C’è un capo d’abbigliamento che più di ogni altro racconta l’ironia delle feste, la nostalgia dell’infanzia e quella sottile voglia di prendersi un po’ meno sul serio: l’Ugly Sweater, ovvero il maglione orgogliosamente brutto che è ormai diventato un’icona immancabile durante il Natale e, negli Stati Uniti, anche nel Giorno del Ringraziamento. Un capo senza tempo da ricercare con minuzia tra renne lampeggianti, pupazzi di neve in 3D, tacchini sorridenti e Grinch e da indossare con lo stesso entusiasmo di un bambino.
La risposta apre un affascinante capitolo che chiama in causa televisione, cinema, moda, cultura pop a stelle e strisce e passione vintage. Infatti prima che diventasse “ugly”, il Christmas sweater era semplicemente un maglione natalizio che, a partire dagli anni ’50, con motivi invernali e ricami artigianali, veniva indossato per celebrare tra le mura domestiche le festività di Dicembre.
Con l’avvento degli anni ’90 e grazie al debutto di certe serie televisive e saghe cinematografiche che raccontano di feste “imperfette” e contesti familiari caotici, il classico maglione Natalizio viene rimpiazzato - dai costumisti prima e dal pubblico poi - con versioni più veritiere e popolari.
Da “Mrs. Doubtfire” a “Mamma ho perso l’aereo” fino a “Il Diario di Bridget Jones" (la cui protagonista è stata recentemente insignita con una statua celebrativa inaugurata in Leicester Square a Londra) trasformano il “brutto per sbaglio” in “brutto per scelta”, consacrando il maglione kitsch quale re indiscusso dello stile che tutti cercano quando viene Dicembre. Negli Stati Uniti, da qualche tempo, la tradizione natalizia ha fatto spazio anche agli Ugly Thanksgiving sweater “impreziositi” da tacchini con cappello da pilgrim, pannocchie glitterate e messaggi satirici.
A sdoganare la tendenza anche nel giorno del Ringraziamento sono state sitcom di successo che hanno fatto della caricatura di personaggi quotidiani la loro cifra stilistica come “Friends” e “How Met Your Mother” e che oggi con l’arrivo dei social e dell’ironia digitale, aprono la stagione degli “Ugly sweater party” più virali che mai.
Il modo migliore per accaparrarsi il maglione più brutto della stagione resta ancora quello di perdersi tra le bancarelle affollate di qualche mercatino dell’usato nord americano ma se non si ha in programma una visita negli USA o in Canada durante i prossimi giorni, la soluzione a portata di click arriva da numerosi portali che con l'arrivo dei primi freddi tornano in vetta alle classifiche principali motori di ricerca.
Per i più modaioli, invece, l’invito è quello di sbirciare negli archivi di un certo prêt-à-porter alla ricerca di un lusso che sposi il kitsch senza rinunciare allo statement.
Basti pensare ad alcuni capi in maglieria barocca e volutamente teatrale creati da Dolce&Gabbana o alle capsule proposte da Gucci ai tempi di Alessandro Michele, fino ad arrivare ai colossi del fast-fashion capitanati da H&M e Primark per look che mettano d’accordo tendenza e portafogli
Insomma, negli ultimi anni, sembra che la ricerca del proprio Ugly Sweater stia superando di gran lunga il piacere di indossarlo. E così in un regno dove l’unica regola di stile che esiste è non aver regole, scatenate la fantasia: con il giorno del ringraziamento si apre ufficialmente la stagione più brutta e divertente che ci sia!
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