Il Natale 2025 riscopre un gesto antico e universale: il fiocco. Un nodo morbido che attraversa la storia della moda e ritorna oggi come segno distintivo della stagione, capace di portare con sé un linguaggio di cura, preparazione e grazia. Lo ritroviamo nei pacchetti regalo – con tutta una sua filosofia legata al wrapping – e negli alberi di Natale che quest’anno abbandonano le decorazioni rigide per avvolgersi in spirali morbide, vellutate, come nel nostro approfondimento. Ma soprattutto il fiocco appare ovunque nel guardaroba delle feste, costruendo un nuovo equilibrio tra romanticismo e presenza scenica. È un dettaglio che restituisce tridimensionalità, leggerezza, atmosfera ed è immediatamente festivo, eppure profondamente contemporaneo.
Nelle collezioni Autunno/Inverno 2025–2026 il fiocco diventa un gesto sartoriale. N°21 apre la strada trasformandolo in architettura: nei mini dress i nastri non decorano, ma scolpiscono la figura, creando volumi che emergono dal busto come elementi strutturali. È una direzione netta, quasi scultorea, che vede il fiocco come parte integrante della costruzione dell’abito.
Chanel, nella Holiday Collection 2025, sceglie una forma di onnipresenza elegante: abiti con fiocchi applicati sulle gonne, cappotti stretti da nastri di velluto, ballerine e Mary Jane illuminate da micro-bow lucidi. Le acconciature completano la costellazione: fiocchi di raso nero che diventano estensione naturale dello stile Chanel.
Valentino opta per una declinazione più lirica: il velluto si appoggia a silhouette minimali in cui il fiocco non interrompe la linea, ma la accompagna con naturalezza. Louis Vuitton, invece, utilizza il nastro come volume: un’interruzione architettonica che emerge dal busto e crea un contrasto con materiali tecnici e linee volutamente futuristiche.
Jil Sander sceglie un approccio diametralmente opposto: un fiocco ridotto all’idea più pura, quasi un pittogramma, che si posa su abiti monolitici senza appesantirli. È un minimalismo colto, pensato per chi cerca simboli essenziali più che decorazioni.
Il trend è già nelle mani delle celebrità. Kate Middleton lo interpreta con compostezza regale, Katie Holmes ai CFDA Awards con un piglio architettonico, Margaret Qualley in una delle versioni più couture della stagione. Alba Rohrwacher sceglie un fiocco essenziale e materico, mentre Jessica Williams al Vanity Fair Oscar Party 2025 abbraccia l’effetto monumentale. Elle Fanning agli Oscar, Demi Moore a Palm Springs, Lady Gaga a Venezia e Ariana Grande all’Academy Museum Gala confermano la diffusione sorprendentemente trasversale di questo linguaggio. Il fiocco è già ovunque, e appare destinato a restarci.
Anche l’hairstyle delle feste lo accoglie con decisione. Le code basse annodate da velluti burgundy o blu notte, le trecce avvolte in nastri satinati, le mollette in gros-grain che incorniciano il viso con un gesto deciso raccontano una femminilità morbida ma rigorosa. Le estremità dei nastri vengono lasciate lunghe, per seguire il movimento della silhouette. I colori - champagne, nero carbone, rosso lacca - dialogano naturalmente con il make-up delle feste. L’estetica dei capelli si muove tra nostalgia couture e minimalismo calibrato, con una pulizia che permette al fiocco di diventare protagonista senza risultare infantile o troppo lezioso.
Negli abiti delle feste il fiocco non si limita più a decorare: diventa struttura. Le spalline-nastro sostengono abiti scivolati in satin, i velluti acquistano tridimensionalità grazie a fiocchi centrali che modellano la figura, le gonne fluide accolgono nastri cuciti come fossero pieghe. La logica della funzionalità incontra quella dell’immaginario: cinture morbide sostituiscono chiusure rigide, mini bag trasformano fiocchi semirigidi in manici scultorei, décolleté offrono fiocchi intercambiabili come variazioni di stile, guanti e cappelli adottano micro bow tono su tono. È un modo nuovo di costruire la festa, in cui il fiocco diventa gesto spontaneo e versatile, capace di ridefinire con leggerezza l’attitudine di un look, ancor di più nei giorni di festa.