Renzo Piano a Monaco con il quartiere Mareterra
A Monaco biodiversità e innovazione con il quartiere Mareterra
“L’architettura è un atto di fiducia verso il futuro, è bellezza che può salvare il mondo”. È il credo di Renzo Piano, architetto genovese tra le personalità più influenti al mondo, che insieme al suo team ha firmato alcuni tra gli edifici più suggestivi e sostenibili del pianeta. Quel pianeta che Piano cerca di preservare, grazie all’approccio green seguito per dare vita ai suoi sogni architettonici, basato su responsabilità sociale, funzionalità e bellezza.
L'ultimo è Mareterra, il quartiere monegasco costruito seguendo il processo di land reclamation che sottrae terra dalle acque per rimodellare la costa del principato. Sei ettari, tre di spazi privati e tre di spazi pubblici pedonali, firmati da Piano e altri nomi internazionali, seguendo idee di biodiversità e innovazione.
Una vita ricca di progetti che hanno contribuito a cambiare l’immagine delle metropoli che li ospitano. Ricordiamo il Centre Georges Pompidou, nato nel 1977, fatto di vetro, tubi color argento, azzurri e tonalità rosse, parte integrante del flusso di vita della Villa Lumière. Brilla il The Shard dal 2012, il grattacielo ecologico vera e propria scheggia lucente di 310 metri che si staglia sul cielo di Londra. Rivestito con più di 11.000 pannelli di vetro, è sinonimo di elementi naturali e riciclabili. Nel 2013 prende vita il Muse, il Museo di Trento, con struttura in acciaio, cristallo e cemento, che evoca il ricordo di una catena montuosa, che si unisce alla scelta dei pavimenti in bambù. Questi solo alcuni esempi della modernità green di Renzo Piano.