A Ferrara l’autunno si accende di colore.
Dopo gli allestimenti dedicati a Boldini, De Nittis e Balthus, il Palazzo dei Diamanti torna protagonista della scena artistica internazionale con la mostra “Chagall, testimone del suo tempo”, organizzata da Fondazione Ferrara Arte e Arthemisia, a cura di Paul Schneiter e Francesca Villanti. Un progetto che restituisce tutta la potenza visionaria di Marc Chagall (Vitebsk, 1887 – Saint-Paul de Vence, 1985) artista della memoria e della speranza, poeta dei colori e dei sentimenti.
L’esposizione raccoglie oltre 200 opere, tra dipinti, disegni e incisioni, e si sviluppa attraverso due spettacolari sale immersive, dove il visitatore può letteralmente entrare nel mondo dell’artista.
Un universo popolato da amanti sospesi nel cielo, animali parlanti, fiori che esplodono di vita e volti doppi, come riflessi in uno specchio dell’anima. Dietro la leggerezza fiabesca che ha reso inconfondibile la sua pittura, Chagall affronta con straordinaria profondità i grandi temi del Novecento: l’identità, l’esilio, la spiritualità, la memoria e la resilienza.
Il “tema del doppio”, con volti scissi e profili che si moltiplicano, diventa simbolo di una condizione universale: quella di chi vive sospeso tra passato e futuro, radici e libertà, appartenenza e sogno.
La sua arte parla una lingua universale, fatta di empatia e desiderio di pace.
Attraverso le sale si ritrova l’intera parabola creativa dell’artista: dai primi lavori intrisi del folklore ebraico di Vitebsk, alle opere nate in esilio, passando per i grandi cicli pittorici dedicati all’amore e alla Bibbia.
Chagall si conferma un “cantore dell’umanità”, capace di trasformare il dolore della diaspora in bellezza poetica, di cercare nel colore la redenzione possibile. Le sue figure, sospese tra cielo e terra, ci ricordano che la leggerezza può essere una forma di resistenza, e che anche nell’oscurità più profonda si può trovare una scintilla di speranza.
La mostra non è solo un tributo all'artista, ma un invito alla riflessione: “testimone del suo tempo”, il pittore interpreta la storia del secolo con sguardo poetico e compassionevole, trasformando le ferite del mondo in immagini di pace.
Il percorso immersivo amplifica la potenza narrativa dell’allestimento, trasportando il visitatore dentro le opere del maestro, in un viaggio sensoriale tra luci, suoni e proiezioni. È un’esperienza che fonde arte e tecnologia, ma conserva la dimensione intima e spirituale dell’artista.
Ogni dettaglio, dal blu profondo che domina le pareti, ai suoni evocativi che accompagnano il percorso, contribuisce a creare una dimensione sospesa, dove l’arte diventa emozione condivisa. Al Palazzo dei Diamanti, la pittura di Chagall continua a parlare al cuore di chi guarda, ricordandoci che la bellezza, quella autentica, nasce sempre da uno sguardo innamorato del mondo.
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