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02 luglio 2025

Il fascino del design scandinavo, in mostra a Copenaghen

3 Days of Design 2025: l’evento che celebra la creatività nordica e internazionale, tra autenticità, materiali naturali e innovazione sostenibile

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Copenaghen è la capitale ideale del design scandinavo: una città dove tutto sembra funzionare, dalle biciclette che scorrono leggere ai taxi ordinati, dalla metropolitana pulita al sole che, a giugno, resta alto fino a sera. Ed è proprio qui che ogni anno prende vita 3 Days of Design, l’evento più atteso dagli amanti del design nordico e non solo. Per chi non vive di design, può sembrare una semplice fiera. Ma non è così: è un festival urbano che coinvolge tutta la città. Si cammina, si pedala, si scoprono palazzi normalmente chiusi al pubblico, showroom trasformati per l’occasione, cortili, musei e hotel appena ristrutturati. Tutto diventa spazio espositivo e tutto parla di design. Il tema del 2025 è “Keep it real”: un invito a restare concreti, autentici, vicini alla realtà, ma anche a fare scelte responsabili e belle. I designer hanno interpretato questo spirito spaziando dal nuovo artigianato all’intelligenza artificiale, dai materiali naturali ai prototipi digitali. Il risultato? Una mappa di eventi diffusi in tutta la città che unisce tradizione e innovazione, arte e tecnologia, storia e visione. Un appuntamento a cui vogliono partecipare anche i grandi del Made in Italy.

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Design scandinavo: essenziale, funzionale, umano

Il design scandinavo, per chi non lo conoscesse a fondo, si riconosce per linee pulite, forme essenziali e materiali naturali come il legno, la lana o il cuoio. Punta soprattutto sulla funzionalità: ogni oggetto deve servire bene allo scopo per cui è stato pensato, senza rinunciare all’estetica. Tutto è semplice, leggero, accessibile e accogliente. Dietro questa filosofia ci sono grandi nomi: Alvar Aalto, con il suo legno curvato e le forme morbide; Arne Jacobsen, autore di sedie iconiche come la Egg e la Serie 7; Hans J. Wegner, maestro assoluto della sedia in legno; Poul Henningsen, che ha reinventato la luce con lampade progettate per non abbagliare. Accanto a loro, designer come Nanna Ditzel e Greta Magnusson-Grossman hanno portato uno sguardo nuovo e sensibile, ancora oggi attualissimo. Oggi la tradizione continua con una nuova generazione di designer che, pur esplorando materiali e tecnologie contemporanee, resta fedele a quei principi di semplicità, funzionalità e calore umano che rendono il design scandinavo così riconoscibile e amato nel mondo.

Novità dal 3 Days of Design 2025

A Copenaghen, Artek brand fondato da Alvar Aalto con la complicità di Marimekko ha celebrato i suoi 90 anni rivestendo di nuove stampe alcune icone come lo sgabello Stool 60, la panca Bench 153B e il tavolo 90D. Ma il design scandinavo non è solo arredi: è anche architettura e stile di vita. &Tradition ha aperto il suo primo boutique hotel, Petra, nato dal restauro di un edificio del 1943. Con 40 camere, un ristorante e un bar, l’hotel aggiorna la tradizione danese con uno stile raffinato e contemporaneo. Fritz Hansen ha scelto una location inedita: l’Orangeriet, una serra storica nel King’s Garden, il grande parco cittadino di Copenaghen. Qui ha allestito un ristorante pop-up arredato con le sue collezioni indoor e outdoor, di cui una parte resterà permanente dopo la manifestazione. Gubi ha riportato in produzione un pezzo storico: il tavolo A Dischi, disegnato nei primi anni ’60 da Carlo De Carli, architetto e designer italiano. Un elegante dialogo tra passato e presente.

Il design italiano incontra il Nord

Anche il Made in Italy ha avuto un ruolo protagonista a Copenaghen: Flos ha esposto nel suo showroom all’Arsenale Navale di Kuglegården e nella Martin Asbaek Gallery, con collezioni firmate da Michael Anastassiades, i fratelli Bouroullec, Konstantin Grcic e Tobia Scarpa; Ethimo ha presentato nuove linee firmate Christophe Pillet, Zanellato/Bortotto e Cristina Celestino, tra cui la serie di panche e tavoli Seeds. La mostra Fast/Forward, curata da Federica Sala per Fenix® e Formica®, ha raccontato l’evoluzione dei materiali dal 1920 al 2010, con interpretazioni di designer internazionali come Federica Biasi e Laurids Gallée. Tra le novità artistiche, il Museo Thorvaldsen ha ospitato Echoes of Form, installazione di GamFratesi per Alpi che ha unito linguaggio contemporaneo e classicismo neoclassico con finiture lignee di Piero Lissoni. Infine, la ricerca Project Materia, promossa da Tableau e Édition Solenne, ha esposto pezzi unici in marmo, bronzo e vetro realizzati anche a Pietrasanta, con la partecipazione di designer come Andrés Reisinger e Helle Mardahl. Tra le realtà emergenti, spicca il brand italiano Fucina Frammenti, che con il progetto Appartamento ha trasformato materiali di scarto nobile come marmi e vetri di Murano in oggetti di grande valore poetico, esempio di artigianato sostenibile e innovativo.

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