È il momento del Loden, il cappotto di lana pettinata che profuma di boschi e silenzi alpini, che oggi torna protagonista anche sulle passerelle.
Nel guardaroba invernale più sofisticato torna dunque a far parlare di sé un vero grande classico: un cappotto dalle origini nobili e alpine, simbolo di eleganza e comfort.
Oggi lo si ritrova reinterpretato durante le sfilate e per le strade delle capitali europee, scelto da chi ama i capi che raccontano una storia e sanno reinventarsi senza perdere mai la propria identità.
Il termine Loden deriva dal tedesco lodo o lodenstoff, che significa “lana grezza e folta”.
La sua storia è una meraviglia. Nasce nell’XI secolo tra le montagne del Tirolo: i pastori bollivano la lana delle pecore con aghi di pino per renderla impermeabile (in pratica il primo “tech fabric” della storia).
Nel corso dell'Ottocento, l’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria, lo sceglie per le battute di caccia e così il cappotto dei contadini diventa simbolo aristocratico.
Il colore? Quel verde profondo, elegante e un po’ malinconico, che oggi ha persino un suo codice Pantone: 18-0422 “Loden Green”.
La sua consacrazione arriva però nel Novecento, quando il Loden verde bottiglia diventa parte del guardaroba reale europeo: tra i suoi estimatori la Regina Elisabetta e il Principe Filippo, Re Carlo d’Inghilterra, Lady Diana e persino Jackie Kennedy.
Lady D lo indossava sopra gli abiti da sera, Rudolf Nureyev lo sfoggiava tra Parigi e Berlino come fosse una divisa bohémienne.
Il tessuto Loden è ottenuto da lana pettinata infeltrita, sottoposta a un particolare processo di follatura che la rende impermeabile, calda e morbida al tatto, con quella texture liscia e leggermente pelosa che è diventata la sua firma. Tradizionalmente realizzato in tonalità verdi e grigie, oggi si declina in nuove nuance: cammello, navy, bordeaux e in silhouette più leggere e destrutturate.
Il revival del Loden rientra nel più ampio trend del “quiet luxury”.
Le maison lo riscoprono come manifesto di sobria eleganza: Prada, Max Mara, Gucci, Miu Miu e Loro Piana ne propongono versioni in cachemire e lana tecnica, tagli doppiopetto o oversize, spesso con fodere tartan e bottoni in corno. Il suo fascino è intramontabile.
La lana cotta, ottenuta con la storica lavorazione “fulling” che compatta le fibre rendendole impermeabili e antivento, diventa la base per nuove silhouette: oversize, cropped, o chiuse da cinture in pelle.
Accanto ai modelli classici, si fanno spazio versioni più urbane, con tagli puliti e dettagli tecnici: fodere trapuntate, cappucci removibili, chiusure a calamita. È la metamorfosi del Loden in chiave city, dove la tradizione incontra il design funzionale. Risultato? Il loden è ufficialmente tornato.
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