lifestyle
30 settembre 2025

Quattro mostre da non perdere durante la Fashion Week parigina

La settimana della moda francese non è solo passerelle, è anche l’occasione per immergersi in esposizioni che raccontano la moda. Quest’anno la Ville Lumiere diventa un vero e proprio museo a cielo aperto, con opere che dialogano direttamente con lo spirito delle collezioni

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Dal minimalismo concettuale di Abloh al dramma estetico di Owens, passando per il classicismo ribelle di Poiret e l'Art Decò di Louis Vuitton: queste quattro mostre tracciano una mappa ideale della creatività parigina. Durante la Fashion Week, la città diventa un palcoscenico in cui le sfilate si intrecciano con le esposizioni nei musei, e la moda si conferma non solo industria, ma anche linguaggio culturale.

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Virgil Abloh: The Codes, Grand Palais di Parigi By Julien Cedolin Courtesy Press Office

Virgil Abloh, i codici di un visionario in mostra al Grand Palais di Parigi

Dal 30 settembre al 10 ottobre, il Grand Palais dedica a Virgil Abloh una retrospettiva che celebra il designer che ha rivoluzionato la moda fondendo lusso e streetwear. Un viaggio di dieci giorni tra moda, arte, musica e design che racconta un’epoca.

La Paris Fashion Week si apre con uno degli appuntamenti più attesi: Virgil Abloh: The Codes, la prima grande retrospettiva europea dedicata al genio creativo scomparso nel 2021.

All’interno delle sale del Grand Palais prende vita un percorso che ripercorre vent’anni di carriera, dal debutto con Off-White alla consacrazione da direttore artistico dell'uomo di Louis Vuitton.

In mostra non solo abiti e sneakers iconiche, ma anche prototipi, oggetti personali, schizzi, installazioni multimediali e collaborazioni con il mondo dell’arte e della musica.

Uno dei momenti più sorprendenti dell’esposizione è il ritorno di Colette, lo storico concept store parigino che riapre per l’occasione con un pop-up esclusivo proprio all’interno del Palais. Un omaggio a un luogo simbolo della creatività urbana, che tanto ha avuto in comune con lo spirito rivoluzionario di Abloh.

La retrospettiva si inserisce perfettamente nel clima della Fashion Week: racconta un designer che ha infranto barriere e portato lo streetwear nel cuore del lusso.

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Louis Vuitton Art Déco

Louis Vuitton celebra il centenario con una mostra immersiva a Parigi

Louis Vuitton ha inaugurato “Louis Vuitton Art Déco”, una mostra gratuita e immersiva ospitata nel suo spazio concettuale LV Dream, nel 1° Arrondissement, a pochi passi da La Samaritaine.

Questa esposizione nasce per celebrare il centenario dell’“Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes” del 1925, evento cardine che formalizzò la corrente Art Déco.

Vuitton ripercorre il ruolo che la maison ha avuto in quegli anni tra innovazione tecnica e spirito modernista.

La mostra si sviluppa attraverso otto ambienti tematici, ognuno pensato come un capitolo della storia e dell’estetica Vuitton.

Nel complesso, più di 300 oggetti provenienti dagli archivi della maison prendono vita, tra valigie, piccola pelletteria, prototipi mai mostrati e documenti storici, con molti pezzi visibili al pubblico per la prima volta.

Un viaggio che arriva fino alle origini della label e ne ripercorre le tappe più importanti. Nel 1854, Louis Vuitton trasformò il viaggio in una forma d'arte con bauli e accessori che combinano stile e ingegno. Nei laboratori di Asnières e nella casa di famiglia, l'artigianato andava di pari passo con l'ispirazione, gettando le basi di una creatività che ha attraversato le generazioni.

All'inizio del XX secolo, Gaston-Louis Vuitton aggiunse il suo tocco artistico, conferendo alla maison una dimensione decisamente creativa e contemporanea; collaborò con designer e artisti come Pierre-Émile Legrain, Camille Cless-Brothier e Gaston Le Bourgeois. Queste collaborazioni, riunite sotto il nome di Éditions d'art, portarono all'apogeo della label proprio in occasione della esposizione del 1925. Così in “Louis Vuitton Art Déco”, pelle, tela e linee geometriche si incontrano in un percorso che celebra il contributo della Maison all'Art Déco.

La mostra mette in luce anche Gaston-Louis Vuitton, nipote del fondatore, la cui creatività, sempre al servizio dello stile e dell'eleganza, ha segnato una svolta per l'universo Vuitton.

3 Paul Poiret
Paul Poiret: Fashion is a Feast, al Musée des Arts Décoratifs

Paul Poiret, omaggio al genio che liberò le donne dal corsetto

Al Musée des Arts Décoratifs, fino all'11 gennaio 2026, una grande retrospettiva celebra Paul Poiret, il genio che liberò le donne dal corsetto e trasformò la moda in un’opera d’arte.

È stato definito il “Re della Moda” e Parigi gli rende omaggio con una mostra che ne racconta l’universo creativo a 360 gradi.

Paul Poiret: Fashion is a Feast, al Musée des Arts Décoratifs, ripercorre la carriera del couturier che all’inizio del Novecento ha rivoluzionato l’idea stessa di eleganza.

Poiret è il primo stilista a liberare la donna dal corsetto, aprendo la strada a linee fluide, drappeggi e colori vibranti. Le sue creazioni, ispirate tanto all’Oriente quanto all’arte decorativa francese, diventano simbolo di emancipazione e modernità. In mostra, accanto a oltre 300 abiti originali, anche illustrazioni, fotografie, manifesti e oggetti che testimoniano la sua inesauribile energia creativa.

Non solo moda: Poiret è stato anche un innovatore nella comunicazione, un imprenditore capace di trasformare le sue sfilate in veri e propri eventi mondani, e un visionario che ha compreso il valore del lifestyle ben prima che diventasse un concetto globale. La mostra al MAD racconta questa dimensione “totale”, mettendo in dialogo abiti, arti decorative e profumi.

Visitare Fashion is a Feast significa immergersi in un’epoca in cui la moda non era solo vestire, ma un linguaggio culturale capace di interpretare i sogni e i cambiamenti della società.

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Rick Owens: Temple of Love, Palais Galliera

Rick Owens, il lato oscuro della moda in mostra a Parigi

Fino al 4 gennaio 2026 il Palais Galliera celebra Rick Owens con una retrospettiva monumentale.

Rick Owens: Temple of Love è una mostra che raccoglie oltre cento silhouette emblematiche e mette in scena più di vent’anni di creatività, raccontando l’universo radicale del designer californiano, tra linee scultoree e atmosfere dark. Una visione che ha trasformato la moda in culto.

Rick Owens non è mai stato un semplice stilista: il suo lavoro è architettura del corpo, performance estetica, visione apocalittica e romantica allo stesso tempo. In mostra abiti monumentali, cappucci, stivali-scultura e accessori trasformati in reliquie di un linguaggio che unisce brutalismo e poesia.

Il percorso espositivo si arricchisce di installazioni immersive, video, fotografie e documenti d’archivio che ricostruiscono l’universo dell’artista, un viaggio che conferma Owens come uno dei designer più influenti della nostra epoca.

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