molte delle sue collezioni, con un uso predominante del nero e con tagli ampi e fluidi. Owens fa sfilare tuniche nere con mantelle e cappucci, volumi drammatici, cappe da sacerdoti post-apocalittici. Il monacale in versione underground.