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lifestyle07 dicembre 2025

Prima della Scala 2025: "Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk”

Un’opera controversa, contemporanea, attuale: Šostakovič torna alla Scala con Chailly per celebrare una figura femminile che seduce e sorprende. E una "Prima diffusa" alla portata di tutti
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Teatro alla Scala - Credits Getty Images Teatro alla Scala - Credits Getty Images

Il 7 dicembre, come da tradizione nel giorno di Sant’Ambrogio, il sipario del Teatro alla Scala si alzerà su “Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk” di Dmitrij Šostakovič, affidata alla direzione di Riccardo Chailly e alla regia di Vasily Barkhatov. La Prima della Scala 2025 sceglie così "il coraggio". Niente Verdi, niente titoli rassicuranti: sul palcoscenico del Piermarini arriva l’opera esplosiva che rese Šostakovič un genio scomodo per il potere sovietico.

Un titolo che scuote, divide, trascina. Perfetto per Milano.

Quest’anno la Scala apparirà così probabilmente diversa diversa: più cruda, contemporanea, cinematografica. La regia punta su ambienti industriali, luci fredde, movimenti disegnati come in un thriller mentre l’orchestra diventa un personaggio a sé. E al centro della scena domina lei: Katerina Ismajlova, l’anti-Lady Macbeth che non cerca potere ma semplicemente uno spazio vitale per respirare.

Scatti tratti dalle prove di Lady Macbeth del Distretto di Mcensk - Courtesy Press OfficeScatti tratti dalle prove di Lady Macbeth del Distretto di Mcensk - Courtesy Press Office

La protagonista femminile

Katerina è una donna schiacciata dalla provincia e da un matrimonio senza vita, una figura tragica che non manipola né complotta. Ama, desidera, soffre.

La scena è quella della Russia rurale degli anni Sessanta dell’Ottocento, dove la protagonista, Katerina Izmajlova, vive prigioniera di una vita non sua. L’incontro e l’amore per Sergej, un giovane garzone, la spingono a una serie di gesti estremi che culminano nella condanna ai lavori forzati e in un epilogo tragico, con la morte sia di Katerina che di una giovane rivale.

Scatti tratti dalle prove di Lady Macbeth del Distretto di Mcensk - Courtesy Press Office Scatti tratti dalle prove di Lady Macbeth del Distretto di Mcensk - Courtesy Press Office

Così per la prima volta, la Prima della Scala, apre la stagione con una storia dove la protagonista non è un’eroina o un simbolo morale, ma un essere umano.

La scena d’amore, brutale, vorace, senza veli psicologici, è uno dei momenti più alti della serata. La scena finale, nel gelo del lager, trasforma il teatro in un deserto. Qui la tragedia non cerca compassione: mostra le conseguenze. Mostra la fragilità. Mostra ciò che accade quando una donna tenta di salvarsi in un mondo costruito per intrappolarla.

Scatti tratti dalle prove di Lady Macbeth del Distretto di Mcensk - Courtesy Press OfficeScatti tratti dalle prove di Lady Macbeth del Distretto di Mcensk - Courtesy Press Office

Šostakovič ha scritto sia la musica che il libretto, ispirandosi a un romanzo di Nikolaj Leskov.

L’opera fa parte di un progetto più ampio del compositore, pensato per raccontare la condizione femminile nelle diverse epoche della Russia.

Il confronto con la Lady Macbeth di Shakespeare e con quella verdiana, tuttavia, arriva spontaneo. Se la Lady shakespeariana è regista del potere, mente lucida che guida il marito verso il trono, Katerina è l’opposto: non vuole regnare, vuole respirare. L’una invoca gli spiriti per spegnere la sua umanità; l’altra è fin troppo umana, e proprio questo la porta al limite. Due donne lontanissime che però condividono la stessa condanna: l’impossibilità di vivere dentro ruoli che le soffocano.

Scatti tratti dalle prove di Lady Macbeth del Distretto di Mcensk - Courtesy Press OfficeScatti tratti dalle prove di Lady Macbeth del Distretto di Mcensk - Courtesy Press Office

In questo parallelo prende forma un arco universale della femminilità tragica.

Due Lady diversissime che, attraverso secoli e linguaggi, raccontano la stessa ferita. Lady Macbeth del Distretto di Mcensk non è dunque solo l’apertura della stagione, la Scala continua a essere un luogo dove l’arte non teme nulla.E in questa notte di Sant’Ambrogio, tra eleganza, attese e luci della città, è proprio quel turbamento vivo e autentico che continuerà a restare.

Locandina di Lady Macbeth del Distretto di Mcensk - Courtesy Press OfficeLocandina di Lady Macbeth del Distretto di Mcensk - Courtesy Press Office

Tutti i luoghi della prima diffusa

La Prima della Scala quest’anno non vive solo tra i velluti del Piermarini: grazie al progetto Prima Diffusa la Lady Macbeth di Šostakovič esce in città e conquista oltre trenta location.

Dall’Armani/Silos di via Bergognone al Mudec, tempio della moda, fino a teatri di periferia, portinerie di quartiere, case d’accoglienza e istituti penitenziari, Milano diventa un palcoscenico diffuso dove l’opera si guarda in abito da sera o in jeans, ma con la stessa emozione.

Nel Municipio 1, confermato l'ormai tradizionale maxi-schermo all'Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele.

Gli altri luoghi sono il carcere di San Vittore (su invito), la Casa delle Donne (via Marsala 8, con guida all'ascolto), il Teatro dal Verme (biglietti da ritirare in biglietteria), la Fondazione Feltrinelli (via Pasubio, prenotazione consigliata) e il Conservatorio.

Nel Municipio 2, solo un luogo: Heracles Gymnasium (via Padova 21, con guida all'ascolto).

Nel Municipio 3, la Sala Gregorianum (via Settala 27), il Liceo Virgilio (piazza Ascoli) e l'auditorium di via Valvassori Peroni 56.

Nel Municipio 4, il Teatro della Quattordicesima (via Oglio 18), che è una delle novità di quest'anno, e la Portineria di Comunità di via del Futurismo 9.

Nel Municipio 5, il carcere di Opera (su invito), il Magazzino Musica (via Soave), il Salone di via Dini 7 (Pacta dei Teatri), la casa d'accoglienza ‘Jannacci’ di viale Ortles e la Comunità per minori non accompagnati Oklahoma (via Baroni 228).

Nel Municipio 6, l'auditorium del Mudec (via Tortona 56), il Barrio's e l'Armani Silos di via Bergognone.

Nel Municipio 7, Mare Culturale Urbano (via Cenni) e il Trivulzio.

Nel Municipio 8, un'altra novità del 2025: la nuova sede del Casva nell'ex mercato coperto del QT8. Poi Villa Scheibler (via Orsini 21) e il centro diurno disabili Appennini (via Appennini 147).

Nel Municipio 9, la cineteca del Mic (viale F. Testi 121), il Teatro della Cooperativa (via Hermada 8) e il cinema del Niguarda (su prenotazione).

Fuori città, all'aeroporto di Malpensa (Terminal 1), al Museo della macchina del caffè di Binasco (via Neruda 2), alla Cineteca Metropolis di Paderno Dugnano (via Oslavia 8) e al Teatro Nuovo di Treviglio.

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