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fashion02 ottobre 2025

Paris Fashion Week SS26: i debutti di Mugler e Carven

La maison di moda Mugler svela il suo nuovo volto: è Miguel Castro Freitas. Segue Carven con l'esordio di Mark Thomas Howard. Tra corsetti, peplum e audaci geometrie, la moda svela la Primavera/Estate 2026
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Alla quarta giornata di Paris Fashion Week, l’attesa è finita: la casa di moda Mugler ha finalmente svelato il suo nuovo volto, delineato ad ampie linee dalla cifra stilistica del nuovo direttore creativo Miguel Castro Freitas. Lo stilista quarantacinquenne di Santarém, nei pressi di Lisbona, è da oggi tramite di un’eredità stilistica che continua, fatta di femminilità sexy ed eleganza audace, di geometrie boxy e dettagli scultorei che rievocano quella che è stata la grande epoca di Thierry Mugler. Un dna che continua a scorrere nelle vene della maison.

Mugler SS26 
Credits: Launchmetrics.com/SpotlightMugler SS26 Credits: Launchmetrics.com/Spotlight

Il debutto di Miguel Castro Freitas

Nominato direttore creativo della maison lo scorso marzo, il designer portoghese Miguel Castro Freitas è ufficialmente entrato in carica il 1° aprile. Il suo debutto alla guida di Mugler è stato attesissimo, e fa seguito al precedente capitolo firmato da Casey Cadwallader.

A precedere la prima collezione di Miguel Castro Freitas per Mugler, c’è un bagaglio ricco e decisamente rilevante in termini di conoscenza ed esperienza: Dior, Dries Van Noten, Sportmax e Saint Laurent sono alcune delle maison per le quali lo stilista ha lavorato, forgiando nel tempo la sua straordinaria impronta stilistica. La sua cifra creativa al servizio di Mugler – maison fondata da Thierry Mugler nel 1973 – trova adesso espressione nel nuovo capitolo alle redini del brand. Un capitolo fatto di multidimensionalità e sensualità, in cui il corpo femminile viene enfatizzato, valorizzato e celebrato.

Mugler SS26 
Credits: Launchmetrics.com/SpotlightMugler SS26 Credits: Launchmetrics.com/Spotlight

La collezione Mugler Primavera-Estate26

La prima collezione, creata per la stagione Primavera-Estate26, sembrerebbe essere stata concepita come il primo capitolo di una trilogia. Battezzata Part I: Stardust Aphrodite, la sfilata va a collocarsi infatti in un progetto più ampio, chiamato A Trilogy of Glorified Clichés by Miguel Castro Freitas.

Mugler SS26 
Credits: Launchmetrics.com/SpotlightMugler SS26 Credits: Launchmetrics.com/Spotlight

Tagli sartoriali radicali e decisi, peplum scultorei che scolpiscono la vita, tessuti lucidi da sembrar liquidi, decorazioni di piume che diventano ali: la sperimentazione sartoriale tocca le vette più auliche, ma lo fa restando ampiamente in quel raggio d’azione che è sempre stata la dialettica Mugler. Una donna che osa, tra corpetti di pelle e spalle boxy, abiti trasparenti e cut-out audaci.

Mugler SS26 
Credits: Launchmetrics.com/SpotlightMugler SS26 Credits: Launchmetrics.com/Spotlight

La palette è morbida, vira dalle nuance sabbiate alle tonalità nude, esponendo quasi ogni colore in chiave total look. O al massimo a blocchi di due. Ogni tonalità dell’incarnato viene esplorata, tra virtuosi accenti di giallo lime e generose dosi di nero. Il tutto, avendo cura di esplorare sempre la femminilità con quel mix di nonchalance e impudenza che ha sempre contraddistinto la donna Mugler.

Geometrie e morbidezze da Carven

A Parigi va in scena la prima collezione ufficiale del designer Mark Thomas Howard, dopo la nomina avvenuta lo scorso marzo.

È una donna raffinata quella disegnata dallo stilista britannico: creazioni fluide che scendono sul corpo avvolgendolo con bluse dallo scollo a barchetta, top annodati sul fianco che lasciano scoperte le spalle e il décolleté.

Il tutto va in mostra immergendosi in uno stile parigino che cavalca la geometria del triangolo e dell’angolo retto, dando vita a capi dalle sagome lineari che, grazie al gioco dei drappeggi, appaiono facili da indossare e danno vita a silhouette morbide.

Presenti anche volumi più definiti. Non manca il pezzo classico per eccellenza, la camicia, indossata allacciata fino all’ultimo bottone sotto a tailleur di taglio maschile per look da ufficio o girata al contrario per outfit audaci e provocatori.

È ufficiale, la camicia non passa mai di moda.

I pantaloni sartoriali larghi e a palazzo comunicano dinamicità, strizzando l’occhio al guardaroba sportivo e richiamando i joggers.

Gonne lunghe e abiti dai tessuti impalpabili vanno a braccetto con minidress e top che scoprono la schiena avvolgendo il collo.

Sfilano arricciature che donano ai capi un senso di movimento e dettagli lingerie che regalano leggerezza ai capi.

I foulard si trasformano in gonne e i maglioni giocano con doppie maniche annodate. Richiama l’attenzione il cappotto vestaglia, perfetto per uscire e sentirsi a casa allo stesso tempo.

La palette colori è neutra e va dal bianco al nero, passando per il grigio, il crema e colori pastello come il rosa.

Ai piedi, la comodità: da infradito avvolgenti a décolleté a punta con il micro-tacco.

Debutta così Mark Thomas, che assume il ruolo di Direttore Creativo dopo aver lavorato come Designer Senior da Bottega Veneta accanto alla ex Direttrice Louise Trotter, il cui debutto, invece, ha avuto come scenario la Milano Fashion Week che ci siamo appena lasciati alle spalle.

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