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beauty03 novembre 2025

Pixie Cut mania: come curarlo, valorizzarlo e scegliere i prodotti giusti per lo styling perfetto

Da Audrey Hepburn a Zendaya, il taglio corto più iconico della storia continua a reinventarsi. Oggi torna come simbolo di forza, consapevolezza e libertà personale, anticipando le tendenze del 2026
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Non è solo un taglio: il pixie cut è un gesto. Corto sulla nuca, con lunghezze variabili sulla sommità e un ciuffo più o meno accentuato nasce come atto di rottura e diventa, di decennio in decennio, un linguaggio estetico e identitario. Quando Audrey Hepburn si taglia i capelli in scena in Vacanze Romane (1953), non sta solo cambiando look: sta incarnando una nuova idea di femminilità, autentica e libera da costrizioni. Negli anni Sessanta Jean Seberg e Twiggy ne definiscono la leggerezza e la purezza geometrica, anticipando un’idea di eleganza priva di artifici.

Un volantino pubblicitario del 1967 con la supermodella inglese Twiggy, per promuovere "Twiggy in Hollywood", il secondo di una serie documentaria in tre episodi realizzata per la rete televisiva americana ABC. La serie fu girata negli Stati Uniti all’inizio del 1967 e diretta da Bert Stern; Audrey Hepburn posa per una foto promozionale per pubblicizzare il film Sabrina; L’attrice americana Jean Seberg (1938 - 1979) sfoggia un taglio di capelli alla garçonne e un cardigan, 1956 - Credits: Getty ImagesUn volantino pubblicitario del 1967 con la supermodella inglese Twiggy, per promuovere "Twiggy in Hollywood", il secondo di una serie documentaria in tre episodi realizzata per la rete televisiva americana ABC. La serie fu girata negli Stati Uniti all’inizio del 1967 e diretta da Bert Stern; Audrey Hepburn posa per una foto promozionale per pubblicizzare il film Sabrina; L’attrice americana Jean Seberg (1938 - 1979) sfoggia un taglio di capelli alla garçonne e un cardigan, 1956 - Credits: Getty Images

Poi, con gli anni Settanta, Annie Lennox e Grace Jones lo portano verso l’androgino e l’avanguardia: il corto diventa dichiarazione di potere e indipendenza. Negli anni Novanta il taglio si addolcisce, trovando un equilibrio tra forza e grazia con Winona Ryder e Halle Berry, quest’ultima capace di ridefinire il concetto stesso di sensualità femminile agli Oscar del 2002. Da allora il pixie diventa un linguaggio trasversale, da Natalie Portman a Anne Hathaway e Michelle Williams, fino alle interpretazioni fluide e contemporanee di Kristen Stewart, Zendaya, Rihanna e Sharon Stone, che lo consacrano a simbolo di libertà interiore e fascino senza età.

La cantante scozzese Annie Lennox si esibisce con i The Tourists al Reading Festival nel 1979. In seguito formò gli Eurythmics insieme all’ex membro dei Tourists, Dave Stewart; Winona Ryder fuori da un teatro; circa 1990; New York; Michelle Williams partecipa al Costume Institute Benefit 2024 per "Sleeping Beauties: Reawakening Fashion" al Metropolitan Museum of Art il 6 maggio 2024 a New York - Credits: Getty ImagesLa cantante scozzese Annie Lennox si esibisce con i The Tourists al Reading Festival nel 1979. In seguito formò gli Eurythmics insieme all’ex membro dei Tourists, Dave Stewart; Winona Ryder fuori da un teatro; circa 1990; New York; Michelle Williams partecipa al Costume Institute Benefit 2024 per "Sleeping Beauties: Reawakening Fashion" al Metropolitan Museum of Art il 6 maggio 2024 a New York - Credits: Getty Images

Perchè il pixie cut sarà il taglio del 2026

Il pixie cut è un taglio che non lascia spazio all’improvvisazione: mette in risalto i tratti del volto, la nuca, il portamento perchè è un taglio diretto, deciso, visibile. Per questo oggi torna in auge, in una stagione in cui autenticità e minimalismo sono valori centrali. Dai saloni di Londra e Los Angeles arrivano nuove interpretazioni definite power pixie: forme scolpite ma versatili, capaci di adattarsi a ogni tipo di capello.

Il nuovo corso abbandona la rigidità per abbracciare scalature morbide e asimmetrie calibrate, introducendo il long pixie via di mezzo tra corto e bob, con ciuffi lunghi davanti e nuca alleggerita. È la scelta di chi vuole libertà ma anche possibilità di styling, equilibrio tra carattere e movimento. Il 2026 si preannuncia come l’anno dei tagli corti strutturati: frange irregolari, micro volumi e texture studiate. Ma il filo conduttore resta uno: raccontare chi si è, senza nascondersi proprio perchè il nuovo pixie rifiuta l’artificio e abbraccia la naturalezza.

Ginnifer Goodwin partecipa al Disney Upfront 2025 al Javits Center il 13 maggio 2025 a New York; Emma Stone partecipa al red carpet di "Bugonia" durante la 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il 28 agosto 2025 a Venezia, Italia; Halsey partecipa all’amfAR Gala Venezia 2025 all’Arsenale il 31 agosto 2025 a Venezia, Italia - Credits: Getty ImagesGinnifer Goodwin partecipa al Disney Upfront 2025 al Javits Center il 13 maggio 2025 a New York; Emma Stone partecipa al red carpet di "Bugonia" durante la 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il 28 agosto 2025 a Venezia, Italia; Halsey partecipa all’amfAR Gala Venezia 2025 all’Arsenale il 31 agosto 2025 a Venezia, Italia - Credits: Getty Images

Le passerelle di Parigi e Milano lo hanno già consacrato tra i look chiave del prossimo anno: tagli essenziali, texture reali, colori caldi e tridimensionali dai biondi dorati ai castani vellutati, sino ai ramati vintage.

Come effettuare lo styling del pixie cut, i prodotti top

Dietro l’apparente semplicità del pixie cut si nasconde una cura maniacale dei dettagli. È un taglio che richiede manutenzione, consapevolezza e prodotti mirati: ogni ciuffo, ogni movimento, ogni riflesso di luce fa parte della sua architettura. Lo styling, dunque, non è un accessorio, ma un’estensione del taglio stesso. Serve equilibrio tra controllo e morbidezza, tra definizione e leggerezza, tra struttura e libertà.

Il primo passo è la cura del capello. Un taglio corto rivela tutto: la qualità della fibra, la lucentezza, la salute del cuoio capelluto. Per questo la fase di lavaggio e idratazione è fondamentale. Lo Shampoo Rivitalizzante Oli Essenziali di Aldo Coppola è un classico tra gli hairstylist per la sua azione riequilibrante e tonificante: arricchito con oli essenziali di cedro e bay thomas, deterge con delicatezza e stimola il cuoio capelluto, restituendo vitalità e forza alla fibra capillare. Abbinato al Conditioner Aesop, a base di oli botanici e proteine vegetali, crea una sinergia perfetta per mantenere il pixie leggero, elastico e luminoso. La texture morbida e naturale di entrambi i prodotti avvolge il capello senza appesantirlo, lasciandolo setoso e flessibile. Utilizzati regolarmente, aiutano a prevenire la secchezza delle punte – il vero nemico dei tagli corti – e a preservare il movimento naturale, garantendo una base sana e disciplinata per ogni tipo di styling.

Dopo la detersione, la parola chiave è controllo flessibile. Il Siero Setificante Pupa Styling Boost è perfetto per dare lucentezza e uniformità: leviga la fibra, elimina il crespo e crea una base liscia che non appiattisce. È l’ideale per chi ama un effetto pulito ma non statico, soprattutto sui tagli più geometrici. Chi preferisce un finish più deciso può affidarsi al gel a tenuta forte Davines, formulato per scolpire ciuffi e definire linee grafiche senza creare effetto bagnato. Bastano poche gocce, scaldate tra le dita, per ottenere una tenuta precisa ma naturale: l’effetto è “plasmato”, non rigido.

Per chi invece vuole dare corpo e movimento alla radice, lo spray volumizzante ghd Root Lift è un alleato imprescindibile. Vaporizzato sui capelli umidi prima dell’asciugatura, dona una spinta verticale immediata, ideale per esaltare la struttura del taglio e creare una silhouette dinamica. È particolarmente utile nei pixie più scalati, dove il volume controllato fa la differenza.

Se il desiderio è una texture più vissuta e grintosa, l’Oribe Dry Texturizing Spray è la soluzione da red carpet: amato da hairstylist e celebrity, combina l’effetto volumizzante di uno shampoo secco con la tenuta di uno spray modellante. Dona corposità, separa le ciocche e regala quel “disordine perfetto” che trasforma il corto in un look contemporaneo e spontaneo.

Anche il nutrimento profondo gioca un ruolo cruciale. La L’Oréal Professionnel Absolut Repair Golden Mask, ricca di proteine del grano e di estratti dorati, restituisce forza e lucentezza ai capelli stressati da styling frequenti. È una coccola indispensabile per mantenere la brillantezza e la morbidezza del taglio, soprattutto se il pixie è sottoposto a colorazioni o rasature laterali.

Per lo styling finale, la scelta del prodotto modellante definisce il carattere del taglio. La pasta modellante Bed Head Manipulator di Tigi è ideale per chi ama giocare con il look: permette di ridefinire le ciocche durante la giornata, con un effetto elastico e “touchable”. La CRLAB Dry Wax, invece, offre un finish opaco e sofisticato, perfetto per look minimal o genderless. Entrambe lavorano al meglio se scaldate tra le dita e applicate solo su punte e ciuffo, mai alla radice.

Chi cerca invece un effetto lucente e più disciplinato può puntare sulla Wella Eimi Pearl Styler, un classico dei backstage internazionali: dona brillantezza satinata e controllo a lunga durata, senza compromettere la morbidezza. Per un risultato ancora più levigato e protettivo, il Chitosan - Siero Post-Styling agisce come ultimo step del rituale: sigilla le cuticole, controlla il crespo e lascia i capelli incredibilmente morbidi e luminosi, senza residui né pesantezza.

Gli hairstylist concordano su un principio universale: less is more. Con il pixie cut, il rischio è eccedere. Bastano dosi minime di prodotto, lavorate tra le mani, per ottenere un effetto definito ma mai rigido. Il segreto è conoscere la propria texture e dosare gli interventi: un tocco di volumizzante prima dell’asciugatura per dare corpo, un velo di siero per lucidare, una cera leggera per modellare. Il risultato è un equilibrio perfetto tra rigore e spontaneità, tra controllo e movimento. Perché il pixie, quando è curato con i prodotti giusti, non è solo un taglio: è un manifesto di stile personale.

La principessa Diana del Galles (1961-1997), indossando un completo blu e bianco di Catherine Walker con cappello abbinato, partecipa alla cerimonia per il 50° anniversario della Battaglia dell’Atlantico della Seconda Guerra Mondiale, tenutasi alla Cattedrale Anglicana di Liverpool, a Liverpool, Inghilterra, il 30 maggio 1993 - Credits: Getty Images La principessa Diana del Galles (1961-1997), indossando un completo blu e bianco di Catherine Walker con cappello abbinato, partecipa alla cerimonia per il 50° anniversario della Battaglia dell’Atlantico della Seconda Guerra Mondiale, tenutasi alla Cattedrale Anglicana di Liverpool, a Liverpool, Inghilterra, il 30 maggio 1993 - Credits: Getty Images

La storia del pixie cut

Il termine pixie viene dal folklore inglese: il folletto, una creatura libera e inafferrabile. È l’immagine perfetta per un taglio che attraversa mode e generazioni restando fedele alla sua natura: leggera, indipendente, indomabile. Nel 2026, però, il suo significato evolve ancora. Il pixie smette di essere un gesto di rottura e diventa una scelta di consapevolezza, un modo per definire la propria identità con precisione e autenticità. È un taglio che non si nasconde dietro la moda ma la anticipa: richiede una costruzione sartoriale, calibrata sul volto e sulla personalità di chi lo porta. I parrucchieri lo descrivono come un taglio “intelligente”, che dialoga con la struttura ossea, valorizza i tratti, restituisce carattere.

In un’epoca di eccessi estetici, rappresenta una forma di sottrazione: pochi centimetri di capelli che raccontano una scelta chiara, anche se non è più il taglio del cambiamento impulsivo, ma quello di chi ha trovato una propria cifra. È il corto di chi lavora con la propria immagine - attrici, designer, professioniste - e vuole un linguaggio pulito, deciso, coerente. È un taglio che funziona nel quotidiano ma regge anche la formalità, che si adatta a diverse texture e mantiene una forza architettonica precisa. Da Hepburn a Zendaya, da Sharon Stone a Kristen Stewart, ogni epoca lo ha reinterpretato secondo il proprio lessico visivo e oggi nel pieno della fluidità e dell’individualismo estetico, il pixie torna a essere quello che è sempre stato: un vero classico moderno.

Sharon Stone partecipa al 42° Torino Film Festival 2024 - Giorno 3 il 24 novembre 2024 a Torino, Italia; Kristen Stewart partecipa alla sfilata Chanel Womenswear Primavera/Estate 2023 nell’ambito della Paris Fashion Week il 4 ottobre 2022 a Parigi, Francia; Zendaya partecipa ai Fashion Awards 2017 in collaborazione con Swarovski al Royal Albert Hall il 4 dicembre 2017 a Londra, Inghilterra - Credits: Getty ImagesSharon Stone partecipa al 42° Torino Film Festival 2024 - Giorno 3 il 24 novembre 2024 a Torino, Italia; Kristen Stewart partecipa alla sfilata Chanel Womenswear Primavera/Estate 2023 nell’ambito della Paris Fashion Week il 4 ottobre 2022 a Parigi, Francia; Zendaya partecipa ai Fashion Awards 2017 in collaborazione con Swarovski al Royal Albert Hall il 4 dicembre 2017 a Londra, Inghilterra - Credits: Getty Images

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