La Varsity Jacket, la classica giacca da college con maniche a contrasto, iniziali ricamate e anima sportiva, è tornata al centro del guardaroba di lusso. Quello che una volta era l'uniforme degli atleti universitari, oggi è un oggetto di culto capace di attraversare generi, stagioni e contesti. L’hanno riscoperta maison come Louis Vuitton, Saint Laurent e Kenzo, l’hanno rilanciata figure come Pharrell Williams e Hedi Slimane, e l’hanno trasformata in icona global celebrities come Rihanna, Drake, Zendaya o A$AP Rocky. Dietro la sua estetica da campus si nasconde un messaggio più ampio: appartenenza, identità, memoria.
Oggi che la moda vive di archivi e contaminazioni, la Varsity Jacket incarna perfettamente quel mix di heritage e contemporaneità che domina le passerelle 2025-26. È un capo che unisce comfort e potenza simbolica. Ha la struttura protettiva di un bomber, ma il fascino narrativo di una divisa: racconta un gruppo, una squadra, un’appartenenza. Le griffe l’hanno capita e trasformata in oggetto couture.
Cambiano i materiali – lana merino, pelle di agnello, dettagli jacquard, patch lavorate a mano – ma resta intatto lo spirito sportivo. È l’idea di “prestigio accessibile”, un’illusione democratica dentro l’universo del lusso. Indossarla significa evocare un passato perfetto, quando bastava una lettera sul petto per sentirsi parte di qualcosa.
Nell’ultimo anno, la Varsity Jacket ha conquistato non solo le passerelle, ma anche le immagini più condivise sui social. È comparsa indosso a Hailey Bieber e Justin Bieber in versione oversize, a Dua Lipa nei look street-chic, a Timothée Chalamet nelle sfilate parigine.
Rihanna ne ha fatto una firma estetica fin dai tempi di Anti, Novak Djokovic in una seconda divisa informale. Dalle università del Midwest ai front row di Parigi, la Varsity è diventata una grammatica visiva: quella del successo, ma anche della nostalgia. E poi ci sono quelle reinterpretate dalle maison. Ecco le cinque più desiderate.
Pharrell Williams l’ha trasformata in un ponte tra cultura hip-hop e alta sartoria. Disegnata per la collezione uomo di Louis Vuitton, la sua Varsity in pelle di vitello pieno fiore incarna l’idea di lusso contemporaneo firmata LV: artigianalità estrema, cultura pop e spirito da collezione. La giacca presenta un ricco lavoro di ricami multicolore e patch in rilievo che celebrano l’universo del brand, dalle iniziali LV alle grafiche ispirate al viaggio e alla tradizione americana dei college.
Il taglio è strutturato ma fluido, con finiture a coste su collo, polsini e fondo che mantengono il linguaggio sportivo originale. È un capo-simbolo della nuova era Vuitton: lussuosa ma giocosa, colta ma accessibile nell’immaginario. Più che una giacca, è una narrazione indossabile: fonde la cultura Varsity al savoir-faire parigino, portando nel guardaroba maschile l’idea che ogni stemma, ogni ricamo, racconti una storia di appartenenza e libertà.
È il volto urbano e contemporaneo della tendenza. Off-White, il brand fondato da Virgil Abloh, continua a declinare il linguaggio Varsity con la sua estetica inconfondibile: streetwear concettuale che dialoga con l’alta moda. Questa versione in pelle bianca con applicazioni di cristalli e lettering tono su tono è un esercizio di stile e costruzione: mantiene l’iconografia dei campus americani — le patch, le iniziali, le maniche a contrasto - ma la traduce in chiave luxury attraverso materiali, taglio sartoriale e finiture d’atelier.
I bottoni automatici logati e le cuciture precise ne sottolineano la fattura couture, mentre il bianco ottico amplifica l’effetto di purezza grafica. È un capo pensato per chi vuole indossare l’energia dello street, ma con credenziali da passerella. Non è solo una giacca, ma un manifesto: l’evoluzione dell’idea di status nel fashion system, dove il lusso si misura nell’originalità del gesto. L’hanno scelta sportive e musicisti, dalle giocatrici della WNBA a rapper e fashion insider, confermandola come icona del “lusso di strada” che Abloh aveva immaginato - un ponte tra club, campo e couture, in perfetto equilibrio tra ribellione e raffinatezza.
Firmata da Nigo, direttore artistico della maison, la Varsity di Kenzo traduce lo spirito collegiale in chiave couture, fondendo la tradizione americana con l’immaginario giapponese e parigino del brand. Realizzata in lana vergine con maniche in pelle liscia a contrasto, presenta ricami e toppe multicolore ispirate agli archivi storici della maison: il logo Kenzo Paris, i motivi floreali stilizzati e i numeri rétro evocano le squadre universitarie francesi degli Anni 60. Rappresenta una dichiarazione d’intenti: vivace, colta, perfettamente bilanciata tra streetwear e sartoria. È una giacca che non si limita a citare la Varsity classica, ma la reinterpreta come un manifesto visivo di cultura ibrida - un’opera portabile che incarna la poetica di Nigo: heritage, colore, sperimentazione.
La versione firmata Saint Laurent, realizzata in collaborazione con Schott NYC, è la sintesi perfetta tra tradizione americana e savoir-faire francese. Realizzata in lana compatta con maniche in morbida pelle d’agnello, mantiene il design essenziale e impeccabile del modello Varsity classico, ma lo eleva attraverso dettagli sartoriali e proporzioni precise. Il colletto, i polsini e il fondo in maglia elasticizzata riprendono il DNA sportivo, mentre la chiusura a bottoni automatici e la fodera interna in cupro ne accentuano la costruzione lussuosa.
Proposta in nero assoluto rappresenta il lusso nella sua forma più controllata: niente loghi, solo materiali d’eccellenza e taglio magistrale. È la Varsity di chi parla con lo stile, non con i simboli - la giacca che Hedi Slimane avrebbe potuto disegnare per una band rock immaginaria, fatta di precisione, disciplina ed eleganza asciutta. Un’icona contemporanea, destinata a durare come una melodia immortale.
Il modello Varsity Jacket in grain de poudre wool and satin di Balmain è un perfetto esempio di come il concetto di giacca Varsity venga reinventato in chiave luxury: corpo in lana 100% certificata proveniente da allevamenti con standard di benessere animale, maniche in satin-luce che amplificano l’effetto couture, collo alto, chiusura a bottoni a pressione dorati, tasche laterali a taglio vivo e fondo elasticizzato. Questa giacca coniuga struttura sportiva tipica del modello “letterman” - rib maniche, collo, fondo - con finiture da haute couture: il satin delle maniche contrasta elegantemente con la texture opaca della lana grain de poudre, creando un effetto visivo sofisticato.
La scelta del nero come colore unico la rende estremamente versatile nel guardaroba premium, mentre la manifattura in Moldavia e la cura dei materiali (lana italiana, tintura italiana, satin in Corea, fodere in cupro) ne sottolineano il livello sartoriale. Indossarla significa abbracciare il racconto di Balmain - eleganza rock, dettagli oro, heritage couture - applicato a un capo che tradizionalmente evocava il campus americano, trasformandolo in simbolo di lusso contemporaneo.
Nel guardaroba del 2026 la Varsity Jacket resterà una costante. È uno di quei capi che unisce due istinti opposti: la voglia di comfort e quella di esclusività. È nostalgia e statement, memoria e ambizione. Il suo potere è nel linguaggio: parla di passato, ma si muove nel presente con autorevolezza. Perché, in fondo, indossare una Varsity di lusso è come portare addosso una storia – solo che ora, invece della tua iniziale, c’è il nome di una maison.