Dal palcoscenico alla vita. Quante volte le star della musica hanno lanciato durante i propri concerti nuove tendenze, ispirando fan e intere generazioni. Ieri come oggi. Come quando Liam Gallagher, in occasione dello storico concerto di reunion degli Oasis di Cardiff dello scorso luglio, ha indossato uno dei capi più iconici di Ten c: il capospalla Skye Ten Anorak Dark Olive x Awake NY, lanciato dal brand italiano nel 2024. E così l’endorsement del cantante ha convinto il marchio a riproporre quel modello, che è immediatamente andato sold-out.
Se quell’anorak è diventato subito un vero must have è anche perché il ritorno degli Oasis è stato un momento in cui un’intera generazione ha vissuto la sua ultima notte di adolescenza. Un rito collettivo di kidulting, la tendenza nostalgica verso gli oggetti e i miti della giovinezza, per quei Millennials che negli Anni 90 sognavano ad occhi aperti sui testi degli Oasis, e che ora hanno potuto rivivere le emozioni di quell’epoca.
Questa però non è stata una semplice operazione-nostalgia, ma la dimostrazione che certe cose sono semplicemente immortali. Come quel capo scelto dal frontman del gruppo britannico. Del resto, tra gli elementi cardine dell’immagine degli Oasis ci sono stati propri gli anorak, un tipo di giacca impermeabile con cappuccio, e i parka, più lunghi e pesanti, che hanno continuato a vivere anche dopo la stagione d’oro del Britpop e lo scioglimento della band, contribuendo a consolidare e stilizzare l’immaginario costruito da questi musicisti.
“È stata davvero una bellissima sorpresa. Il fatto che Liam Gallagher abbia scelto spontaneamente di indossare una nostra giacca – ha commentato Enzo Fusco, founder del gruppo veneto FGF Industry Spa di cui fa parte Ten c - mi ha reso consapevole di quanto il vero stile non abbia prezzo e della sua capacità innata di trasformare pezzi dal design clean e pulito in icone”.
Il modello scelto da Gallagher, che appartiene alla limited edition lanciata nell'aprile 2024 in collaborazione con Awake NY, è caratterizzato da una stampa che riproduce la mappa del substrato roccioso dei quartieri di Manhattan, che alterna verde militare e acido. La giacca è personalizzata con entrambi i loghi sull’etichetta cucita internamente, mentre tiretto e cappuccio presentano solo quello di Awake NY, nel rispetto della filosofia no-logo di Ten c.
Il brand italiano ha così rilanciato i nuovi modelli anorak in quattro colori: burgundy, dark olive, taupe e nero tinta unita, a cui si aggiunge una versione print con camouflage pixelato. Capispalla realizzati utilizzando l'Original Japanese Jersey (OJJ) - brevettato dal marchio - abbinato a un nylon ultraleggero. Distribuiti presso i nuovi pop up presenti da Harvey Nichols a Knightsbridge (Londra) e Manchester, nello shop in shop all’interno del Department Store Hyundai di Seoul, e sull’e-shop del brand, questi capi continuano ad andare periodicamente sold out.
La scelta Liam Gallagher non è un caso, né un semplice fenomeno, ma la rappresentazione plastica di un dialogo silenzioso tra un artista e un marchio che si portano dietro una storia, una filosofia e dei simboli senza tempo. Ten c, conosciuto inizialmente per i suoi capispalla luxury no logo, negli anni ha creato collezioni che non hanno seguito la moda, ma l’hanno attraversata. Il brand infatti si distingue per la sua artigianalità, per i pezzi creati per durare, per rimanere negli armadi ed essere tramandati di generazione in generazione.
Capi realizzati con l’iconico tessuto giapponese OJJ “un jersey interlock in poliestere-nylon derivato da trattamenti sviluppati da noi”, come ha spiegato Alessandro Pungetti. “Tingiamo i tessuti e, per rendere il materiale ancora più pregiato, tingiamo anche il capo finito. Questo trattamento rende il materiale complessivamente più compatto e in parte resistente all’acqua”. Tecniche che vanno oltre le tendenze perché, come suggerisce l’acronimo di Ten c che sta per “The Emperor’s New Clothes”, l’imperatore non è nudo ma veste autenticità. Per questo i capi sono funzionali ed essenziali, privi di loghi e orpelli; il loro valore risiede nell’integrità dei materiali e nella cura della manifattura e dei dettagli.
Il marchio, che è attualmente distribuito in 120 boutique e store multibrand nel mondo, è da qualche stagione impegnato in una nuova sfida: lo sviluppo di un’offerta di total look. Per l’Autunno/Inverno 2025/26 propone infatti un rinnovato concetto di suit maschile, composto da pantaloni e overshirt abbinati a piumini leggeri mid layer. La palette cromatica va dal ruggine all’arancio bruciato, passando per i marroni. L’ispirazione nasce dalle terre naturali, in particolare da quella di Siena, che viene utilizzata per tingere l’OJJ, creando sfumature che spaziano dall’ossidato al ruggine. Lana, flanella e velluto, tessuti storicamente associati al mondo del tailoring, vengono adattati al contesto tecnico. Il risultato è una linea di capispalla e imbottiti, parka, field jacket, bomber e giacconi con interni staccabili in piumino o montone che, pur conservando la ricchezza dei tessuti tradizionali, sono progettati per offrire comfort e protezione anche nelle condizioni più impegnative.
Il Nylon Suede tinto Dust ritorna in collezione in una serie di varianti dalle nuances naturali, mentre il Nylon Tactel fa da raccordo tra il mondo militare classico e la funzionalità tipica delle divise Ice Rescue dei vigili del fuoco americani. C’è anche il Gabardine Gommato, riproduzione di un tessuto militare caratterizzato da una spalmatura interna in gomma, impiegato per rivisitare alcuni must have, come il Fishtail Short Parka, l’Overcoat, il Surcoat e la Field Work Jacket. Un tributo a durabilità e artigianalità, sempre alla ricoperta di un'icona estetica che diventa immortale.
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