Angelina Jolie: la diva che racconta le ferite del mondo
Da icona d'azione a regista impegnata. Con "Senza Sangue" torna dietro la macchina da presa per raccontare la tensione tra giustizia e memoria
Angelina Jolie è tornata dietro la macchina da presa. Con Senza Sangue, tratto dal romanzo breve di Alessandro Baricco, firma un film essenziale, sospeso tra vendetta e redenzione. In un paesaggio di frontiera, un padre viene ucciso da un gruppo di uomini armati. Anni dopo, sua figlia Nina – interpretata da Salma Hayek – rintraccia uno degli assassini, Tito (Demián Bichir). Quello che inizia come un incontro casuale diventa una resa dei conti fatta di silenzi, tensione e fantasmi del passato. In cui ognuno dei protagonisti racconta la propria versione della storia.
Angelina non gira un film di guerra. Ma un film dopo la guerra. Dove non esplodono bombe, ma colpa e memoria. E che lei ha dedicato a tutti i bambini vittime dei conflitti.
Una carriera doppia: regista fuori dal sistema
Negli ultimi vent’anni, Jolie ha saputo trasformarsi da star globale a figura quasi sfuggente, che lavora ai margini di Hollywood scegliendo progetti personali, profondi, a volte scomodi. Il suo percorso da regista, iniziato nel 2007 con A Place in Time, l’ha portata a raccontare il dolore del mondo: dalla Bosnia (Nella terra del sangue e del miele), alla seconda guerra mondiale (Unbroken), alla Cambogia dei Khmer rossi (Per primo hanno ucciso mio padre). Con Senza Sangue aggiunge un nuovo tassello: meno conflitto armato, più conflitto interiore.
Sei film in tutto, ognuno con un’identità precisa, uno sguardo etico e una regia sobria, ma sempre intensa.

Maria: una performance dimenticata troppo in fretta
Nel frattempo, Angelina Jolie è tornata anche davanti alla macchina da presa. E lo ha fatto in grande stile. In Maria di Pablo Larraín – presentato nei festival internazionali e acclamato dalla critica – interpreta Maria Callas in un momento fragile e teso della sua vita: gli ultimi anni, la solitudine, l’amore mai dimenticato per Onassis, l’arte come unica salvezza.
Jolie è magnetica, trasformata, intensa. Nessuna imitazione, nessuna caricatura. Solo una donna che fa i conti con il proprio mito e l'avanzare del tempo. La sua interpretazione è stata una delle più sorprendenti e raffinate dell’anno, eppure completamente ignorata dagli Oscar.

Oltre la diva: un’autrice in evoluzione
Oggi Angelina Jolie lavora su altri progetti. Scrive, produce, dirige. Appare poco, ma quando lo fa, è per lasciare il segno. Le sue non sono mai storie semplici, ma necessarie e complesse. Una star globale che è andata oltre se stessa ed è stata capace di reinventarsi, mettendosi dalla parte degli ultimi.
In Senza sangue racconta una storia universale, che affonda le radici nelle ferite che rimangono profonde e silenziose, con cui, ad un certo punto, è necessario fare i conti.

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