Il ritorno cinematografico che gli amanti della moda da tempo stavano aspettando è ormai alle porte: il “Diavolo Veste Prada 2” vedrà la luce il primo maggio 2026, a vent’anni di distanza dalla pellicola originale.
A rubare la scena al cast del film - che presto sfilerà tra le strade (blindatissime) della Milano della moda - è stata la notizia divulgata lo scorso 2 settembre della nomina di Chloé Malle come nuova responsabile dei contenuti editoriali di VOGUE USA, in sostituzione di Anna Wintour (da cui trae spunto proprio il personaggio di Miranda Priestly del celebre film).
Si tratta di una semplice coincidenza o uno di quei casi in cui la fantasia sembra fondersi con la realtà?
I dettagli della trama del sequel non sono ancora del tutto confermati, ma le prime indiscrezioni collocano la temuta e rispettata Miranda Priestly mentre affronta la sua carriera nel declino dell'editoria tradizionale.
Il personaggio interpretato da Meryl Streep si trova non solo a doversi destreggiare in un periodo di incertezza che sembra rispecchiare l’attualità del settore, ma anche a dover far fronte ai numerosi scontri con Emily (il personaggio interpretato da Emily Blunt), ora giovane dirigente di alto livello per un gruppo luxury con grandi ambizioni rivoluzionarie.
Tra gli attesi ritorni nel cast, anche Anne Hathaway e Stanley Tucci.
E così mentre sul web diventano virali le immagini “rubate” durante le primissime riprese newyorkesi, a Milano si cercano oltre 2000 comparse, tutte over 30, che dovranno già lavorare nel mondo della moda, del design, della comunicazione e degli eventi, così da regalare un senso di autenticità al film.
Il primo ciak all’ombra della Madonnina è previsto per i primi giorni di ottobre tra sfilate, party e una attesissima star della musica internazionale, proprio mentre Chloé Malle (ancora sotto l’occhio vigile di Anna Wintour) si troverà per la prima volta a decretare il successo o l’oblio dei tanti debutti creativi che le prossime settimane della moda porteranno con sé.
Questo 2025, costellato di cambiamenti ai vertici delle maison e della più grande testata giornalistica di settore, segna un capitolo chiave sia per il cinema, che per la moda, che per il giornalismo del fashion, mondi da sempre vicino che oggi vanno a braccetto più che mai.
E se la pellicola diretta da David Frankel promette di attirare l’attenzione globale su una storia che riflette la difficile modernizzazione e transizione generazionale del settore media, il cambio ai vertici di VOGUE USA simboleggia invece una risposta reale ai tempi che corrono.
Un passaggio di testimone tanto epocale quanto doveroso che trasforma Chloè Malle - come Andy (Anne Hathaway) o Emily (Emily Blunt) de “Il Diavolo Veste Prada 2” - nell’ emblema di una nuova generazione di Millennials che eredita un mondo patinato ma ormai avvizzito con l’arduo compito di rimodellarlo al grido di reinventarsi o scomparire.
Coincidenze o casualità? Una cosa è certa, entrambi gli eventi sembrano raccontare la stessa storia: il mondo della moda e tutto ciò che lo circonda è cambiato, nei film come nella realtà.
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