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fashion08 dicembre 2025

It bag all'asta: come è cambiato il mercato del preloved di lusso

Il mercato del second hand di alta gamma corre più del nuovo e trova nelle case d’asta il suo palcoscenico d’elezione: da Milano a Torino, fino al record storico della “Original Birkin” di Jane Birkin, le borse di maison come Hermès e Chanel diventano asset collezionabili
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La borsa Birkin originale di Jane Birkin esposta all'interno di una teca trasparente da Sotheby's - Credits Getty ImagesLa borsa Birkin originale di Jane Birkin esposta all'interno di una teca trasparente da Sotheby's - Credits Getty Images

Negli ultimi anni il lusso ha cambiato grammatica. L’oggetto nuovo di boutique non è più l’unico orizzonte del desiderio: la vera arena competitiva si è spostata sul preloved, su ciò che ha già vissuto, portato, viaggiato. Il mercato globale del second hand di alta gamma è ormai una componente strutturale del sistema, con un giro d’affari che secondo le stime di Bain & Company ha superato i 45 miliardi di euro nel 2023 – circa il 12% del valore del nuovo – e continua a crescere a ritmi più sostenuti rispetto al retail tradizionale.

In questo scenario, le case d’asta non sono un dettaglio di contorno: sono il livello più alto della piramide, quello in cui il lusso usato diventa patrimonio culturale e asset finanziario. L’estate 2025 ha dato il segnale definitivo: a Parigi, la “Original Birkin” di Jane Birkin, prototipo da cui è nata la borsa più iconica della storia recente, è stata aggiudicata da Sotheby’s per 8,6 milioni di euro nel giro di dieci minuti, con nove collezionisti a contendersela e un compratore finale giapponese.

Si tratta di un passaggio simbolico: il lusso, da fenomeno “virtuoso” diventa vero mercato di fascia alta per collezionisti, capace di generare valori paragonabili all’arte contemporanea.

L’asta delle it bag più prestigiose perfette per Natale

In questo contesto si inserisce l’asta Luxury Fashion: Fashion Icons organizzata da Finarte a Milano il 9 dicembre. Non è un episodio isolato, ma il tassello di una strategia che da anni vede la casa d’aste lavorare sul segmento moda con un dipartimento dedicato. Già nel 2019, una vendita interamente incentrata su una collezione privata di borse Hermès aveva totalizzato oltre un milione di euro, con il 100% dei lotti venduti e una Birkin in coccodrillo Porosus fucsia aggiudicata a 56.250 euro.

Il 9 dicembre, l’asticella si alza ancora: oltre 200 lotti provenienti da due importanti collezioni private, tra borse iconiche, abiti, bijoux, foulard e accessori firmati dalle maison più richieste del lusso contemporaneo.

Borsa Mini Chanel proposta nell’asta Luxury Fashion: Fashion Icons organizzata da FinarteBorsa Mini Chanel proposta nell’asta Luxury Fashion: Fashion Icons organizzata da Finarte

Non solo Milano, le aste più prestigiose a Torino

Se Milano è il salotto del preloved metropolitano, Torino con Aste Bolaffi lavora da tempo sulla costruzione di una vera cultura della moda d’archivio. Lo scorso 25 novembre, infatti, sono andati all'asta quasi 560 lotti tra borse e valigeria, cravatte e foulard, alta bigiotteria, portachiavi e piccoli oggetti decorativi, tutti selezionati per stato di conservazione e autenticità.

Sotto i riflettori, ancora una volta, un pantheon preciso di maison con le loro it bag più celebri: Hermès con Birkin e Kelly, Gucci con le Bamboo, Chanel, Louis Vuitton, Fendi, oltre a una costellazione di pezzi capaci di raccontare decenni di stile italiano e internazionale.

Borsa Fendi proposta nell’asta organizzata da Aste BolaffiBorsa Fendi proposta nell’asta organizzata da Aste Bolaffi

Aste, preloved e il futuro del lusso

Emerge un quadro netto: il lusso preloved è uno dei luoghi dove oggi si decide il valore simbolico (e spesso finanziario) delle grandi maison. Le borse e gli accessori non sono più soltanto il prodotto di stagione, ma asset circolanti che passano di mano in mano, accompagnati da certificati, condition report e storie da raccontare.

Per i brand, questo significa confrontarsi con un’economia parallela che non controllano del tutto, ma che contribuisce in modo decisivo alla percezione di desiderabilità e scarsità. Per le case d’asta, è l’occasione di posizionarsi come mediatori autorevoli tra passato e presente della moda, tra oggetto vissuto e nuovo capitolo di vita nel guardaroba (o anche nella cassaforte) di un collezionista.

In mezzo, c’è una generazione di acquirenti che non accetta più la dicotomia nuovo/usato, ma ragiona in termini di qualità, durata, storia e potenziale di rivendita. È lì che si gioca oggi la partita del lusso: non solo su ciò che entra in boutique, ma sempre più spesso su ciò che torna, rivive e si rilancia.

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