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living10 novembre 2025

Tre cucine d’autore dove la tradizione diventa design

Il food come estetica, esperienza multisensoriale e racconto visivo: quando la cucina incontra l’arte e il design, trasformando il gusto in emozione
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BistRo Aimo e Nadia; Ristorante Torre; Linfa by Visionnaire - Credits: Courtesy Press OfficeBistRo Aimo e Nadia; Ristorante Torre; Linfa by Visionnaire - Credits: Courtesy Press Office

C’è un momento in cui la cucina smette di essere soltanto gusto e diventa linguaggio. In cui il piatto si trasforma in oggetto di design, il gesto in performance, e la tradizione - quella vera, fatta di sapori e memoria - incontra l’estetica contemporanea. Sempre più spesso, infatti, gli spazi del food si fanno teatro di contaminazioni tra arte, architettura e racconto sensoriale. Dalla galleria di Rossana Orlandi al Ristorante Torre di Fondazione Prada, fino a Linfa by Visionnaire, tre indirizzi che raccontano come il design oggi possa dialogare con la cucina in modo emozionale, poetico e, soprattutto, profondamente visivo.

BistRo Aimo e Nadia: il design che si assapora

Nel cuore di Milano, il BistRo Aimo e Nadia nasce dall’incontro tra la cucina stellata de Il Luogo Aimo e Nadia e la visione estetica di Rossana Orlandi, regina del design contemporaneo. Il risultato è uno spazio intimo e vibrante, dove ogni dettaglio, dagli arredi d’autore alle stampe Etro Home, racconta un’eleganza spontanea e accogliente, tipicamente milanese.

In cucina, la chef Sabrina Macrì firma piatti che sono piccoli racconti di gusto. Il suo risotto con topinambur, cime di rapa e mandorle è un equilibrio perfetto di forma e sapore: un piatto che unisce tradizione e sensibilità contemporanea, trasformando la memoria in emozione visiva. In sala, Ilaria Muci accoglie con grazia discreta, completando un’esperienza che fonde arte, convivialità e bellezza.

Al BistRo, anche un pranzo diventa quindi un gesto estetico: una celebrazione del gusto come forma di design.

BistRo Aimo e Nadia - Credits: Courtesy Press OfficeBistRo Aimo e Nadia - Credits: Courtesy Press Office

Ristorante Torre, Fondazione Prada: architettura del gusto

Progettato da Rem Koolhaas con Chris van Duijn e Federico Pompignoli, il Ristorante Torre è un luogo d’incontro tra ristorazione, arte e design. Gli arredi firmati da Eero Saarinen si alternano a elementi originali del Four Seasons Restaurant di New York, progettato da Philip Johnson, in un dialogo tra epoche e visioni che riflette perfettamente lo spirito della Fondazione Prada di Milano.

In cucina, lo chef Lorenzo Lunghi reinterpreta la tradizione italiana con rigore contemporaneo, trasformando i sapori di sempre in un’esperienza estetica e sensoriale. Tra i piatti simbolo spiccano il Risotto Torre, sempre presente in menu, il crudo di pesce del giorno, che segue la stagionalità del mercato e l’antipasto all’italiana, omaggio alla convivialità più autentica.

Qui il design non è solo scenografia, ma parte integrante del racconto gastronomico: un’architettura del gusto in cui ogni elemento dialoga con l’altro, dal piatto al panorama.

Ristorante Torre - Credits: Courtesy Press Office Ristorante Torre - Credits: Courtesy Press Office

Linfa by Visionnaire: l’anima vegetale del design

Dalla collaborazione tra Visionnaire - marchio di interior design di lusso - e Linfa nasce a Milano uno spazio che unisce estetica, sostenibilità e benessere: due realtà diverse ma complementari che interpretano l’eccellenza del made in Italy contemporaneo. Se Visionnaire rappresenta il meta-lusso nel design d’interni, Linfa applica gli stessi principi alla cucina, dimostrando che gusto, salute e responsabilità possono convivere in perfetta armonia.

Qui la filosofia è chiara: una cucina 100% vegetale e senza glutine, che reinterpreta la tradizione italiana con un linguaggio nuovo e sorprendente. Dalla Cacio e pepe agli anacardi alla Cotoletta vegana, dal ragù di shitake al sushi plant-based realizzato con proteine di piselli per ricreare la consistenza di tonno e salmone. Qui ogni piatto racconta un’idea di benessere olistico e piacere consapevole.

Qui il food è design empatico, una dichiarazione di bellezza consapevole. Un approccio gastronomico che è insieme ricerca estetica e atto di responsabilità verso l’ambiente. E anche la carta vini riflette questa visione, con etichette vegan, naturali e biologiche accuratamente selezionate.

Linfa è quindi, in fondo, un manifesto di bien vivre: un invito a riscoprire il cibo come energia, equilibrio e forma d’arte sostenibile.

Linfa by Visionnaire - Credits: Courtesy Press OfficeLinfa by Visionnaire - Credits: Courtesy Press Office

Dove il gusto diventa visione

Tre esperienze diverse, unite da una stessa tensione: quella di trasformare la tradizione in un linguaggio contemporaneo. In questi luoghi il design non è solo cornice, ma parte del racconto. Il cibo si fa estetica, il gesto diventa rito, e la tavola - da Rossana Orlandi alla Torre fino a Linfa - si conferma il palcoscenico più potente della creatività italiana.

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