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lifestyle09 ottobre 2025

Scoprire i tesori nascosti nei palazzi del potere

Dal Quirinale al Viminale, forse non tutti sanno che dietro ai portoni delle sedi romane della politica, si nasconde un patrimonio di storia, arte e cultura, tra arazzi, tendaggi preziosi e dipinti di valore. Ecco i luoghi che si possono visitare
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Ci sono luoghi che immaginiamo inaccessibili e distanti. Sono i palazzi istituzionali, quelli nel ventre di Roma, quelli piantonati dai cronisti, che girano per i bar e i ristoranti frequentati da ministri e sottosegretari con la speranza di intercettare quella politica che esce dalle auto blu, per poi scomparire, inghiottita dai portoni imponenti dove si decidono le sorti del Paese.

Palazzo del Quirinale – Appartamenti imperiali, camera da lettoPalazzo del Quirinale – Appartamenti imperiali, camera da letto

Portoni che segnano anche l’ingresso di veri capolavori architettonici, da Palazzo Montecitorio a Palazzo Madama, dal Quirinale con la sua maestosa piazza, alla sede della Consulta che affaccia proprio sul Quirinale, fino al Campidoglio, con la sua geometrica piazza progettata da Michelangelo. Una geografia del potere che si dipana di palazzo in palazzo, di ufficio in ufficio, parlando una lingua silente, sconosciuta al comune cittadino. Ma gli addetti ai lavori sanno che dietro questa rete, si nasconde un tesoro di storia, arte e cultura, tra arazzi, tendaggi preziosi e dipinti di valore. Ebbene, forse non tutti sanno che alcuni di quegli spazi sono visitabili.

Palazzo del Viminale apre (eccezionalmente) le sue porte

Palazzo del Viminale – Giovanni Formosa © FAIPalazzo del Viminale – Giovanni Formosa © FAI

Come il Viminale, che in occasione delle Giornate del Fai dell'11 e 12 ottobre aprirà le sue porte (con tour guidati solo su prenotazione) insieme con altri 700 luoghi in Italia, trasformando Roma in una città da scoprire oltre i suoi consueti percorsi. Sede del Ministero dell'Interno dal 1961, Palazzo del Viminale sorge sull'antico "mons Viminalis" - così detto perché allora era ricoperto da vegetazione spontanea e da boschi di vimini - il più piccolo dei sette colli, che in età repubblicana era essenzialmente un quartiere residenziale.

Oggi i visitatori, superata la piazza con vasca al centro che precede la facciata e l'imponente ingresso a tre fornici, potranno camminare attraverso le sontuose gallerie, salire sullo scalone d'onore del palazzo degli Uffici ammirando decorazioni in legno pregiato, marmi e stucchi ed eleganti inserti a vetro, infine accedere alla Sala Roma affrescata dal Villani e alla Sala del Consiglio, il cuore del Ministero. Ultima tappa, la chiesa di S. Lorenzo in Panisperna, con la Cripta detta 'Forno' eretta nel punto in cui fu martirizzato il santo sulla graticola.

Quirinale inaspettato

Palazzo del Quirinale - Sala del BronzinoPalazzo del Quirinale - Sala del Bronzino

Il Viminale non è l'unica chicca da scoprire. Sul colle che prese il nome dal tempio del Dio Quirino, c’è il palazzo del Quirinale, prima sede estiva del Papa, poi scelto dopo l’occupazione napoleonica come residenza dell'Imperatore, infine diventata dimora della famiglia reale.

Oggi, prenotando una visita guidata, si potrà scegliere tra tre percorsi diversi. A seconda dell’opzione, chi entra potrà ammirare il giardino di circa quattro ettari che si è evoluto insieme con il palazzo, con la sua collezione di specie arboree. E poi, all’interno, le sale maestose, come quella del Balcone - proprio al di sopra del portone di ingresso - con quella finestra che veniva murata in occasione dei conclavi che si tennero qui nell’800, per poi essere riaperta non appena il papa veniva eletto. E ancora, i mobili settecenteschi che giunsero al Quirinale dalle regge di tutta Italia, come la commode di Bernard Vanrisanburg o la biblioteca dell'ebanista piemontese Pietro Piffetti, dipinti e arazzi cinquecenteschi.

Ma l'occasione più grande è quella di poter vedere alcune pagine della copia originale della Costituzione italiana, custodita nell’archivio storico della Presidenza della Repubblica; un momento che può aprire a una riflessione su come eravamo nel 1947 e come siamo oggi. Infine, c’è anche un Quirinale contemporaneo, con oltre 100 opere d’arte e più di 100 oggetti di design che arricchiscono il patrimonio culturale di questo palazzo.

Montecitorio, il cuore della democrazia

Palazzo Montecitorio - Velario e Fregio del SartorioPalazzo Montecitorio - Velario e Fregio del Sartorio

È possibile varcare anche la soglia di Montecitorio, il luogo in cui il Parlamento eletto decide le sorti del Paese e discute per risolvere i conflitti. Simbolo della città di Roma e dell’intera comunità nazionale in quanto sede della Camera dei deputati dal 1871, secondo alcuni il suo nome discende dal fatto che in epoca romana vi si svolgevano le assemblee elettorali, da cui mons citatorius.

Il palazzo fu sede della Curia innocenziana, oltre che dei tribunali, dei Governatorato di Roma e della direzione di polizia, divenendo così il centro della vita amministrativa e giudiziaria del governo pontificio. La campana maggiore (che ora suona solo in occasione del giuramento del Presidente della Repubblica) dava il segno dell'inizio delle udienze e la sua precisione nel battere le ore divenne proverbiale per i romani, che accorrevano qui per assistere all'estrazione dei numeri del lotto, che venivano gridati dal balcone.

Oggi, grazie all’iniziativa “Montecitorio a porte aperte”, che di norma si svolge una volta al mese da ottobre a giugno, c'è possibilità di visitare i luoghi più significativi come l'Aula, il Transatlantico, le sale di rappresentanza della Camera - la Sala della Regina, la Sala della Lupa, la Sala Aldo Moro e la Sala delle donne – guidati dal personale addetto, che illustra i principali aspetti storici, artistici ed istituzionali del Palazzo. Non solo. I cittadini hanno anche la possibilità di assistere a una seduta della Camera dei deputati, compilando un modulo di richiesta. Un’occasione per sedere in quelle tribune (naturalmente astenendosi da ogni segno di approvazione o disapprovazione) e sentire pulsare il cuore della democrazia.

Dunque, quelle porte che suscitano ammirazione e al tempo stesso diffidenza, per il loro presentarsi quasi invalicabili, si possono aprire. Cosicché chi le varca possa inebriarsi di un’aria mai respirata prima e, da cittadino, acquisire un po’ di consapevolezza civica in più, sentendosi parte di un tutt’uno.

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