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23 settembre 2025

Milano Fashion Week: quanto vale il settore moda per l'economia italiana

Non solo glamour: i dati CNMI mostrano il peso reale della moda sul PIL e anticipano come andrà il settore nel 2026

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Milano si prepara a trasformarsi, ancora una volta, nella capitale mondiale dello stile. La Milano Fashion Week – Women’s Collection Primavera/Estate 2026, in programma dal 23 al 29 settembre 2025, non è soltanto un appuntamento glamour fatto di passerelle e star internazionali. È il momento in cui l’Italia mostra al mondo la forza di un settore che rappresenta una delle colonne portanti della nostra economia. La moda non è solo creatività, è industria, lavoro, esportazioni, cultura: un motore che, con i suoi numeri, continua a trainare il Paese e a renderlo competitivo sui mercati globali.

Vittoria Ceretti
Vittoria Ceretti sfila per Max Mara alla SS25 alla Milano Fashion Week Credits Getty Images

Il calendario e le novità dell’edizione 2025

Il programma della Fashion Week conferma l’ampiezza e la centralità del sistema moda italiano. Oltre 170 appuntamenti tra sfilate fisiche, digitali, presentazioni ed eventi collaterali ridisegnano la geografia creativa della città. I debutti dei nuovi direttori creativi di maison storiche come Gucci, Versace, Jil Sander e Bottega Veneta segnano un cambio di passo che gli addetti ai lavori attendono con impazienza. A questo si affianca lo spazio crescente per i brand emergenti, che trovano nel Fashion Hub di Palazzo Giureconsulti una vetrina internazionale, e un forte impegno sui temi della sostenibilità, dell’inclusione e della valorizzazione del made in Italy.

Herrera atm S25 012
Carolina Herrera SS25 Credits Launchmetrics.com/Spotlight

Moda e PIL: un’industria che traina il Paese

Il comparto moda in Italia pesa oggi molto più di quanto appaia nei riflettori delle passerelle. Secondo un'analisi di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) pubblicata a fine 2024 pesa per il 5% sul PIL nazionale per un giro d'affari di 75 miliardi di euro di valore aggiunto, con 65 miliardi provenienti dalle esportazioni.

La congiuntura economica e la situazione geopolitica attuali hanno avuto un impatto determinante sul settore nel 2025. Nel report Fashion Economic Trends di Camera Nazionale della Moda Italiana, infatti, si segnala un calo di fatturato, nel primo semestre dell'anno, del -4,3% (-4,5% nei settori core, -3,5% in quelli collegati).

Le esportazioni, vero motore del comparto, segnano un -5,5% nei primi cinque mesi, mentre le importazioni crescono. Il saldo commerciale resta positivo, ma in riduzione rispetto al 2024.

Versace
Versace SS25 Credits Launchmetrics.com/Spotlight

Moda italiana, le previsioni economiche per il 2026

Il rapporto CNMI prevede per il 2026 una moderata ripresa dopo due anni complessi. La crescita dovrebbe poggiare sul ritorno graduale delle esportazioni e su una stabilizzazione dei costi produttivi, pur in un contesto ancora incerto.

I settori collegati, come cosmetica, gioielleria e occhialeria, sono attesi in leggero vantaggio grazie alla maggiore capacità di innovare e di reggere la domanda internazionale. Il Made in Italy potrà consolidare la propria posizione puntando sulla diversificazione dei mercati e sul rafforzamento del valore percepito.

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