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lifestyle01 ottobre 2025

Lee Miller a Torino: surrealismo e guerra in cento sessanta immagini

Il Centro Italiano per la Fotografia celebra il suo decennale con una grande mostra inedita dedicata a Lee Miller, fotografa e reporter che ha attraversato il Novecento
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Un’esistenza poliedrica, quella di Lee Miller, fatta di viaggi, amori, scatti memorabili e intuizioni che hanno segnato la storia della fotografia.

Tra le opere in esposizione spiccano i legami con il surrealismo: dal celebre “Portrait of space”, che sembra aver ispirato René Magritte, alle fotografie realizzate in Egitto, dove la Miller entra a far parte di una sorta di cellula surrealista locale, collegata poi agli amici artisti europei.

Copyright_LeeMillerArchives_Nusch Éluard seduta su un’auto. Golfe Juan, Francia, 1937 © Lee Miller Archives, England 2025. All rights reserved. leemiller.co.uk
Courtesy Press OfficeCopyright_LeeMillerArchives_Nusch Éluard seduta su un’auto. Golfe Juan, Francia, 1937 © Lee Miller Archives, England 2025. All rights reserved. leemiller.co.uk Courtesy Press Office

Tornata a Parigi nel 1937, ritrova le compagne di sempre, da Nusch Éluard ad Ady Fidelin, da Dora Maar a Picasso e conosce l’artista Roland Penrose, che diventerà il suo secondo marito e compagno di vita.

La mostra, che si potrà visitare fino al 1° febbraio 2026, racconta poi il passaggio drammatico alla Seconda Guerra Mondiale. Trasferitasi in Inghilterra, la Miller lavora per “Vogue”, realizzando dapprima immagini surreali della Londra bombardata, come nella sorprendente “Fire masks”, e poi scegliendo di seguire le armate alleate in Europa. Ne nascono reportage indimenticabili: l’assedio di Saint-Malo, la liberazione dei campi di concentramento, le città distrutte viste con l’occhio di chi non rinuncia mai a cercare un senso estetico anche nella tragedia. Colpisce, oltre alla forza delle fotografie, anche la scrittura che le accompagna: Miller firma infatti i testi pubblicati su “Vogue”, dimostrandosi non solo fotografa ma anche brillante giornalista.

Copyright_LeeMillerArchives_Miss Lee Miller (Acconciatura di Dimitry). Lee Miller Studios, Inc., New York, USA, 1932 © Lee Miller Archives, England 2025. All rights reserved. leemiller.co.uk
Courtesy Press OfficeCopyright_LeeMillerArchives_Miss Lee Miller (Acconciatura di Dimitry). Lee Miller Studios, Inc., New York, USA, 1932 © Lee Miller Archives, England 2025. All rights reserved. leemiller.co.uk Courtesy Press Office

Il percorso espositivo si chiude con gli anni del dopoguerra, tra Italia e Inghilterra: dagli scatti alla Biennale di Venezia con Peggy Guggenheim e Giorgio Morandi, agli ultimi servizi di moda in Sicilia. Poi la vita nella campagna inglese con Penrose, in una casa che diventa punto di incontro per artisti e intellettuali come Max Ernst, Renato Guttuso, Richard Hamilton.

Qui Miller trasforma le giornate in teatrini creativi, regalando alla fotografia il suo ultimo contributo alla cultura visiva.

Copyright_LeeMillerArchives_Irmgard Seefried, cantante d'opera, mentre canta un'aria di Madama Butterfly, Opera House, Vienna, Austria, 1945 © Lee Miller Archives, England 2025. All rights reserved. leemiller.co
Courtesy Press OfficeCopyright_LeeMillerArchives_Irmgard Seefried, cantante d'opera, mentre canta un'aria di Madama Butterfly, Opera House, Vienna, Austria, 1945 © Lee Miller Archives, England 2025. All rights reserved. leemiller.co Courtesy Press Office

In mostra al Centro Italiano per la Fotografia di Torino, 160 immagini, accompagnate da riproduzioni delle pagine di “Vogue” e dalle sue cronache, tracciano un ritratto completo, quello di una donna capace di vivere molte vite in una sola.

Lee Miller non è solo un nome della storia dell’arte, è il simbolo di come l’immagine possa farsi portavoce della memoria.

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