Oggi è il giorno dell’addio a Giorgio Armani. È una Milano addolorata quella che si prepara a dare l'ultimo saluto al creativo che più di tutti ha saputo interpretare la milanesità per portarla nel mondo. Dopo due giorni di camera ardente all'Armani/Teatro, dove sono arrivati per un omaggio personaggi noti da tutto il mondo, oggi si svolgeranno i funerali in forma privata. Sarà lutto cittadino per Milano, la città d’adozione di Armani, e anche per Piacenza, dove è nato 91 anni fa.
L’omaggio di X Style a Re Giorgio parte da una delle sue eredità: i colori. Quei toni fangosi e nebbiosi ispirati proprio ai luoghi dei suoi natali, luoghi di cui lo stilista ha replicato l’atmosfera nella sua moda.
Così ha inventato il greige, che è garbata combinazione di grigio, sabbia e beige. L’essenza del suo stile contemporaneo, una tonalità calda ma allo stesso tempo metropolitana. Dai tailleur minimal degli anni Ottanta fino alle recenti uscite in passerella, dove il greige è ancora protagonista assoluto, declinato in capispalla fluidi, pantaloni morbidi, e top in seta lavata che accarezzano il corpo senza mai costringerlo. Se la moda di Armani è intramontabile, i suoi colori sono tenui come polvere che sfuma, alleggerisce, illumina sete e chiffon.
Oppure sono scelte assolute, come il nero. Per il creativo il più classico dei colori e allo stesso tempo la prova più difficile. Per lui il nero metteva in evidenza l'essenza di un abito. Come fatto nell’ultima sfilata dello scorso luglio, nella collezione Giorgio Armani Privé a Parigi, con il colore protagonista assoluto su silhouette lunghe che in passerella si sono mosse come segni di inchiostro.
E poi quel blu, elegante e senza tempo che lui stesso ha sempre scelto per le sue t-shirt indossate per uscire dopo le sue sfilate a salutare il parterre. Un invito alla sobrietà autentica, mai forzata. In un'epoca in cui la moda sembra a volte sembra voler gridare, Armani ha continuato a sussurrare attraverso queste tonalità che non urlano, ma restano. Come la sua moda.