C’è un momento in cui la cucina smette di essere soltanto gusto e diventa linguaggio. In cui il piatto si trasforma in oggetto di design, il gesto in performance, e la tradizione - quella vera, fatta di sapori e memoria - incontra l’estetica contemporanea. Sempre più spesso, infatti, gli spazi del food si fanno teatro di contaminazioni tra arte, architettura e racconto sensoriale. Dalla galleria di Rossana Orlandi al Ristorante Torre di Fondazione Prada, fino a Linfa by Visionnaire, tre indirizzi che raccontano come il design oggi possa dialogare con la cucina in modo emozionale, poetico e, soprattutto, profondamente visivo.
Nel cuore di Milano, il BistRo Aimo e Nadia nasce dall’incontro tra la cucina stellata de Il Luogo Aimo e Nadia e la visione estetica di Rossana Orlandi, regina del design contemporaneo. Il risultato è uno spazio intimo e vibrante, dove ogni dettaglio, dagli arredi d’autore alle stampe Etro Home, racconta un’eleganza spontanea e accogliente, tipicamente milanese.
In cucina, la chef Sabrina Macrì firma piatti che sono piccoli racconti di gusto. Il suo risotto con topinambur, cime di rapa e mandorle è un equilibrio perfetto di forma e sapore: un piatto che unisce tradizione e sensibilità contemporanea, trasformando la memoria in emozione visiva. In sala, Ilaria Muci accoglie con grazia discreta, completando un’esperienza che fonde arte, convivialità e bellezza.
Al BistRo, anche un pranzo diventa quindi un gesto estetico: una celebrazione del gusto come forma di design.
Progettato da Rem Koolhaas con Chris van Duijn e Federico Pompignoli, il Ristorante Torre è un luogo d’incontro tra ristorazione, arte e design. Gli arredi firmati da Eero Saarinen si alternano a elementi originali del Four Seasons Restaurant di New York, progettato da Philip Johnson, in un dialogo tra epoche e visioni che riflette perfettamente lo spirito della Fondazione Prada di Milano.
In cucina, lo chef Lorenzo Lunghi reinterpreta la tradizione italiana con rigore contemporaneo, trasformando i sapori di sempre in un’esperienza estetica e sensoriale. Tra i piatti simbolo spiccano il Risotto Torre, sempre presente in menu, il crudo di pesce del giorno, che segue la stagionalità del mercato e l’antipasto all’italiana, omaggio alla convivialità più autentica.
Qui il design non è solo scenografia, ma parte integrante del racconto gastronomico: un’architettura del gusto in cui ogni elemento dialoga con l’altro, dal piatto al panorama.
Dalla collaborazione tra Visionnaire - marchio di interior design di lusso - e Linfa nasce a Milano uno spazio che unisce estetica, sostenibilità e benessere: due realtà diverse ma complementari che interpretano l’eccellenza del made in Italy contemporaneo. Se Visionnaire rappresenta il meta-lusso nel design d’interni, Linfa applica gli stessi principi alla cucina, dimostrando che gusto, salute e responsabilità possono convivere in perfetta armonia.
Qui la filosofia è chiara: una cucina 100% vegetale e senza glutine, che reinterpreta la tradizione italiana con un linguaggio nuovo e sorprendente. Dalla Cacio e pepe agli anacardi alla Cotoletta vegana, dal ragù di shitake al sushi plant-based realizzato con proteine di piselli per ricreare la consistenza di tonno e salmone. Qui ogni piatto racconta un’idea di benessere olistico e piacere consapevole.
Qui il food è design empatico, una dichiarazione di bellezza consapevole. Un approccio gastronomico che è insieme ricerca estetica e atto di responsabilità verso l’ambiente. E anche la carta vini riflette questa visione, con etichette vegan, naturali e biologiche accuratamente selezionate.
Linfa è quindi, in fondo, un manifesto di bien vivre: un invito a riscoprire il cibo come energia, equilibrio e forma d’arte sostenibile.
Tre esperienze diverse, unite da una stessa tensione: quella di trasformare la tradizione in un linguaggio contemporaneo. In questi luoghi il design non è solo cornice, ma parte del racconto. Il cibo si fa estetica, il gesto diventa rito, e la tavola - da Rossana Orlandi alla Torre fino a Linfa - si conferma il palcoscenico più potente della creatività italiana.
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