Alle Finals di Torino oggi è il giorno di Sinner-Zverev per un posto in semifinale, in un duello che non parlerà solo di sport, ma anche di stile. Il numero due e il numero tre del mondo si conoscono bene, è la decima volta che si incontrano nella loro carriera, e per questo sanno di essere molto diversi; l'altoatesino lo ha ammesso: "La prossima partita con Sasha (Zverev) sarà molto difficile”. Da una parte il 24enne Jannik Sinner, con il suo stile sobrio, in campo come nella vita, dall’altra il 28enne Alexander Zverev, con la sua personalità più estrosa.
Il modo di giocare dell’azzurro Sinner, quel minimalismo fatto di colpi precisi e palleggio da fondo campo, si traduce quando gioca nell’abbigliamento tecnico sofisticato firmato Nike, con le t-shirt semplici a tinta unita, dai toni neutri o pastello, sempre in stile vintage/Old Money; dopo le partite nell’eleganza di Gucci, di cui l’atleta è global ambassador, con i cardigan leggeri, i pantaloni slim e le semplici sneakers total white. Così l’azzurro rappresenta l’equilibrio tra tecnica, discrezione e design.
Dall'altra parte c’è il tedesco Alexander Zverev, con la sua tecnica più varia, tra servizi potenti e colpi meno aggressivi, che diventa esibizione dei muscoli con le maglie smanicate scelte per i match, o della chioma ribelle tenuta a bada dalle fasce sportive firmate Adidas. Il tedesco osa di più anche con i colori: verde, toni del blu, del rosso e del viola, ma anche il nero. Nella vita veste completi rilassati, ma sempre con attenzione al dettaglio: un cardigan portato sulle spalle, il capello lungo raccolto in una coda spettinata.
Dai movimenti sul campo agli abiti, il modo di essere dei due atleti si traduce in un certo modo di intendere la vita privata. Sinner è riservato, non ama ostentare, non cerca il clamore. Non è un caso che abbia scelto di ufficializzare la frequentazione con la fidanzata Laila Hasanovic, modella danese con gli occhi di ghiaccio, solo dopo qualche mese, dopo la vittoria al torneo di Vienna semplicemente ringraziando lei e i propri genitori, che erano per la prima volta vicini sugli spalti; e poi al match inaugurale delle Atp Finals con un cuore disegnato con le mani rivoltole dal campo. Per il resto: niente foto sui social, niente paparazzate, solo tanta riservatezza, rigore e sentimento.
Un modo di vivere i sentimenti diverso da quello di Zverev, più disinvolto, più incline a condividere con fan e tifosi la sua storia con Sophia Thomalla, modella tedesca, attrice e personaggio televisivo che frequenta dal 2021. Con lei si mette in posa agli eventi mondani, di lei posta sui social le foto insieme con il loro cucciolo di cane Mishka, tutti momenti condivisi e spontanei.
Due stili, due mondi che parlano lingue diverse (anche se fa sorridere che l’altoatesino parli molto bene il tedesco, la lingua di Zverev) che stasera si incontreranno ancora una volta. Storie di atleti che esprimono profili sportivi differenti, e che per questo sulla terra rossa dovranno adattarsi al proprio sfidante, cambiando gioco, considerando i punti deboli e forti propri e altrui. Profili che, una volta finita la partita, diventano umani e pubblici, nella loro diversità esempi sinceri di modi di essere, in un equilibrio raggiunto, dentro e fuori dal campo.
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