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16 maggio 2025

Daniele Tamagni, la mostra sul fotografo dei gentlemen of Bacongo

Aveva scoperto il fenomeno dei Sapeurs, i dandy dell’Africa nera. È mancato troppo presto, ma i suoi scatti hanno fatto il giro del mondo. Ora arrivano alla Galleria Civica di Trento in Style is life

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Sapeva mescolare fotogiornalismo, fotografia di strada e di moda con uno stile unico e riconoscibile. A Daniele Tamagni (Milano, 1975 - 2017), geniale fotografo vincitore anche del World Press Photo nel 2011, negli spazi della Galleria Civica di Trento il Mart dedica una mostra-omaggio che ripercorre sette anni della sua produzione.

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Daniele Tamagni Untitled (serie Dakar Fashion Week), 2011, stampa 2024 © Daniele Tamagni, Courtesy Giordano Tamagni

Dalle montagne del Trentino al Senegal

Già presentata con successo a Milano nel 2024, “Daniele Tamagni Style Is Life” - 80 fotografie ordinate in 6 sezioni tematiche - viene ora proposta nelle città del cuore dell’artista: Trento e Dakar. Se il Trentino ha accolto la famiglia di Tamagni per lunghi periodi diventando per lui una seconda casa, la capitale senegalese è stata uno dei suoi luoghi lavorativi.

Così, parallelamente all’esposizione alla Galleria Civica di Trento, aperta fino al 6 luglio, va in scena nello stesso periodo, nella capitale senegalese, una mostra gemella che si articola tra il prestigioso Museo Théodore Monod d’Art Africain – IFAN e la nuova sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Dakar, entrambi situati nel cuore di Plateau, quartiere centrale della città.

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Daniele Tamagni Untitled (serie Cholitas), 2010, stampa 2024 © Daniele Tamagni, Courtesy Giordano Tamagni

Nei suoi scatti tutta la curiosità per la vita: ha ispirato anche Paul Smith

Tamagni nei suoi scatti riusciva a cogliere la meraviglia del mondo. La curiosità per le persone. Per la vita. Il piacere di vivere. Ovunque andasse. È stato soprattutto lo scopritore dei Sapeurs, i dandy di Brazzaville in Congo, a metà tra eroi urbani e poeti visivi. Una sorta di tribù di elegantoni che popola le strade polverose della città, attenta a ogni minimo dettaglio del look, a partire dai colori sgargianti degli abiti. Scatti diventati subito iconici, che hanno reso onore a un’altra Africa. Quel lato del Continente Nero che lui amava tanto, fatto di fashion, divertimento e arte. Le sue foto che celebrano gli stili e le tendenze della moda di strada - pubblicate nel 2009 nel libro “Gentlemen of Bacongo” sono finite sulle testate di tutto il mondo, dal Washington Post alla Cnn, fino alla Vogue. Il volume è stato fonte d’ispirazione per diversi designer, tra cui Paul Smith per la collezione primavera/estate 2010. Il fenomeno dei Sapeurs ha anche conquistato Solange Knowles, sorella di Beyoncé, per il suo video della sua canzone Losing You, al quale Tamagni aveva collaborato. E come non ricordare il Met Gala di quest’anno che ha avuto come tema proprio il black dandy?

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Daniele Tamagni Tembisa Revolution #3, 2012, stampa 2024 © Daniele Tamagni, Courtesy Giordano Tamagni

Ci sono anche i metallari e le cholitas

A Trento i sapeurs convivono con i metallari del Botswana, fotografati nel 2012, periodo in cui il movimento afrometal era al suo culmine. Musicisti, fan, performer e una fiorente e originale sottocultura sartoriale, tra catene, giubbotti di pelle, borchie, cappelli e stivali da cowboy. Il fotografo si sofferma su un immaginario “dark africano” che fa dimenticare momentaneamente i colori sgargianti dei sapeurs.

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Daniele Tamagni Katy, Ono Joe and Hellrider, 2012, stampa 2024 © Daniele Tamagni, Courtesy Giordano Tamagni

La sinfonia di tessuti variopinti ritorna però nei costumi tradizionali delle lottatrici boliviane, progetto premiato dal World Press Photo nel 2011. Le cholitas – riconoscibili dalla pollera, la particolare gonna che indossano − sfidano la tradizionale divisione di genere portando avanti, anche attraverso il wrestling, forme concrete e positive di emancipazione femminile a livello sociale e politico. Le donne pollera (mujeres de pollera), come loro stesse si definiscono, svolgono un ruolo essenziale nella lotta per i diritti delle donne in Bolivia: indossare la pollera significa lottare per il riconoscimento delle native discriminate.

Alla fotografia di strada, Tamagni si dedica ancora nel 2015 ritraendo le giovani crew urbane di Johannesburg, nate in un contesto politico fortemente repressivo. Anche in questo caso la moda si delinea come una forma di appartenenza a una società libera. Una sezione della mostra è dedicata alla settimana della moda di Dakar del 2012, dove l’artista cattura la spontaneità dei dietro le quinte di quello che oggi è diventato un caposaldo della fashion industry del Continente africano.

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