Poetico, rivoluzionario, capace di brillare di luce propria, il percorso di Pierpaolo Piccioli nel mondo della moda si discosta di gran lunga da quello di molti stilisti contemporanei che inseguono l’hype o la provocazione. Ecco perché, dopo 25 anni in Valentino, sarà interessante vederlo alla guida di un brand come Balenciaga portato all’estremo dal suo ex direttore creativo, Demna. (Linkare pezzo demna del 4/8)
Ma da dove trae origine quella sua cifra stilistica che ci ha insegnato come mescolare la tradizione sartoriale italiana con una visione più umana e sociale della moda?
Nato il 29 agosto 1967 a Roma e cresciuto a Nettuno, Pierpaolo inizialmente sognava di fare il regista prima di virare verso il patinato mondo della moda.
Dopo una breve esperienza con Brunello Cucinelli, entra a far parte di Fendi, negli anni ’90, dove lavora nel reparto accessori. Proprio a quel periodo risale l’incontro che gli cambierà la vita, quello con Maria Grazia Chiuri.
Nel 1999 Valentino Garavani li nota e decide di promuoverli entrambi a capo creativi degli accessori. Il duo si rivela talmente interessante sia a livello professionale che personale che, dopo il pensionamento del fondatore della maison, nel 2008 Piccioli e Chiuri vengono nominati co-direttori Creativi dell’intero brand.
La loro svolta imprenditoriale arriva però tra il 2011 e i primi anni 2000 grazie al lancio dell’iconica calzatura con borchie metalliche "Rockstud" che, in tutte le sue diverse forme nuance, invade il web e sfonda il tetto del miliardo di euro in ricavi.
Rimasto solo alla direzione creativa del brand (Maria Grazia Chiuri si è intanto trasferita da Dior), nel 2022, Piccioli spiazza tutti con una collezione interamente in rosa acceso, ribattezzata “PPPink ”. L’operazione di marketing, in collaborazione con il prestigioso Pantone Color Institute, raggiunge un successo planetario grazie all'altissima viralità estetica, al suo grande appeal tra le stelle hollywoodiane e una sfilata iconica scesa per le strade di Parigi.
Nel corso della sua carriera - sebbene stringa amicizie importanti con colleghi come Sabato De Sarno e Donatella Versace e con modelle che grazie alla sua visione riscrivono il concetto stesso di eleganza diventando simbolo di un fashion business più inclusivo - Pierpaolo Piccioli resta sempre ancorato alle sue origini e non perde occasione per tornare nella sua stretta cerchia di affetti a Nettuno.
Nel marzo 2024, arriva l’annuncio inaspettato: in accordo con Valentino, lo stilista dice “addio” alla maison che l'ha visto sbocciare e fiorire senza mai appassire.
Sui suoi social commenterà << Non tutte le storie hanno un inizio ed una fine, alcune vivono una specie di eterno presente che brilla di una luce intensa, così forte da non lasciare ombre>>.
Pierpaolo Piccioli è forse uno degli stilisti contemporanei che più ha saputo dare un volto umano al mondo della moda, dal prêt-à-porter alla haute couture.
Oggi eredita una maison che in dieci anni con Demna ha cavalcato tra streetwear, satire culturali e audacia provocatoria, ma che ha anche subito un calo di vendite e non poche polemiche.
Saprà Pierpaolo Piccioli riportare all’eleganza sartoriale dei tempi di Cristòbal la maison di origine spagnola?
Mentre la speranza del gruppo Kering è quella di un rilancio più sofisticato ed elegante e l'aspettativa del pubblico è quella di vederlo scavare negli archivi stilistici del fondatore di Balenciaga, la sentenza di stile è fissata per questo ottobre in occasione della Paris Fashion Week dedicata al prêt‑à‑porter. 7
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