Fashion
07 marzo 2025

Paris Fashion Week, le sfilate di Tom Ford e Balmain

Gran debutto alla direzione creativa per Haider Ackermann. E Olivier Rousteing apre un nuovo capitolo della maison, all’insegna della sofisticatezza rilassata

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L’abbraccio di Tom Ford a Haider Ackerman

Il suo debutto come direttore creativo di Tom Ford era molto atteso. E il designer franco colombiano Haider Ackerman - che ha assunto questo ruolo lo scorso settembre - non ha deluso. Anzi, a fine sfilata quell’abbraccio affettuoso di Mr. Ford in persona ha significato una sola cosa: well done! Ackerman è l’erede che Tom aspettava. “Lui è la vita notturna, io sono il mattino dopo: è qui che inizia la nostra danza. All'interno di una camera immersa nel grigio, con ospiti seduti su panchine morbide, specchi vaporosi tutt'intorno che portano tracce della notte”, ha dichiarato Ackermann. Se dunque Tom Ford è la notte, una notte trascorsa in un club lussuoso, in giro su auto costose o in una stanza d'hotel, con mise sexy, Ackermann è lo stilista che intercetta l'esigenza di vestirsi per il giorno dopo. Un guardaroba, il suo, che profuma delle sensazioni di una nottata difficile da scordare. Di tomfordiana memoria, per sempre.

La collezione fw ‘25-26 è ben definita. In passerella sfilano look maschili e femminili, spesso facilmente intercambiabili. Non esiste una netta distinzione di genere nel pensiero di Ackermann che porta avanti in senso ancora più attuale il discorso sulla sensualità di cui sono intrise la moda e la storia di Ford. Molti gli abiti scuri, i completi da lavoro e i lampi di rosso intrisi di glamour. È un mix tra stile sartoriale, che non perde di vista la contemporaneità. Abbonda la pelle: biker jacket, blazer, pantaloni e t-shirt. Gli Anni '90 incontrano il nuovo millennio, tra linee minimal, look monocromatici e silhouette lineari. E il tailoring tagliente dei completi gessati ha una parte da leone nel defilé. Come detto, tutto ricorda Tom Ford, ma le tonalità pastello e diurne, però, sono decisamente un marchio dello stilista di francese di origini colombiane. Il testimone è passato di mano, dunque, con merito. E Ackerman, già amatissimo dalle star come Timothée Chalamet è destinato a essere sempre corteggiato dalle celebs e non solo.

Il nuovo capitolo comfort-chic di Balmain

Quella della Paris Fashion Week non è una sfilata come tutte le altre per Balmain. Olivier Rousteing, alla guida della casa di moda dal 2011, ha deciso di iniziare a scrivere un nuovo capitolo creativo. Pur rispettando i canoni della Maison fondata da Pierre Balmain nel 1945, il designer si muove ora su binari che virano verso la sfrontatezza e puntano a un guardaroba confortevole, comodo: sono queste le nuove espressioni di eleganza per Balmain. La passerella, creazione dopo creazione, è un inno alla sofisticatezza rilassata, dove il cozy fashion si fa couture di lusso, soprattutto per la sera. Ne sono un esempio la tuta cargo e l’abito peplum a righe. La maglieria, anche in total look, diviene sofisticata ed è impreziosita da dettagli dorati. È il monocromo a dominare la scena, spezzato qua e là da energici lampi d’arancione. Fierezza e dolcezza si alternano. Ci sono cappotti, parka e pantaloni oversize che diventano uniformi iper-femminili e allo stesso tempo avvolgenti; si vedono innovative stampe coccodrillo, zebrate e a mucca. I cappotti si fanno cappucci, le clutch sono come fasce da portare avvolte alla mano, gli stivali boho-chic pantaloni en revers. Insomma, la sensualità del marchio è più matura. Per una moda “take It easy” che comunque non passa inosservata. In altre parole, casual di classe.

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