Il neo-jazz conquista la GenZ, è il sound delle nuove band

Libertà di espressione, autoironia, nessuna etichetta. Le band che piacciono alla GenZ non hanno paura di sperimentare, anzi: è proprio dalla convergenza di influenze e ispirazioni che creano nuovi generi e definiscono nuove correnti.

È il caso dei DELICATONI. Nato tra i banchi di scuola come progetto musicale indipendente, il gruppo dei DELICATONI è una vera novità del panorama musicale contemporaneo. La band, originaria di Vicenza e composta da Antonio Bettini, Smilian Jack Cibic, Giorgio Manzardo e Claudio Murru unisce le contaminazioni di diversi generi partendo dal jazz, passando per il synth-pop fino ad arrivare alla musica classica.

Il loro nome è una dichiarazione d’intenti: il desiderio di delicatezza e di espressione emotiva si unisce a un canale di comunicazione caricaturale, sancendone un vero e proprio paradosso ossimorico. L’ispirazione del nome proviene dalle palline di cioccolato “Delicato Balls” da “I Vitelloni” di Fellini: il desiderio di usare un nome esagerato come il titolo del film ha unito la dolcezza dei cioccolatini alla tradizione più psichedelica degli anni Sessanta, due concetti che ben riassumono l’identificazione artistica della band.

Nel 2020, pubblicano il loro primo EP “Margherita”, caratterizzato da un suono digitale caldo e jazzy. Due anni dopo, l’album di debutto omonimo “Delicatoni”, ricevendo un’attenzione inaspettata, venendo nominato 14esimo album italiano del 2022 secondo la rivista Rockit. Sono stati poi inclusi nella lista degli artisti italiani emergenti stilata da Rolling Stone nel 2023. Collaborano con altri musicisti della zona vicentina, continuando a lavorare sul loro suono lo-fi che è al contempo tradizionale e sperimentale, acustico ed elettronico, italiano ed internazionale.

All’interno del progetto artistico c’è anche l’aspetto sociale: un gruppo composto di soli uomini può esprimere le proprie vulnerabilità, decostruendo l’immaginario dell’uomo macho che non può piangere mai. Intrinseco nei loro testi, l’invito a tutti ad essere più delicatoni. “La musica è uno strumento di resistenza alla realtà che ci circonda” - affermano.