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08 aprile 2025

Design Week 2025: nel cuore di Milano, un nuovo palazzo e una mostra raccontano la città

Salone del mobile: il viaggio continua in via Manzoni, tra Palazzo Molteni e il Poldi Pezzoli, dove il design incontra l'architettura

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Durante la Milano Design Week 2025, via Manzoni si conferma uno dei luoghi chiave per capire come il design dialoghi con la storia della città. È una via che racconta Milano da sempre, anche prima di portare il nome dell’autore dei Promessi Sposi. Nel tratto tra piazza della Scala e l’incrocio con via Montenapoleone, un tempo era conosciuta come contrada del Giardino. Più avanti diventava corso di Porta Nuova – ma non quella “nuova” di oggi, che all’epoca ancora non esisteva. La dedica ad Alessandro Manzoni risale al giorno stesso della sua morte, il 22 maggio 1873, in omaggio alla sua casa, poco distante, in via Morone.

Siamo nel cuore di Milano, tra il Teatro alla Scala e il Quadrilatero della Moda, in una zona dove, in passato, si poteva incrociare Giuseppe Verdi di ritorno al vicino Grand Hotel et de Milan dove abitava. Nell’Ottocento era la via più elegante della città. Oggi, il suo charme si è trasformato senza perdere tono: alle boutique di moda si sono sostituiti spazi dedicati al design e all’illuminazione.

L’ultimo intervento architettonico ha interessato un intero edificio eclettico – sette piani, 3.000 metri quadrati tra liberty e neoclassico – trasformato dal direttore creativo Vincent Van Duysen di Molteni & C in un ambiente flessibile, pensato non solo per esporre, ma per abitare. Come la casa immaginaria di un collezionista, gli spazi si susseguono dal soggiorno alla zona notte, tra opere d’arte e arredi iconici, in un equilibrio costruito tra uso e visione.

MOLTENI 1 e 2
L’ingresso di Palazzo Molteni in via Alessandro Manzoni 9 Un dettaglio della facciata del Palazzo

Palazzo Molteni (via Manzoni 9) è un progetto che racconta anche Milano stessa, non tanto come capitale del design, quanto come luogo in cui il progetto è parte della cultura quotidiana. Un’attitudine, più che un titolo. Per questo, in occasione della Design Week, proprio di fronte a Palazzo Molteni è stata allestita una mostra al Museo Poldi Pezzoli (via Alessandro Manzoni 12) non a caso uno dei più importanti collezionisti del XIX secolo.

Letters to Milan, ideata da Studio Klass, è un’installazione che prende la forma di una dichiarazione affettiva alla città. Una struttura leggera, trasparente, che lascia intravvedere lo storico cortile, mentre un grande parallelepipedo centrale proietta video dedicati all’architettura milanese, da Gio Ponti ad Aldo Rossi, da Mangiarotti a Herzog & de Meuron. Le immagini sono accompagnate dai testi di Umberto Fiori, Federica Fracassi e Giorgio Fontana. Non una celebrazione, ma una serie di lettere aperte. Perché a Milano, il design non si dichiara: si scrive tra le righe.

3 Letters to Milan Molteni Studio Klass
L’installazione Letters to Milan, ideata da Studio Klass all’interno del Museo Poldi Pezzoli in via Alessandro Manzoni 12.

All’interno del grande parallelepipedo la nuova collezione Molteni & C, che arreda anche le grandi sale del dirimpettaio Palazzo Molteni. Soffitti alti, colori ben calibrati, grandi aperture con terrazze su più piani diventano il palcoscenico di una serie di arredi che con il loro stile raccontano la modernità. E che noi di X Style abbiamo scoperto in anteprima, tra collezioni già in produzione e novità dell’anno.

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Il sistema di sedute Emile di Christophe Delcourt per Molteni & C.

Il progetto si nutre di una ricerca d’archivio che mette al centro gli Anni 70 e 80, le loro mostre e sperimentazioni, per restituirne oggi una versione aggiornata, filtrata attraverso il linguaggio del presente. Il divano Emile, i tavolini Maylis, Odile, Lea e Fleur e la poltrona Eugene, tutti di Christophe Delcourt, e la poltrona Lia di GamFratesi. La Collezione – e l’installazione - sono inoltre arricchite dal ritorno della sedia Monk di Tobia Scarpa, progettata nel 1973 da Afra e Tobia Scarpa, prodotta per l'ultima volta nel 1990 e reintrodotta nella Collezione Heritage di Molteni&C. E poi (visitabile all’interno del museo con un’installazione di Elisa Ossino) mani, cavalli e uccellini, vassoi, portafiori, portacandele, bottiglie di legno, vere chicche per gli appassionati di Gio Ponti.

7 - la seduta Monk, Tobia Scarpa per Molteni & C.
La seduta Monk, Tobia Scarpa per Molteni & C.

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