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Fashion02 ottobre 2025

Parigi Fashion Week SS26: Balmain, il dettaglio come sistema

La sfilata parigina segna un passaggio di maturità per la maison: dalla costruzione monumentale a un approccio più poroso e organico. Lavorazioni invisibili, materiali vivi, accessori-scultura definiscono il nuovo corso.
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Architettura che si scioglie

Balmain SS26
Credits: Launchmetrics.com/Spotlight
Balmain SS26 Credits: Launchmetrics.com/Spotlight

Balmain ha sempre lavorato sulla dialettica tra corpo e armatura: spalle scultoree, volumi architettonici, tessuti compatti. Nella collezione presentata ieri, Olivier Rousteing ha scelto di alleggerire la struttura, operando un passaggio quasi metodologico: non eliminare la geometria, ma renderla flessibile. Le spalle restano un segno identitario, ma smussate e decostruite, con linee inclinate che accompagnano il trapezio anziché dominarlo. È una geometria che non impone, ma interpreta il movimento naturale.

Balmain SS26
Credits: Launchmetrics.com/Spotlight
Balmain SS26 Credits: Launchmetrics.com/Spotlight

Superfici organiche

La ricerca sui materiali è stata centrale. Organze trattate con finissaggi che ne aumentano la trasparenza, sete sfumate a immersione cromatica, maglierie a punto aperto che permettono al tessuto di respirare. In alcuni casi, Rousteing ha alternato trame compatte a inserti di tessuto “a rete” in modo quasi modulare, creando superfici ibride: rigide e liquide nello stesso capo. Il risultato è un dialogo costante tra opacità e trasparenza, densità e leggerezza.

Balmain SS26
Credits: Launchmetrics.com/Spotlight
Balmain SS26 Credits: Launchmetrics.com/Spotlight

Il ricamo come topografia

Elemento chiave della collezione: le applicazioni marine. Non semplici decori, ma veri ricami a rilievo che trasformano la superficie tessile in una mappa tattile. Conchiglie cucite come micro-strutture, perle volutamente irregolari, inserti lignei integrati con tecniche di intarsio. Si percepisce un approccio quasi “topografico” al ricamo, che non disegna, ma scolpisce il tessuto. Questa scelta reinterpreta il concetto di couture: non più ornamento aggiunto, ma stratificazione che ridefinisce la materia. Un dettaglio tecnico di grande rilievo: la costruzione invisibile. Le cuciture sono nascoste con ribattiture interne, le fodere sono integrate nel perimetro del capo senza interruzioni visive, gli orli sono rifiniti con micro-punti mano. L’effetto complessivo è quello di una superficie continua, in cui il lavoro sartoriale si percepisce più per assenza che per presenza. È qui che Balmain si allinea alla tradizione dell’haute couture francese, dove la perfezione è un concetto tattile, non visivo.

Balmain SS26
Credits: Launchmetrics.com/Spotlight 
Balmain SS26 Credits: Launchmetrics.com/Spotlight

Accessori come protesi estetiche

Gli accessori non sono pensati come complementi, ma come estensioni strutturali. Le calzature intrecciate riprendono il concetto di rete modulare presente negli abiti, mentre le borse sono concepite come micro-sculture, con dettagli in materiali naturali che dialogano direttamente con i ricami. Le cinture sono costruite in modo non costrittivo: più linee guida per il corpo che strumenti di serraggio. In questo senso, Rousteing introduce una logica in cui l’accessorio non adorna, ma amplia. Questa collezione, insomma, segna un punto di svolta: Balmain non rinuncia ai suoi codici (il metallo dorato, il logo, la silhouette marcata) ma li riarticola in un linguaggio tecnico più sofisticato. Si passa dall’immediatezza dell’impatto visivo alla complessità del dettaglio nascosto. È un approccio quasi chirurgico al design: ridurre il rumore, affinare la precisione, accettare che il vero lusso non è la quantità, ma la qualità invisibile.

Il défilé di Balmain non ha acceso i riflettori solo sulla collezione, ma anche sul parterre. Cara Delevingne ha catalizzato gli sguardi con un look audace, mentre la popstar brasiliana Anitta ha portato energia pop internazionale. In prima fila anche Nicky Hilton Rothschild, Olivia Palermo con il marito Johannes Huebl, la top Taylor Hill, il produttore teatrale Jordan Roth e la modella Cindy Bruna. Un mix di moda, musica e spettacolo che ha trasformato la passerella in un vero evento da copertina.

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