Le sue “lucherinate” rimarranno nella storia. E pure nel vocabolario. Sì, perché se le cerchi sulla Treccani troverai la definizione: “trovata tipica di Enrico Lucherini, responsabile di un ufficio stampa cinematografico”. È la trovata che avvia un turbine di voci e notizie, è la bufala d’autore, dietro cui però si nasconde un solido mestiere di agente a 360 gradi.
Si è spento a Roma il primo press officer dello spettacolo italiano. Avrebbe compiuto 93 anni l’8 agosto. Alle spalle aveva collezionato una trafila di star, che ha scoperto, seguito, lanciato e ri-lanciato. Sotto di lui è passato gran parte del cinema di casa nostra, da Rossellini a Visconti, da Sophia Loren a Claudia Cardinale.
La sua prima “lucherinata” fu nel 1959, quando a fine riprese da La notte brava di Mauro Bolognini fece buttare tutti in piscina: Anna Maria Ferrero, Elsa Martinelli, Rosanna Schiaffino, Antonella Lualdi. I fotografi scattarono “l'incidente” e il film finì sui giornali.
Ma di “lucherinate” ce n'è una collezione intera: a Laurent Terzieff fece dire che era malato terminale per attirare Oriana Fallaci che lo andava a intervistare; fece girare la voce di una storia tra Florinda Bolkan e Richard Burton; si inventò il rogo dei capelli di Sandra Milo e il pianto della Cucinotta alla prima de Il Postino con Massimo Troisi. A Lucherini si deve anche il primo Photoshop a penna, quando mandò a Monica Vitti le foto de La ragazza con la pistola, che lei rimandò indietro corrette: “alza qua, allarga là".
Ma c’è una diva con cui non ha mai osato ricamare un pettegolezzo, Sophia Loren. “Lei si fidava di me e io non l’ho mai tradita”, ha raccontato Lucherini.
Amica “stakanovista, precisa, mai diva se non sul red carpet” come lui stesso l’ha definita, tanto umile che quando si trattò di andare a Los Angeles per la candidatura de La Ciociara decise di rimanere a Roma. Fu Cary Grant a telefonarle alle 6 di mattina per dirle che aveva vinto.
Di lei Lucherini ha svelato qualche retroscena inedito, cose che solo lui poteva sapere: il flirt della Loren con Cary Grant? “A lui interessava altro”, ha svelato lui in una intervista; e il rapporto con Marlon Brando? “Sul set non si parlavano nemmeno, lui le imponeva i tacchi bassi perché era più alta di lui”.
E poi c’è quella rivelazione sul film La Ciociara con cui Sophia vinse l’Oscar: “La protagonista doveva essere Anna Magnani, ma rimase incinta e così la parte fu della Loren. Era troppo giovane per quel personaggio – ha svelato - ma lei ha rischiato, mettendo in gioco il suo talento e anche la sua bellezza”. Ed è stata del press manager l'idea di scegliere per la locandina del film l’immagine di lei disperata dopo lo stupro della figlia. Era il ‘60: da quell’anno Enrico e Sophia non si lasciarono più: amici, confidenti, vicini.
L’eredità di Lucherini
Per il resto, il mondo del press agent è stato un universo all’insegna dell’iperbole, della provocazione, del 'fatto' costruito ad uso di fotografi e stampa. Perché l’importante è parlarne, “purché se ne parli”.
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