Ci voleva la nomina di Matthieu Blazy per riportare Chanel a New York, in occasione dell’attesissimo show Métiers D’Art 2025-2026, il prossimo 2 dicembre,
La notizia, circolata durante l’estate, colloca l’ex stilista di Bottega Veneta al lavoro proprio nel cuore della City per stupirci e dare vita a quell’effetto “Wow” che lo ha consacrato uno dei volti della moda contemporanea da tenere d’occhio.
Nato e cresciuto da una famiglia di studiosi di storia e d’arte nel cuore della Ville Lumière, fin dall’infanzia Matthieu Blazy assorbe l'eclettismo delle case d’asta che frequenta con i genitori. Laureatosi nel 2006 a La Cambre, l’accademia di design di Bruxelles dove la moda si studia attraverso la musica, l'arte, la semantica e la semiologia, il giovane ottiene subito uno stage nel reparto donna di Balenciaga, sotto la guida di Nicolas Ghesquière.
Il lavoro è sfiancante, ma stimolante e lo introduce al dietro le quinte del fashion business con rapidità ed efficacia. Dopo il diploma si fa notare durante un concorso da Raf Rimons, membro della giuria, che gli offre un posto di lavoro accanto a lui. Poi si trasferisce in Maison Margiela, dove inizia il suo percorso da disegnatore della linea Artisanal, catturando l’attenzione della stilista inglese Phoebe Philo, che lo fa Senior Designer da Céline.
Nel 2016 torna a lavorare con Raf Simons (all’epoca in Calvin Klein) e con il designer intreccia una turbolenta amicizia che lo porterà ad abbandonare il settore per un periodo, tra il 2018 e il 2019.
A riportarlo in passerella sarà, dopo la pandemia, Bottega Veneta.
Con il brand del Made in Italy, Matthieu Blazy compie un balzo in avanti per alcuni inaspettato.
Riservato, riflessivo e poco incline alla mondanità, fa conoscere fin da subito la sua cifra stilistica al pubblico della settimana della moda milanese, che apprezza il rispetto dell’artigianato italiano e la valorizzazione della manifattura che il designer mette in scena collezione dopo collezione, anche attraverso l’arte.
Tra i momenti più iconici a fianco del brand fondato nel 1966 a Vicenza da Michele Taddei e Renzo Zengiaro, i jeans che abbandonano il denim per la pelle stampata e l’iconica borsa intrecciata, abiti e accessori che riportano il brand in attivo e si trasformano in must-have.
L'ultima sfida che Matthieu Blazy si trova ad affrontare parla la sua stessa lingua e lo riporta a casa.
Così, dopo aver risollevato una griffe del Made in Italy, oggi, con il suo arrivo in Chanel, si trova a non dover tradire le alte aspettative dei suoi connazionali, sia dal punto di vista creativo che economico.
Dopo aver infatti dimostrato che un approccio innovativo e contemporaneo è possibile pur mantenendosi ancorato al DNA di un brand così altamente artigianale e specializzato come Bottega Veneta, l’arduo compito che il giovane designer si trova ad affrontare è quello di riportare un tocco di freschezza in casa Coco, senza snaturare l’eleganza e il rigore che da sempre conferisce prestigio (e valore) alla maison francese.
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