Marmo? Costoso, lussuoso, bello, naturale. Ma soprattutto: duraturo. Il marmo non segue le mode. Il marmo resta. Tavoli, pavimenti, pareti, lampade, scaffali… ovunque lo metti, cambia lo spazio. Basta un tocco e tutto prende carattere. E se pensate che sia pesante… sbagliato! Curvato, sagomato, ridotto a spessori sottilissimi, diventa leggero come una piuma.
Si piega, si modella, sorprende. E il colore? Dimenticate il solito Bianco Carrara o Nero Marquina.
Il marmo oggi viaggia: marroni caldi, verdi profondi, blu esotici… ogni venatura è un’avventura, ogni imperfezione un dettaglio prezioso. Paesaggi naturali che prendono vita dopo il taglio, che respirano alla luce. La tecnologia fa il resto. Scalpelli digitali, lastre giganti, forme impossibili… e meno sprechi. Come alla fiera di Verona, Marmomacc appena conclusa, il tempio mondiale della pietra. Maurizio Cattelan, impossibilitato a ritirare il premio, ha mandato se stesso: una testa scolpita in marmo da un robot, accompagnata da un video irresistibilmente ironico. Tradizione, tecnologia e humour. Così la manifestazione ha ricordato a tutti che il marmo non è mai stato così sorprendente. Polveri riciclate, montagne rispettate, bellezza che dura. Il marmo è già verde: resiste, incanta, resta. E se lo usiamo bene, diventa davvero sostenibile. Perché – diciamolo – la vera sostenibilità è la bellezza che non perde mai il suo smalto. E non è tutto: alcune startup italiane stanno trasformando le polveri di marmo in creme e scrub leviganti, persino in tessuti per arredo e moda. Insomma: il marmo non solo decora, leviga e riveste… ma ora si indossa, si spalma, si vive. Il verdetto? Il marmo può tutto. Anche durare secoli.
Dai tavoli alle lampade, dalle cucine ai bagni scolpiti come sculture, la pietra naturale è il materiale più duttile e scenografico del design contemporaneo.
Solida, elegante, eterna: eppure capace di trasformarsi in oggetti di sorprendente leggerezza visiva.
Per chi ama le atmosfere luminose e sofisticate, il Bianco Covelano di Margraf è la quintessenza della raffinatezza: marmo italiano attraversato da sfumature dorate e blu, in finiture lucide, spazzolate o levigate, perfetto per le cucine più ricercate.
Più intenso e materico il Trasacqua di Antolini, un natural quartz bianco ghiaccio solcato da venature verdi e terrose, quasi fossili in emersione: ideale per bagni e case che cercano luminosità e profondità.
Per il living, la risposta è Nagi, la nuova texture firmata da Yabu Pushelberg per Salvatori: sottili increspature in pietra che evocano il cerchio d’acqua generato da un sasso.
Disponibile in Bianco Carrara, Crema d'Orcia Select, Pietra d'Avola, Silk Georgette®, Verde Antico, Verde Guatemala e Placido Paradiso, porta un movimento silenzioso e poetico negli interni.
E per chi ama le texture geometriche, c’è Opus, la collezione di rivestimenti in marmo firmata da Raffaello Galiotto per Lithos Design: sei modelli basati su intarsi reinventati in chiave contemporanea con geometrie moderne e contrasti cromatici.
Il marmo entra in scena anche nell’arredo. Lambda, il tavolo di Giuseppe Bavuso per Rimadesio, esprime al massimo la forza della monomatericità: marmo, legno o la nuova finitura Terrae dialogano attraverso venature e texture.
Alla leggerezza visiva corrisponde una solidità inattesa grazie al sottopiano zavorrato in acciaio e alla struttura in fibra di legno e alluminio.
Scultoreo e carismatico King di Kreoo, firmato da Christophe Pillet: Calacatta Emotional con venature profonde e irregolari, esaltato da un elemento sferico centrale che diventa fulcro della struttura. Monumentale ma morbido nei raccordi fluidi tra base e top circolari.
Ma la pietra può anche farsi architettura domestica. Piega, la madia bifacciale progettata da Migliore + Servetto per Neutra, gioca su asimmetrie calibrate: aperture inclinate, pianta irregolare, alternanza di pieni e vuoti. Realizzata in marmo e alluminio verniciato, vive liberamente nello spazio come una quinta materica.
Infine, la pietra diventa sistema modulare con Marmeria di Archea Associati per Luce di Carrara: scaffalature trasformabili. Un blocco è uno sgabello, più blocchi un comodino o una colonna. Gli elementi cavi alleggeriscono la massa e offrono appoggi perfetti per libri e oggetti.
E poi gli accessori: le lampade Biagio di Tobia Scarpa per Flos e Sun Ra di Roberto Lazzeroni per Ceccotti Collezioni, gli specchi come Constellation di Studiopepe per Agape, persino i pesi da fitness di Seletti o l’altoparlante Beosound Balance Natura di Antolini® con design Bang & Olufsen.
Perché il marmo non è solo materia. È un carattere. E chi lo sceglie, non segue le mode. Le scolpisce.
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