Volare lontano per salutare il nuovo anno nel rispetto di sé stessi e della natura. Perché solo allontanandosi di migliaia di chilometri da casa, sentendo altre lingue e assaggiando sapori diversi si può davvero tentare di sgomberare la mente dai tormenti quotidiani. Per farlo davvero, però, è importante scegliere un luogo che sia “sostenibile” in tutti i sensi: meno inflazionato, e cioè salvo dall’overtourism, ma anche a basso impatto ambientale e sociale.
È il nuovo concetto di luxury travel che unisce esclusività, sostenibilità e autenticità. Ecco qualche meta da prenotare per festeggiare Capodanno dall’altra parte del mondo, ma eticamente.
Il Padma Resort Ubud di Bali, in Indonesia, in occasione delle festività ha rinnovato il suo impegno nell’etica ecosostenibile e nel supporto alla comunità locale in chiave natalizia. Il resort ha infatti acceso come da tradizione il suo speciale albero, realizzato con 12.000 bottiglie di plastica riciclate. Nella hall, poi, ha scelto di accogliere gli ospiti che vorranno passare qui le vacanze invernali con una gigantesca palla di neve anch’essa realizzata con materiali ecocompatibili e riciclati.
È il risultato di mesi di raccolta e assemblaggio manuale da parte della popolazione locale, un rito che trasforma i rifiuti quotidiani in bellezza e che alimenta la consapevolezza della salvaguardia ambientale tra gli ospiti di tutte le età. Il resto è un’esperienza a contatto con la natura e la bellezza dell’isola. Immerso in una valle fluviale incontaminata e affacciato sulle foreste di Payangan, il Padma Resort Ubud offre una vista mozzafiato da ogni camera o suite, una spa di prima classe e una piscina a sfioro di 89 metri con vista panoramica. Un rifugio naturale e sostenibile con vista su una valle apparentemente infinita.
A Zanzibar, il Bawe Island by The Cocoon Collection è l’unico one resort 5 stelle dell’intero arcipelago, situato su un’isola di 30 ettari fatta di natura rigogliosa e incontaminata. Il resort ha un cuore verde: ospita il più grande parco solare di Zanzibar e impiega sistemi di desalinizzazione avanzati e di riciclo delle acque scure, oltre a essere completamente integrato nel contesto naturale. Un esempio virtuoso di equilibrio tra lusso e rispetto ambientale.
Il contesto è unico: intorno all'isola, in collaborazione con il governo locale, è stata istituita una riserva marina protetta dove è vietata ogni attività di pesca, per favorire la rigenerazione della barriera corallina e tutelare la biodiversità marina. Un’iniziativa che si affianca alla costruzione di abitazioni per i pescatori locali, per la promozione di un modello di turismo responsabile e inclusivo. Per chi sceglie di passare del tempo qui, ad aspettarlo ci sono 70 ville di lusso, tra cui spicca il Sultan Palace, 500 m² su due livelli con una piscina immersa in un giardino tropicale; da una parte, inoltre, ci sono le Sunrise Villa, che regalano ogni mattina la magia dell’alba sull’oceano; sul lato opposto, le Sunset Suite con una vista privilegiata sui tramonti africani.
In collaborazione con l’associazione Island Nature St. Barth Experiences, l'Eden Rock di St Barth sta ripristinando le barriere coralline utilizzando impianti di depurazione che promuovono la crescita dei coralli. Primo hotel a essere costruito sull'isola caraibica di lingua francese, questa struttura si è sempre impegnata a promuovere la vita del posto e a investire per un futuro sostenibile, riducendo la dipendenza dalle importazioni e proteggendo l'ecosistema, anche grazie all’utilizzo di generatori di acqua atmosferica, in grado di convertire l'umidità dell'aria in acqua potabile.
All'Eden Rock - St Barth, la bellezza del Mar dei Caraibi non è solo uno sfondo, ma parte di una missione. Con la sua spettacolare posizione sulla baia di St Jean, il resort di lusso è diventato un punto di riferimento per molti personaggi glamour di Hollywood. Merito della vista in cima al promontorio roccioso che domina le spiagge di sabbia bianca, il mare cristallino e la magnifica barriera corallina.
In una giungla privata di otto ettari, nel cuore dello Sri Lanka, il Gal Oya Lodge permette di dormire nei suoi eco-lodge, progettati e costruiti con materiali locali: illuk, granito, teak e legno di mara, con un impatto minimo sul territorio. Non solo, l'acqua utilizzata nell'hotel proviene da un pozzo profondo (filtrata e purificata) per evitare di attingere alla rete idrica comunale e dunque alle scarse risorse idriche del luogo. La maggior parte degli ingredienti usati nel ristorante provengono inoltre da fornitori entro un raggio di 20 km dal lodge.
Per limitare il consumo energetico, poi, sono installati pannelli solari per riscaldare l'acqua in tutti i bungalow e in cucina. Infine i mobili sono stati realizzati da artigiani, costruttori e artigiani locali, e il 75% del team vive entro 10 km dall’hotel. Qui, oltre a fare un safari per avvistare gli elefanti è possibile visitare i Vedda, la popolazione indigena che vive nella foresta dello Sri Lanka centrale, con un tour a piedi con il capo villaggio, tra gli antichi territori di caccia e le abitazioni rupestri. Il Jim Edwards Wildlife Research Centre è il cuore dell’impegno del Gal Oya Lodge nel sostegno dell’ambiente e della sua popolazione, concentrandosi sulla conservazione nel Parco Nazionale di Gal Oya, con un programma continuo di monitoraggio della fauna selvatica.
A pochi chilometri dalle coste del Marocco, a nord delle Canarie, ma dentro i confini del Portogallo, c’è un rifugio di lusso, il Belmond Hotel, che da sempre dialoga con l’Oceano che lo circonda e con la sua vita marina. L’albergo, supporta Veclam - il progetto dell’Istituto per le Foreste e la Conservazione della Natura (ICNF) di Madeira attivo nella sorveglianza e nella conservazione delle foche - e ha adottato Zarco, una foca monaca mediterranea, specie a rischio estinzione, trasformandola nella mascotte della struttura.
Per chi è particolarmente sensibile al tema, il Reid’s Palace organizza escursioni e approfondimenti per sensibilizzare i suoi ospiti sulle emergenze e le priorità legate al mondo sommerso. Immerso nella frastagliata costa di Madeira, la struttura si erge come un santuario in cima a una scogliera, a raccontare un legame indissolubile con l'oceano. Le viste panoramiche sulla baia di Funchal e l'accesso diretto al profondo blu dell'Atlantico offrono agli ospiti una porta d'accesso al suo ricco patrimonio marittimo e alla sua biodiversità.