Mancano pochi giorni al tanto atteso debutto di Louise Trotter alla regia di Bottega Veneta durante la Milano Fashion Week SS26.
Un debutto non semplice perché porta con sé l’onere di eguagliare (se non superare) l’ottimo lavoro svolto negli scorsi anni da Matthieu Blazy che ha portato il brand, con la sua direzione creativa discreta ed innovativa, ad un aumento del fatturato del brand del 4% nel 2024 (raggiungendo i 1,7 miliardi di euro), mentre in tutta l’industry si registrava un calo significativo delle vendite.
“Occorre conoscere le origini di una maison per portarla nel futuro “, aveva dichiarato la stilista durante il discorso per la sua nomina in Bottega Veneta ed ora questo futuro è arrivato!
Sarà in grado la creative director britannica se non di superare quanto meno di eguagliare la visione stilistica (ed economica) di Matthieu Blazy?
Ai milanesi l’ardua sentenza.
Classe 1969, Louise Trotter arriva nel fashion business senza passare da nessuna delle tante blasonate accademie di moda, bensì con una laurea in marketing e design al Politecnico di Newcastle.
Trasferitasi negli Stati Uniti per assumere il ruolo di vicepresidente del design dell'abbigliamento femminile presso Gap a New York, è da Calvin Klein e Tommy Hilfiger che comincia a flirtare con l’universo del pret-à-porter. Nel 2009 Parigi chiama e Louise Trotter risponde prendendo le redini di Joseph e succedendo al fondatore del marchio Joseph Ettedgui, scomparso nel 2010. La sua prima collezione debutta nel 2014 alla London Fashion Week attirando l’attenzione di insider internazionali come Francesco Muzi, ex allievo di Zegna, che la affiancherà come primo designer per la linea maschile del brand.
Il 2018 rappresenta un momento di svolta nella carriera della stilista perché Lacoste la trasforma nella prima donna alle redini del marchio. Per Louise Trotter si apre un periodo costellato di successi e collaborazioni con film serie tv internazionali che le consentono di raggiungere l’obiettivo (non semplice) di interpretare l’eredità sportiva del brand modernizzandola a tal punto da far uscire Lacoste dal campo da tennis ed arrivare al grande pubblico.
Nel 2023 approda alla guida di Carven e, in pochi mesi, riporta in passerella l’essenza più raffinata della maison, con linee pulite, tagli sartoriali e una femminilità misurata e minimalista restituendo attualità ad un marchio che la cercava da tempo.
La sua nomina in Bottega Veneta è stata annunciata lo scorso dicembre dal CEO del brand che ha voluto sottolineare "quanto il suo stile che combina design raffinato alla maestria artigianale sia in perfetta armonia con il valori della marca del made in Italy" ma il suo vero e proprio debutto in passerella è previsto per il 27 settembre a Milano…Viene da chiedersi dunque che cosa abbia fatto per tutto questo tempo la designer britannica.
La risposta è arrivata dai carpet dei due tra i principali festival cinematografici, Cannes e Venezia, e dai loro protagonisti, Demi Moore e Jacob Elordi che hanno fatto sfilare sotto i riflettori il grande lavoro che Louise Trotter ha portato avanti, durante gli scorsi mesi, all’interno degli archivi della maison.
E se è vero che lo studio ha sempre contraddistinto i passati successi di Louise Trotter, non possiamo che attenderci un debutto sulle passerelle milanesi del prêt-à-porter caratterizzato da artigianalità, sobrietà e applausi.
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