Quando si dice “cena speciale” si immagina di solito un romantico tête-à-tête a luci soffuse, ma la nuova frontiera del dinner è fatto di socialità, condivisione e anche mistero. Così negli ultimi anni si sono fatte avanti modalità di ristorazione sempre più ibride e sempre meno tradizionali, dai pop up ai temporary restaurant. Ebbene, la tendenza più diffusa oggi nelle grandi città si chiama supper club, nato come ristorante di alta fascia - da qui il termine “club” - oggi si è trasformato in una cena privata all’interno di abitazioni o in location private: a casa d’altri (come dagli amici) ma senza conoscerli (come al ristorante). Gli ingredienti, oltre al menù di solito ricercato, è un numero di ospiti definito, un design della tavola curato e una playlist selezionata. Eventi che vengono organizzati ogni mese, spesso in una location segreta svelata via mail il giorno stesso. Quando gli ospiti arrivano, c'è tempo per socializzare, prendere un drink e accomodarsi, in un'atmosfera di famigliarità e di esclusività allo stesso tempo.
A questi appuntamenti non si mangia e si beve e basta, dunque, ma si fanno anche nuove conoscenze, come a quelle feste degli amici che ci invitano per introdurci nuove persone. La prima forma di supper club, per la verità, nasce in America Latina: chi è stato qui in vacanza lo sa bene, perché la maggior parte delle famiglie è abituata a ospitare turisti e sconosciuti di passaggio, sia a cena che a dormire, per guadagnare qualche soldo. In quella parte del mondo le chiamano 'paladar' o 'restaurantes de puertas cerrada', mentre la dicitura che usiamo oggi nasce negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Poi la pratica è arrivata anche da noi.
Sono diversi i ristoranti che organizzano supper club in location di volta in volta diverse, e sempre molto ricercate. Ma la formula più autentica è quella curata da quei cuochi che dopo essersi costruiti un proprio seguito hanno iniziato a organizzare serate speciali direttamente a casa propria, sponsorizzandole sui social. Tony Singh, per esempio, è uno chef star della televisione britannica che è diventato famoso gestendo supper club nella sua abitazione di Edimburgo per soli 12 ospiti. Singh, di origini sikh, è un indiano scozzese di quarta generazione noto per il suo impegno nella promozione della cultura scozzese e nel sostegno alle comunità locali, ma anche per questo nuovo modo di fare cibo, servirlo e condividerlo in una modalità flessibile.
A New York uno dei più gettonati supper club si chiama Bazaar, un progetto culinario della chef Nirupa Konijeti, originaria del sud dell’India, che nel suo appartamento di Brooklyn organizza appuntamenti gastronomici per condividere la tavola con altre persone. Nel suo supper club mensile, Nirupa Konijeti unisce la formazione di pasticcera al suo background indiano, mescolando diverse cucine da tutto il mondo. La chef definisce sui suoi social una delle sue ultime cene "un viaggio emozionante, che ha trasformato gli ospiti in amici e ogni incontro in un mosaico di storie condivise e risate”. Per chi, insomma, ha voglia di fare una esperienza che vada oltre una semplice cena o una serata fuori.
In un angolo riservato del ristorante Rivages, a Parigi, c’è un tavolo nascosto che può ospitare da 6 a 8 persone. Non importa se si conoscono tra loro o meno. Tutti sono invitati (previa prenotazione) per avere scambi di opinioni e momenti di convivialità. Rivages Supper Club offre una esperienza che combina mixology al gusto, con un menù degustazione da sei portate abbinate a cocktail ricercati. Una formula di supper club dentro un ristorante che diventa un'esperienza confidenziale, unendo condivisione, creatività e il piacere di una cucina fuori dagli schemi.
In Italia sta facendo scuola Supper Segreta, nata dall’idea di Francesca Madaro e Francesca Longo, attive nel settore del design, del turismo e degli aventi. L'intuizione delle due giovani pugliesi che hanno lavorato in giro per il mondo è arrivata dall'esigenza di far dialogare professionisti incontrati sui loro percorsi, ma che non vivevano nella stessa città. Da qui l'evoluzione: riunire intorno a una social table persone che non si conoscono tra loro, in luoghi suggestivi, per condividere un’esperienza culinaria e instaurare nuove connessioni. Ispirata alla formula dei supper club americani, Supper Segreta ripropone caratteristiche simili: menu svelato all’ultimo momento, lista di nomi e location mantenuta segreta, dal palazzo storico al castello, fino al cantiere in costruzione. Dopo la Puglia, Matera e una tappa a New York, l’idea è quella di fare il giro del mondo. Per creare una community internazionale fatta di bellezza, buon cibo e relazioni.
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